lunedì 9 settembre 2024

Dal 13 settembre al 13 ottobre, Bologna accoglie IT.A.CÀ, Festival del Turismo Responsabile.

 Itinerari a piedi e in bici gratuiti, concerti, spettacoli teatrali, workshop e tanto altro per scoprire e vivere il territorio turistico Bologna-Modena in modo sostenibile Bologna, Monghidoro, Castel del Rio, Monzuno, Monteveglio, San Giorgio di Piano, Lizzano in Belvedere, Montese: la tappa ‘madre’ del festival itinerante tocca città, provincia, pianura, Appennino e si allarga al territorio modenese con Modena e Mirandola


Il primo evento europeo a parlare di ‘turismo responsabile e sostenibile’ è bolognese di nascita e itinerante d’adozione: IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile, che quest’anno giunge alla sua XVI edizione. E’ partito a maggio e fino a novembre porta in giro per l’Italia e nelle Isole, attraverso eventi e tante attività, la sua proposta di un turismo attento all’ambiente, alla natura e al contesto storico e socio-culturale in cui ci muoviamo quando viaggiamo.



La Tappa di Bologna, organizzata da Yoda APS e Nexus ER insieme a una fitta rete di persone e realtà locali, dura un mese (dal 13 settembre al 13 ottobre) e si tiene ogni weekend in numerosi territori (da quest’anno anche quello modenese) ed è ufficialmente considerata come la ‘tappa madre’, perché è dalla città felsinea che il festival è partito sedici anni fa, portando in giro per l’Italia e l’Europa l’attenzione verso un modo di viaggiare il più rispettoso e costruttivo possibile. E mentre oggi l’argomento overtourism anche in territori come Bologna è all’ordine del giorno, il team di IT.A.CÀ racconta con ancora più forza che esiste un diverso approccio possibile di vivere i viaggi, un turismo che mette al centro le comunità che abitano i territori e che quei luoghi li vogliono e li sanno raccontare.

“Questa tappa è sempre stata una fucina di sperimentazione di metodologie di progettazione partecipativa e di nuove opportunità per vivere il territorio da parte degli abitanti e dei viaggiatori, proponendo alternative al consumo e allo sfruttamento dei luoghi - dichiara Simona Zedda, project manager della Tappa Bologna - Abbiamo tradotto a livello locale il tema nazionale di quest'anno, ‘Radici in Movimento’, progettando esperienze in grado di veicolare una narrazione corale del territorio nel suo caotico e, allo stesso tempo, armonioso movimento di culture, persone, idee, arti, ricette e…piante!”. TERRITORI Il festival si svolge nella città di Bologna, in Appennino e in Pianura, coinvolgendo i territori di Monghidoro, Castel del Rio, Monzuno, Monteveglio, San Giorgio di Piano, Lizzano in Belvedere, Montese e uno speciale legato al Modenese, con Modena, l’Appennino, Mirandola e le Valli Mirandolesi per andare a scoprire le peculiarità artistiche, naturalistiche e culturali fuori da soliti circuiti, e proporre così ai viaggiatori di vivere esperienze uniche a stretto contatto con le comunità locali che co-progettano la Tappa insieme a Yoda aps e Nexus E-R. PERIFERIE Inaugura la Tappa il Migrantour (13 settembre) della Bolognina, l’itinerario che racconta persone provenienti da tutto il mondo, che hanno messo radici a Bologna, in uno dei quartieri popolari più noti della città per la sua vivacità culturale e con una forte storia operaia. Il ‘convoglio’ del Migrantour nei giorni del festival passerà anche alla Cirenaica, altro luogo particolare poco noto ai turisti che sarà svelato seguendo la storia raccontata dalla toponomastica. Non solo le periferie bolognesi, ma anche quella modenese sono protagoniste di nuove modalità esplorative: dal quartiere Barca, all’estrema periferia di Bologna - laboratorio di rigenerazione urbana e innovazione sociale - arriviamo alla città di Modena con l’itinerario Cemento Amato - come la città può uscire da una relazione tossica con il cemento (5 ottobre) per riscoprire la “Zona Nord” di Modena attraverso una riflessione ‘attiva’ sulla rigenerazione urbana. 

ITINERARI 

Dalle città si passa all’Appennino Bolognese, con i meravigliosi itinerari a piedi che regalano esperienze uniche, immersi nella natura e a contatto con le comunità del posto: da Monghidoro con l'itinerario dei ‘viaggiatori nomadi’ (14 settembre), a Monzuno con itinerari per ragazz* (20 settembre) e quello con il concerto di Fragole e Tempesta (22 settembre, fino a Marzabotto (13 ottobre) con l’itinerario a piedi con azione collettiva di arte pubblica. CASTEL DEL RIO Si parla anche di agricoltura e agroecologia a Castel del Rio, con due esperienze (15 e 28 settembre) immersive dove natura, paesaggio, cultura e musica del territorio raccontano una comunità che resiste e che sta facendo ancora i conti con le conseguenze dell’alluvione. Le frane recenti avvenute in seguito alle piogge torrenziali, hanno infatti messo in luce la fragilità degli ecosistemi locali, come i castagneti secolari. In questo contesto, il castello di Castel del Rio diventa il luogo ideale per ospitare riflessioni profonde sui temi ambientali e sociali trattati anche nelle mostre fotografiche: Disintegrare Prospettive degli artisti brasiliani del collettivo Farpa e quelli spagnoli del collettivo Foto Movimiento, curate dall'art manager Laura Frasca che dichiara: “Abbiamo scelto Castel del Rio come location per la sua bellezza e per il suo profondo significato simbolico. Quello che succede in pianura è spesso sotto gli occhi di tutti, ma le vicende silenziose della montagna, sfuggono all’attenzione della maggior parte delle persone”. Oltre a curare la mostra dei due collettivi, la Frasca presenterà anche le sue opere nell’esposizione Neglected Roots. 

CAMMINI, IL DEBUTTO DI WE DID IT! E IL LABORATORIO CON WU MING 2 

Oltre ai consolidati format dei cammini e degli itinerari in bicicletta, sia in città che fuori, ai laboratori per bambini (come Pratello Kids), alle presentazioni di libri, il fitto programma della tappa bolognese accoglie anche numerose collaborazioni con il cuore artistico del territorio mixando mostre, concerti, performance, spettacoli unici e particolari.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Turismo responsabile è quello che vorrebbe i vostri viaggi fatti con veicoli senza motore termico, pensiero che arriva da lontano e lo dicono da tanto tempo ma oggi sappiamo che...LE AUTO ELETTRICHE
INQUINANO FINO A 10 VOLTE
IN PIÙ DELLE NORMALI AUTO.
LA CO2 È UNA FRODE ATTA A
TOGLIERCI ANCHE IL DIRITTO
ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE.
È TUTTA UNA MENZOGNA CON
FINI DISTRUTTIVI CRIMINALI, capito?

Anonimo ha detto...

che sei un pirla, si certo.