mercoledì 13 dicembre 2023

Lavoratori costretti a vivere segregati in tuguri e sfruttati per 14 ore al giorno compresi i festivi.

 Arrestati 4 imprenditori del pronto moda nel bolognese e sequestrati beni per oltre 10 milioni di euro.

La Guardia di Finanza di Bologna informa:

Incarcerati a Bologna 4 imprenditori del settore tessile di nazionalità sinica, che si avvalevano di prestanome per la gestione di almeno 8 tra ditte individuali e società. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro 4 opifici, dislocati a Bentivoglio, Granarolo dell’Emilia e Rovigo - dove avveniva l’impiego di lavoratori stranieri - i macchinari e gli automezzi per la lavorazione e il trasporto della merce, oltre a somme di denaro, titoli, auto di lusso (Porsche, Audi e BMW) e una villa con piscina nella disponibilità degli arrestati, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.

Coinvolti anche i responsabili della produzione di un noto marchio del pronto moda “made in Italy” con sede nella bassa bolognese, destinatari del divieto di esercitare attività imprenditoriali ovvero di assumere uffici direttivi di imprese operanti nel settore dell’abbigliamento.

La stessa società bolognese, che aveva affidato ingenti commesse agli imprenditori arrestati, è stata destinataria di sequestri preventivi per ulteriori 5 milioni di euro.

E’ l’esito di una indagine della Guardia di Finanza che  ha permesso anche  di rilevare il ruolo di spicco di una donna di nazionalità cinese, titolare di una ditta individuale, ma, nel tempo, amministratore di fatto di almeno altre 5 attività commerciali intestate a connazionali, di fatto irreperibili.

 L’operatività delle singole imprese non andava oltre una durata media di 1/2 anni (cd. “imprese apri e chiudi”); ogni impresa succedutasi nel tempo utilizzava, tuttavia, gli stessi capannoni e macchinari, ricorreva ai medesimi commercialisti e ometteva il versamento delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

IL "noto marchio del pronto moda “made in Italy” ...bisognerebbe sapere il nome, in modo da non acquistare i prodotti. Devono fallire questi maledetti.
Ma la privacy si sa...

Anonimo ha detto...

"(...)
Operai come schiavi. Blitz negli opifici cinesi. Arresti e denunce, sequestri per 10 milioni
Operazione della Finanza: in carcere 4 imprenditori. Nei guai l’azienda Imperial. Il brand di moda bolognese aveva affidato ingenti commesse agli arrestati.
(...)
Sono accusati, assieme ad altri cinque indagati, di sfruttamento del lavoro: tra questi, oltre a due prestanome cinesi, figurano anche la titolare della Imperial Spa e due responsabili della produzione del noto marchio del pronto moda ‘made in Italy’ del Centergross.
(...)
Fonte:
https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/operai-come-schiavi-blitz-negli-opifici-cinesi-arresti-e-denunce-sequestri-per-10-milioni-1265a9bd

...contento?