martedì 14 febbraio 2023

Lavino non vuole l’ipermercato

 Legambiente: “  Straordinario successo di partecipazione della raccolta firme di sabato 11 febbraio 2023. STOP al cemento nell’area Metropolitana di Bologna”.


Il Presidente Circolo LEGAMBIENTE SettaSamoggiaReno, Angelo Farneti,  ha inviato il comunicato stampa congiunto di ‘ COMITATO Spontaneo di cittadini Lavino di Mezzo, AMBIENTIAMOCI, MALALA “gli occhi delle donne sulla pace”, Circoli LEGAMBIENTE di Bologna, Pianura Nord e SettaSamoggiaReno e WWF: 


In un Comune di circa 12.300 abitanti, ai banchetti allestiti a Lavino di Mezzo e Anzola dell’Emilia, in una sola giornata sono state raccolte oltre 1.000 firme alle quali si aggiungono oltre 1.250 adesioni (ad ora) alla petizione on line lanciata sabato scorso e che continua al link: https://chng.it/dLSyvHWX2R

 

Chi sosteneva che la cittadinanza fosse d’accordo con la costruzione dell’ipermercato è stato miseramente smentito dai fatti.

Si continua ad affermare che la realizzazione del progetto sia ormai inevitabile e che ad esso si possano solo apportare piccoli aggiustamenti. La realtà è un’altra: mancano ancora due passaggi decisivi, uno in Città Metropolitana ed un altro in Consiglio Comunale ad Anzola.

 


I cittadini in gran numero stanno pubblicamente e in modo democratico manifestando le ragioni per le quali sono contrari al progetto.

Invitiamo le amministrazioni che hanno sottoscritto l’Accordo Territoriale a non proseguire il percorso per l’attuazione di un polo funzionale a marcata caratterizzazione commerciale che si porrebbe in contrasto con larga parte della comunità del territorio nel quale dovrebbe essere realizzato.

 

Ancora una volta non si considerano le conseguenze ambientali e sociali dell’assurda corsa alla cementificazione ed al consumo di suolo, aggravando le criticità legate ai cambiamenti climatici e all’inquinamento dell’aria. Non è questa la rigenerazione urbana di cui necessita l’area metropolitana bolognese!

Del resto che non ci sia interesse pubblico nella realizzazione del grande insediamento commerciale è oggettivamente dimostrato dalla necessità di legarlo alla realizzazione di oltre 180 alloggi di edilizia ERS/ERC (ai sensi dell’articolo 3.9 del PTM) per poter rendere esigibile la richiesta di variante. 

Chiediamo ai consiglieri comunali di Anzola, nell’esclusivo interesse della comunità che rappresentano, di prestare ascolto ai tanti cittadini che, dando prova di partecipazione alla vita pubblica, hanno ritenuto utile far conoscere in modo civile la propria opinione indicando quali sono le reali priorità e necessità del territorio e dell’area metropolitana di Bologna e li invitiamo ad esprimere con tutta serenità, in sede di Consiglio Comunale, la loro contrarietà al progetto. 

Successivamente auspichiamo che si attivi un percorso partecipato istituzionale all’interno del quale l’amministrazione ed i cittadini possano confrontarsi e ciascuno contribuire, nel rispetto dei ruoli, ad una progettazione condivisa e complessiva del territorio che risponda ai reali bisogni della collettività ed ispirata alle più avanzate soluzioni in tema di sostenibilità urbana e compatibilità ambientale. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io credo che i comitati (non mi riferisco solo a quello in oggetto) abbiano già un po' rotto, una percentuale se pur rilevante ma non certo il 50% + 1 degli interessati hanno le pretese di cambiare decisioni che magari non condividono ma che sono condivise da tante altre persone che non hanno nessun banchetto dove andare a firmare, io prevederei per questi casi sempre un referendum tra i cittadini, altrimenti se vengono ascoltati sempre queste minoranze di pensiero non si và mai da nessuna parte.