martedì 28 agosto 2018

La ferrovia Bologna-Porretta ha riaperto con soppressioni e ritardi. La rabbia e la delusione dei pendolari potrebbe portare a una class action

Sempre più in basso l'indicatore della qualità infrastrutturale viaria della valle del Reno. Alla incerta soluzione della nuova statale Porrettana, che manca fra Vergato e Sasso Marconi e nel tratto di Casalecchio di Reno, si aggiunge l'ennesima 'debacle' della ferrovia che, dopo un incisivo intervento manutentivo che ha richiesto la chiusura del servizio su rotaie per tutto agosto, ha ripreso l'attività ieri, ma con l'ennesima dimostrazione di inefficienza. Inaffidabilità tale da far rimpiangere l'attivismo di due secoli fa, quando la realizzazione della nuova statale e della linea ferrata posero la vallata all'avanguardia, non solo nazionale. Ora tutto avviene quasi guidato dalla volontà di allontanare qualsiasi intenzione residenziale o imprenditoriale. Il servizio di mobilità è del tutto inefficiente e tale da voler scoraggiare l'utenza. In barba alla dichiarata volontò di giungere in tempi brevi alla soluzione e al fiorire di numerosi comitati di cittadini pendolari.

Si legge sulla stampa locale , tratto da Dire:

Una vera e propria "doccia gelata". Cosi' i pendolari della linea ferroviaria Bologna-Porretta definiscono la giornata che, dopo settimane di lavori, ha sancito ieri la riapertura del servizio: l'elenco dei ritardi "appare come un bollettino di guerra" e si pensa ora all'attivazione di una class action. Ad intervenire sul tema, con un comunicato, e' il Comitato per la ferrovia porrettana, che aderisce al Comitato regionale degli utenti ferroviari dell'Emilia-Romagna (Crufer).
"Delusione, scherno, frustrazione e rabbia. Questi sono alcuni dei sentimenti che hanno pervaso i pendolari che ieri mattina si accingevano a raggiungere i luoghi di lavoro - recita la nota - fiduciosi che le tre settimane di bus sostitutivi e di sacrificio sarebbero stati sufficienti a garantire, finalmente, un viaggio puntuale e sereno".
La soppressione di due treni Tper nella serata di ieri, pero', "aveva gia' contribuito a destare le prime perplessita': non abbiamo ricevuto informazioni, come non le hanno ricevute gli utenti che inutilmente aspettavano il loro transito, ma si parla di mancata designazione di personale e materiale", scrive il Comitato.
"Forse si sono dimenticati di avvertire Tper della riattivazione della linea visto che i bus sostitutivi erano ancora fermi a Sasso Marconi. La speranza era comunque tanta e la realta' e' piombata su di noi come una doccia gelata", continuano i pendolari, pubblicando l'elenco dei ritardi.

I pendolari chiedono una class action

"Delusione, frustrazione e rabbia hanno pervaso i viaggiatori lasciati completamente abbandonati nelle stazioni e sui treni senza alcun tipo di informazione", continua la nota: "Nessuno si è degnato di comunicare cause e situazione a pendolari e al Comitato. Non ci rimane che prendere atto che dopo tre settimane di lavori siamo tornati allo stesso punto di partenza con incomprensibili guasti e disservizi che mostrano una reale incapacita' di garantire un servizio ferroviario decente e dignitoso per i cittadini della Valle del Reno". A questo punto, "i pendolari - scrive il Comitato- chiedono una class action, vittime ripetute di un sistema che non riesce a garantire il quotidiano viaggio verso il proprio posto di lavoro". All'attacco va anche il consigliere regionale Michele Facci (Mns).

"Ritardi e cancellazioni anche oggi"

"Siamo giunti al paradosso. Nemmeno la chiusura della ferrovia durante il mese di agosto - scrive Facci - e' servita a migliorare la condizione strutturale della tratta Porretta-Bologna: anche oggi, primo giorno effettivo di riapertura all'utenza dopo i lavori estivi, si sono registrati ampi ritardi e improvvise cancellazioni di corse".
Per il consigliere regionale "la misura e' decisamente colma: veri interventi strutturali da parte degli enti preposti non sono piu' procrastinabili. Per questo motivo, questa mattina, ho richiesto in Regione la convocazione con urgenza di una commissione specifica sul tema", alla presenza dell'assessore Raffaele Donini e dei rappresentanti del Comitato pendolari. E' necessario che vengano "individuate le concrete soluzioni per rimediare ad una problematica oramai cronica- conclude il sovranista- soprattutto in vista della prossima stagione autunnale ed invernale, che si preannuncia preoccupante".
(BolognaToday)

3 commenti:

franco venturini ha detto...

ieri mattina ho atteso invano il treno delle 11.03 per Bologna. Prima era annunciato un ritardo di 15 minuti, poi 30 minuti. A questo punto ho preferito riprendere l'auto avendo un appuntamento importante in città. Pazienza per i 4.4 € dei biglietti, ma purtroppo questo è l'ennesimo disservizio: che sia di TPER o F.S. poco importa. Troppi sono i ritardi e le cancellazioni e non parliamo poi dello stato della Porrettana fra Sasso Marconi e Vergato!

Anonimo ha detto...

Che vergogna! Si puo' conoscere il NOME dei responsabili tecnici di questa ennesima presa in giro?

Anonimo ha detto...

...mi scappa ironicamente da ridere quando sento parlare dai politico del nostro territorio e dello sviluppo dell'alta valle del reno !

la nostra valle è morta ed è comprensibile che le aziende delocalizzazino