giovedì 23 agosto 2018

Castiglione dei Pepoli ricorda il Comandante 'fotografo' con una mostra dei suoi preziosi scatti artistici


Una mostra nei giorni di Montagna in Fiera permette di apprezzare parte dell'archivio fotografico di Giampaolo Bacchetti, appassionato di fotografia e dell'Appennino bolognese, scomparso lo scorso marzo

L'unione dei Comuni dell'Appennino bolognese informa:


Verrà inaugurata domani, venerdì 24 agosto, alle 17, nei locali di Officina 15 a Castiglione dei Pepoli, la mostra fotografica dedicata a Giampaolo Bacchetti. La mostra sarà visitabile fino a domenica 26 agosto.

Scomparso a marzo, Bacchetti ( nella foto)  è ricordato in paese come “il Comandante” perché fu il principale artefice della nascita del Comando dei Vigili del fuoco Volontari cittadino, che diresse per tanti anni. In questa veste coordinò i lavori di soccorso durante i terribili giorni che seguirono la strage del rapido 904, ricordata anche come la strage di Natale (23 dicembre 1984).

Fu a lungo impiegato nella polizia municipale, ma la mostra racconta due grandi passioni che si sposavano perfettamente, quella per la fotografia e quella per l'Appennino: negli ultimi anni infatti Bacchetti ha pubblicato sui social network centinaia di straordinarie immagini del territorio appenninico.

Da tempo tutte le associazioni cittadine gli chiedevano di fare una mostra e l'aveva già in larga parte impostata anche se purtroppo non avrà modo di vederla realizzata; per fortuna il lavoro è stato portato a termine dalla figlia Samantha, che descrive così suo padre: “Noi figli lo ricordiamo con la macchina fotografica sempre pronta, operare nella camera oscura improvvisata in cantina, con le bacinelle bianche, il forte odore dell’acido, il filo con le mollette per far asciugare le foto, le sue mani che abilmente trasferivano da un contenitore all’altro fogli bianchi in cui pian piano appariva l'’ immagine fissata dall'obbiettivo : la fotografia.”

La sua è stata una vita intensa, vissuta da protagonista” commenta il sindaco  Maurizio Fabbri. “La passione per la fotografia nasceva dall'amore per questo territorio, selvaggio e affascinante. Dopo averlo ‘protetto’ come pompiere, lo ha immortalato come fotografo. I suoi scatti sono bellissimi e raccontano un mondo meraviglioso e fragile. Il suo archivio fotografico è sterminato: avremo occasione negli anni futuri di organizzare tanti momenti per raccontare il nostro appennino visto attraverso gli occhi di Giampaolo.


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