giovedì 29 agosto 2013

Raccolta differenziata: il 'porta porta' è la soluzione ?




Le considerazioni giunte al blog sulla raccolta differenziata dei rifiuti ‘Porta a porta’  da parte un abitante di Casalecchio di Reno portano di nuovo alla ribalta questo tema più volte dibattuto e che fa emergere sempre diversi punti di vista e molte critiche.

Scrive il nostro lettore:

Abito a Casalecchio e sono favorevole alla differenziata ma non in questi modi.
Odori sgradevoli, condizioni igieniche non adatte quando devo tenere per giorni l'organico in casa.
Devo trasformare il balcone in discarica a cielo aperto non avendo spazi in casa, devo girare Casalecchio 'ammirando' quasi ogni giorno bidoni ovunque e sacchi gialli ed azzurri.
Casalecchio non è Sasso o Calderino, ha una densità urbana molto maggiore.
Basterebbero i cassonetti differenziati come a Bologna, il senso civico qui non manca di certo a noi cittadini.
All'Amministrazione invece credo manchi proprio ma le elezioni arriveranno...

Gentile lettore anche a Sasso Marconi dove la raccolta ‘porta a porta’ è entrata in vigore  da alcuni anni molte sono state le resistenze, le critiche e le disapprovazioni.
Ricordo che all’indomani dell’introduzione del nuovo sistema di raccolta, molti furono i commenti negativi. Anche ora, qualcuno esce sempre con dei commenti critici quando se ne parla, denunciando che alla verifica, in effetti i vantaggi non sono poi così evidenti a fronte di un impegno da parte dei cittadini piuttosto laborioso e, soprattutto per gli anziani, anche complicato.
Sembra comunque che qui a Sasso Marconi la cosa sia stata complessivamente accettata.
Però si verificano spesso episodi che fanno pensare che la gente ‘si arrangi’ in altri modi: sono numerosi gli abbandoni di immondizia lungo le strade, la presenza di sacchi colorati in attesa che giunga il giorno della raccolta ad essi dedicata. Varie sono le strategie messe in atto per ovviare alla selezione. C’è chi scarica l’immondizia, messa nelle sportine come si faceva prima, dentro ai cassonetti dei comuni limitrofi che si trovano proprio passato il confine comunale sulle strade soprattutto di collina.  E c’è addirittura chi, avendo gli spazi adatti, brucia da sé cumuli di immondizia di ogni tipo (dall’organico alla plastica).
Merita poi di essere ricordata la recente presa di posizione del sindaco di Monzuno Marco Mastacchi che, in una discussione consigliare sull’argomento, pur dichiarandosi favorevole alla raccolta differenziata, ha preso le distanze con decisione dal metodo ‘porta a porta’,  mettendone in risalto il costo elevato. Le perplessità di Mastacchi erano poi che a fronte di un impegno gravoso richiesto ai cittadini, seguiva un utilizzo del differenziato non sempre coerente: per incenerire la parte indifferenziata dei rifiuti al fine di ottenere energia dalla combustione, c’è la necessita di un composto che abbia una buona percentuale di materiale infiammabile e quando questa percentuale non è presente la si ottiene aggiungendo porzioni di differenziata. In parole povere se l’indifferenziato non brucia si immette plastica per avere una combustione tale da avviare i generatori di corrente. 

Il Comune di Marzabotto si è orientato a una raccolta differenziata che prevede  il conferimento del rifiuto differenziato dai cittadini in appositi cassonetti collocati in isole ecologiche presenti in varie parti del comune.

Il problema è complesso e merita certamente un approfondimento da parte degli amministratori, dopo le verifiche sui diversi metodi di raccolta differenziata attuata nei vari comuni. Un confronto sarebbe opportuno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...


Il porta a porta non è la soluzione.

Anonimo ha detto...

Consiglio il blog interamente dedicato al tema: rifiutarsibene.blogspot.it