lunedì 17 novembre 2025

Cinque Cerri di Sasso Marconi, un caso emblematico di collasso della governance territoriale

Marco Mastacchi


Una grave criticità idraulica interessa la località Cinque Cerri, nel Comune di Sasso Marconi, dove il malfunzionamento del Fosso della Fabbra – dovuto in larga parte a un intubamento inadeguato e alla scarsa manutenzione – espone da anni i residenti a continui allagamenti anche in caso di piogge di modesta intensità.

Con un’interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) chiede quali azioni si intendano mettere in campo per ripristinare il corretto deflusso delle acque meteoriche e propone l’attivazione di un tavolo di confronto tra gli enti competenti per coordinare gli interventi necessari a mitigare il rischio idraulico.

Per gli abitanti di Cinque Cerri la pioggia è diventata sinonimo di ansia: ogni temporale, anche lieve, trasforma garage e cantine in vasche di fango, causando danni consistenti per i quali non esistono meccanismi di ristoro. La causa, sottolinea Mastacchi, non è da attribuire esclusivamente alla quantità di precipitazioni, ma a una “pluralità di cause concomitanti”: una frammentazione delle competenze che impedisce una gestione efficace del fosso.

La complessità della situazione nasce infatti dalla divisione delle responsabilità tra più enti – Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna e Autostrade per l’Italia (ASPI) – ciascuno competente su un tratto diverso delle infrastrutture idrauliche.

Il segmento a monte, a cielo aperto, è in pessime condizioni manutentive e privo di adeguati sistemi di regimazione e rallentamento del flusso. Le tubature sotterranee, progettate in passato senza un coordinamento organico tra gli enti, aggravano il problema. In particolare, il tratto che ricade sotto la competenza di ASPI non riceverebbe la manutenzione necessaria, creando un vero e proprio “tappo”. Anche l’attraversamento sotto la SP325 e un pozzetto gestiti dalla Città Metropolitana risultano insufficienti e non adeguatamente manutenuti.

Secondo Mastacchi, il caso di Cinque Cerri rappresenta un “collasso sistemico della governance territoriale”: l’esito di un’amministrazione pubblica che opera per compartimenti stagni, con enti e dipartimenti che non comunicano né coordinano i propri interventi su un’infrastruttura condivisa. Il risultato è uno stallo istituzionale che trasforma una criticità strutturale in un’emergenza ricorrente, i cui effetti ricadono interamente sui cittadini.

In assenza di un coordinamento tra gli enti, risulta inoltre impossibile individuare responsabilità chiare o attivare ristori. Per questo – conclude il consigliere – l’apertura di un tavolo interistituzionale dedicato alla manutenzione e all’adeguamento delle opere idrauliche non solo è urgente, ma doverosa.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo.

Anonimo ha detto...

Ma quale tavolo interistituzionale d'Egitto? Basta caricare tutti i dati in una buona Intelligenza Artificiale e in dieci minuti vi sforna tutti i piani. Altro che gli innumerevoli stipendifici politico-amministrativi!

Anonimo ha detto...

Le LLM credo che risponderebbero con un progetto in meno di 5 secondi, dieci minuti sono un'eternità. I politici non rispondono perché delle emergenze campano

Anonimo ha detto...

Inaffidabile. Tante chiacchere su tutto. Risultati?

Anonimo ha detto...

Inaffidabile chi Mastacchi? E' forse l'unico che si è preso la briga di provare a fare qualcosa, in mezzo a degli scaricabarile e dei "cartonati" istituzionali!