Presenti il sindaco Pasquini, i volontari e delegazioni delle associazioni del territorio
di Roberto Brusori
Sabato
scorso, 22 novembre, nella sala Corbo di Rioveggio, i volontari della
Protezione Civile di Monzuno hanno inaugurato una delle tre nuove tende
acquistate recentemente dal gruppo. A causa del maltempo, la tenda è stata
montata all’interno della sala, dove si è svolta una breve cerimonia alla
presenza del sindaco di Monzuno, Bruno Pasquini.
L’iniziativa
è stata anche l’occasione per esporre parte delle attrezzature in dotazione
alla Protezione Civile e per illustrare alla cittadinanza i nuovi acquisti resi
possibili grazie a una raccolta fondi avviata sulla piattaforma Ginger,
con il progetto “La Protezione Civile in campo”. La campagna ha
raccolto oltre 8.000 euro, grazie alle donazioni di cittadini,
al contributo di un volontario del gruppo e al sostegno di Emilbanca,
Comune di Monzuno, Teleradio
Venere, Coop Reno e Fondazione Carisbo.
Con
questi fondi sono state acquistate tre tende da 14 m² ciascuna
e una torre faro alta 5,5 metri, dotata di quattro proiettori
da 75W.
Il resto delle attrezzature — brandine, coperte, servizi igienici portatili,
riscaldatori, impianti elettrici, gruppi elettrogeni e un carrello per il
trasporto — è stato finanziato direttamente dalla Fondazione Carisbo,
che da anni sostiene il gruppo di volontariato monzunese. Grazie a ulteriori
risorse è in arrivo anche una quarta tenda, destinata a
fungere da magazzino.
Prima
del simbolico taglio del nastro, il presidente della Protezione Civile di
Monzuno, ing. Massimo Milani, ha ripercorso la storia del
gruppo, nato nel 2016 “con pochi fondi ma tanta voglia di fare qualcosa di
concreto per i cittadini”.
Milani
ha ricordato anche la prima vettura operativa, una vecchia Fiat Panda rimessa a
nuovo e affettuosamente soprannominata “Carmelina”, ancora oggi in
servizio sul territorio. Inizialmente il gruppo contava pochi volontari; oggi
sono oltre venti quelli attivi.
Il
presidente ha ripercorso gli anni più impegnativi, come il periodo del Covid-19,
durante il quale i volontari hanno raggiunto le frazioni per assistere le
persone fragili, portare farmaci e generi di prima necessità, e allestire i
gazebo per le campagne vaccinali nel territorio comunale e nei comuni
limitrofi.
Importante
anche l’attività di monitoraggio di frane e corsi d’acqua, tra cui la grande
frana della Gardelletta, con conseguente chiusura della Provinciale 325, oltre
all’impegno durante la grave alluvione del 2023 a Vado, dove i
volontari hanno operato insieme alla Pubblica Assistenza di Vado e ai Vigili
del fuoco, usando ogni mezzo disponibile – dai badili ai gruppi elettrogeni –
per far fronte all’emergenza.
Oggi
il gruppo è dotato anche di un drone per il monitoraggio del
territorio e auspica in futuro di poter acquistare un mezzo fuoristrada per
raggiungere le zone più difficili.
Nel
suo intervento, il sindaco Bruno Pasquini ha espresso
apprezzamento per l’impegno della Protezione Civile di Monzuno e delle altre
associazioni del territorio, sottolineando il ruolo fondamentale della Pubblica
Assistenza di Vado, definita “orgoglio della nostra comunità”.
Dopo
il taglio del nastro, sono stati premiati gli sponsor e le associazioni che,
attraverso eventi, iniziative e attività culturali, contribuiscono a mantenere
vivo il territorio.
La
serata è proseguita con un momento di intrattenimento per grandi e piccoli: lo
spettacolo del Mago Radicchio e la tradizionale, ironica
premiazione della “pancia più sexy di Monzuno”, con una giuria
composta da uomini e donne “rigorosamente magri”.
Nel
frattempo i volontari della Protezione Civile hanno preparato la cena per le
numerose persone che avevano prenotato, accompagnata dalla musica dell’orchestra
Gianni e Roberta.
Presenti
per tutta la durata dell’evento anche i volontari della Pubblica
Assistenza di Vado, con ambulanza e personale d’emergenza, pronti a
intervenire in caso di necessità.
La serata ha offerto ai tanti presenti la possibilità di conoscere da
vicino l’attività della Protezione Civile di Monzuno e, per chi lo desidera, di
avvicinarsi al gruppo per diventare volontario. Una presenza che si conferma
sempre più indispensabile per la sicurezza del territorio e il sostegno alla
comunità.
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