Scoppia
la polemica in Emilia-Romagna dopo le dichiarazioni del presidente della
Regione, Michele De Pascale, che ha affermato come «bisogna
curare prima i cittadini dell’Emilia-Romagna».
Parole che la Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e
Sanità) giudica «discriminatorie, offensive e contrarie ai principi della
Costituzione», chiedendo le dimissioni immediate del
governatore.
Il
segretario regionale Alfredo Sepe accusa De Pascale di aver
messo in discussione il diritto universale alla salute,
sancito dall’articolo 32 della Costituzione e pilastro del Servizio sanitario
nazionale.
«La salute non ha confini regionali – ha dichiarato Sepe – Chi governa deve
garantire il diritto alle cure a tutti i cittadini italiani, non dividerli tra
“nostri” e “altri”.»
Il
sindacato ricorda inoltre che per anni l’Emilia-Romagna ha beneficiato del
cosiddetto “turismo sanitario”: migliaia di pazienti
provenienti da altre regioni, in particolare dal Sud, hanno scelto le strutture
emiliano-romagnole per curarsi, generando un flusso economico significativo.
Secondo la Fials, le risorse arrivate grazie a questi pazienti hanno sostenuto
non solo ospedali e cliniche, ma anche l’intero indotto locale
– dagli alberghi ai ristoranti, fino agli studi medici privati e alle
prestazioni in libera professione.
Per
il sindacato, le parole del presidente rappresentano dunque «un insulto» a chi,
negli anni, ha contribuito con i propri sacrifici alla solidità del sistema
sanitario regionale.
Sepe invita De Pascale a ritirare pubblicamente e senza ambiguità
le sue dichiarazioni, oppure a rassegnare le dimissioni.
8 commenti:
Sono con il governatore De Pascale. Bocciare in modo tanto deciso la critica di chi per il ruolo che ricopre è certamente al corrente di situazioni discutibili e di un quadro della sanità regionale preoccupante, è facile e semplicistico. So di chi proviente da paesi diversi dal nostro si presenta a a Bologna al solo scopo di avere cure gratuite. Far passare il tutto come accettabile poichè la 'salute è un diritto' mi sembra eccessivo. Ricordiamo cosa avveniva con il 'reddito di cittadinanza': dall'estero arrivavano in Italia solo per ritirare la somma prevista indebitamente per loro. Mi sembra che per le cure ci siano situazioni simili.
Non sono con il governatore De Pascale, rifiutare gli italiani per servire gli invasori che il suo partito vuole fare entrare a tutti i costi come possibili votatori PD mi pare semplicemente, esageratamente razzista. Non basta che il 12.47 rigiri la frittata a favore del soggetto Presidente, che giustamente deve essere messo sulle spine, per quel che ha detto di fare.
La FIALS sta facendo polemica inutile e pretestuosa, una volta tanto che De Pascale ne dice una giusta.
Concordo con lei al 100%
Io purtoppo ho avuto bisogno della ns sanità a Bologna 3 vol lte ed ero molto grave .....55/56 anni ....sono viva e in guarigione.,.... funziona bene ...... però è vero è giusto che la sanità sia prina per noi......e per il resto evito di esprimermi......
Anonimo 15.19
Il modello Emilia Romagna come era pensato per garantire assistenza a tutti non regge più.
Lo detto chiaramente anche la Direttrice del S. Orsola.
Tanti interventi minori potrebbero essere gestiti nelle varie regioni di appartenenza, altrimenti si genera un black out con down sulle liste di attesa.
Concludo essendo nell'ambito sanitario ricordando il forte disavanzo economico che si è prodotto.
Vogliamo ridurre le liste di attesa? Allora impediamo ai medici che operano nella nostra regione di chiamare qua i loro pazienti del sud.
De Pascale finalmente affronta con senso della realtà un tema importante per la nostra regione.
Ora poi ci sarebbe anche da disquisire dove ha notato chi scrive e chi pubblica queste notizie di una “Bufera su De Pascale”.
Questo “sindacato” non lo avevo mai sentito nominare. Cerco si internet e di tutti i contratti elencati nel proprio sito non ce ne è uno in cui abbia partecipato alla firma.
Non viene nemmeno riportato il numero di iscritti, evidentemente non devono essere molti. E questa riunione di condominio chiede le dimissioni del nostro Presidente di Regione quando altri Presidenti di Regione la sanità la gestiscono “alla Totò Cuffaro”. Ma quale Bufera…
Posta un commento