| Marco Mastacchi |
Una grave criticità idraulica interessa la località
Cinque Cerri, nel Comune di Sasso Marconi, dove il malfunzionamento del Fosso
della Fabbra – dovuto in larga parte a un intubamento inadeguato e alla scarsa
manutenzione – espone da anni i residenti a continui allagamenti anche in caso
di piogge di modesta intensità.
Con un’interrogazione alla Giunta regionale, il
consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) chiede quali azioni si intendano
mettere in campo per ripristinare il corretto deflusso delle acque meteoriche e
propone l’attivazione di un tavolo di confronto tra gli enti competenti per
coordinare gli interventi necessari a mitigare il rischio idraulico.
Per gli abitanti di Cinque Cerri la
pioggia è diventata sinonimo di ansia: ogni temporale, anche lieve, trasforma
garage e cantine in vasche di fango, causando danni consistenti per i quali non
esistono meccanismi di ristoro. La causa, sottolinea Mastacchi, non è da
attribuire esclusivamente alla quantità di precipitazioni, ma a una “pluralità
di cause concomitanti”: una frammentazione delle competenze che impedisce una
gestione efficace del fosso.
La complessità della situazione nasce
infatti dalla divisione delle responsabilità tra più enti – Regione
Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna e Autostrade per l’Italia (ASPI)
– ciascuno competente su un tratto diverso delle infrastrutture idrauliche.
Il segmento a monte, a cielo aperto,
è in pessime condizioni manutentive e privo di adeguati sistemi di regimazione
e rallentamento del flusso. Le tubature sotterranee, progettate in passato
senza un coordinamento organico tra gli enti, aggravano il problema. In
particolare, il tratto che ricade sotto la competenza di ASPI non riceverebbe
la manutenzione necessaria, creando un vero e proprio “tappo”. Anche
l’attraversamento sotto la SP325 e un pozzetto gestiti dalla Città
Metropolitana risultano insufficienti e non adeguatamente manutenuti.
Secondo Mastacchi, il caso di Cinque
Cerri rappresenta un “collasso sistemico della governance territoriale”:
l’esito di un’amministrazione pubblica che opera per compartimenti stagni, con
enti e dipartimenti che non comunicano né coordinano i propri interventi su
un’infrastruttura condivisa. Il risultato è uno stallo istituzionale che
trasforma una criticità strutturale in un’emergenza ricorrente, i cui effetti
ricadono interamente sui cittadini.
In assenza di un coordinamento tra
gli enti, risulta inoltre impossibile individuare responsabilità chiare o
attivare ristori. Per questo – conclude il consigliere – l’apertura di un
tavolo interistituzionale dedicato alla manutenzione e all’adeguamento delle
opere idrauliche non solo è urgente, ma doverosa.
5 commenti:
Concordo.
Ma quale tavolo interistituzionale d'Egitto? Basta caricare tutti i dati in una buona Intelligenza Artificiale e in dieci minuti vi sforna tutti i piani. Altro che gli innumerevoli stipendifici politico-amministrativi!
Le LLM credo che risponderebbero con un progetto in meno di 5 secondi, dieci minuti sono un'eternità. I politici non rispondono perché delle emergenze campano
Inaffidabile. Tante chiacchere su tutto. Risultati?
Inaffidabile chi Mastacchi? E' forse l'unico che si è preso la briga di provare a fare qualcosa, in mezzo a degli scaricabarile e dei "cartonati" istituzionali!
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