Confagricoltura: «Si teme per i ritorni di freddo su 38.000 ettari circa di frutteti. L’anno scorso le gelate primaverili hanno tagliato i raccolti fino all’80%».
di Barbara Bertuzzi
Le gemme degli alberi da frutto sono già ingrossate. Uno sviluppo fuori stagione dovuto al clima mite e soleggiato, alle temperature sopra la media stagionale soprattutto nelle ore centrali della giornata.
«Si temono ritorni di freddo su 38.000 ettari circa
di frutteti in Emilia-Romagna. Le specie a maggior rischio di gelate
primaverili sono albicocche, ciliegie, pesche, nettarine e susine ma anche pere
e mele. L’ondata di gelo l’anno scorso, nella prima decade di aprile, ha
procurato danni ingenti ai raccolti fino all’80%», osserva Confagricoltura
Emilia Romagna che chiede a gran voce di accelerare l’emanazione del nuovo
Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA 2024), che stabilisce vari
paletti: i parametri di copertura e il relativo contributo statale delle
assicurazioni agevolate come pure l’operatività del Fondo
mutualistico nazionale Agri.CAT. Va altresì ricordato che il PGRA 2023 è stato
approvato l’8 febbraio 2023.
Entra nel dettaglio il presidente dei frutticoltori
di Confagricoltura Emilia Romagna, Marco Piccinini: «Non sappiamo quale sarà il
contributo pubblico per le polizze assicurative agevolate sottoscritte nel
2024, ma una percentuale inferiore al 70% risulterebbe comunque insostenibile
per le aziende agricole». Non solo. Preoccupano eventuali riduzioni del
contributo pubblico anche per le annate 2022 e 2023 (ancora da definire perché
mancano le risorse). Permangono incertezze sui rimborsi del Fondo mutualistico
Agri.CAT per i danni da gelate tardive nel 2023: gli indennizzi sono
insufficienti e tardano ad arrivare.
«Il precoce risveglio vegetativo richiederebbe l’apertura anticipata della campagna assicurativa da parte delle principali compagnie italiane, invece si sposta sempre più in avanti – sottolinea Piccinini - il via alla sottoscrizione delle polizze». Infatti, a causa di questi ritardi oltre che per i costi troppo alti delle polizze, l’anno passato molte aziende agricole non sono riuscite ad assicurarsi contro le avversità (gelo, alluvione e siccità). Poi rimarca l’urgenza di rafforzare il sistema assicurativo per difendere il reddito dell’agricoltore e tutelare l’intera filiera. «Bisogna destinare al sistema assicurativo risorse adeguate, per favorire l’accesso alle polizze e renderle meno onerose».
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