52mila accessi dal 1^ novembre all’11 febbraio, che superano i 63mila con l’attività di Ferrara, partita prima in via sperimentale. Migliorano ancora i tempi medi di attesa: 40 minuti nell’ultima settimana. L’83% dei pazienti sono curati all’interno della struttura. L’81% degli accessi avviene di giorno, soprattutto (68% dei casi) da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori i motivi principali per cui le persone si recano ai CAU
La Regione Emilia Romagna Informa:
Dopo poco più di tre mesi di attività, dal 1^
novembre 2023 all’11 febbraio 2024, si registrano 52.043 accessi ai CAU,
che superano i 63mila (esattamente 63.325) se si contano anche quelli
di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa
complessità.
Le cifre restituiscono un bilancio che si conferma
positivo. Cresce infatti il numero dei Centri di assistenza e urgenza dell’Emilia-Romagna
(31 all’inizio di febbraio) e contemporaneamente calano i tempi di
attesa: nell’ultima settimana i cittadini hanno aspettato in media 40 minuti
prima di essere visitati.
Oltre la metà degli accessi è legata a problemi ortopedici o intestinali oppure
a disturbi minori: è un segnale che i cittadini hanno compreso che questi
centri sono stati pensati dalla Regione per dare risposta alle patologie meno
complesse, mentre per i casi più gravi resta necessario recarsi nei Pronto
soccorso.
Continua ad essere l’orario diurno quello
a maggior affluenza: l’81% degli accessi avviene tra le 8 e le 20,
nel 68% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Rimane
stabile e sempre molto alta - 83% - la percentuale delle persone
che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura. Considerando
l’età media dei medici che ci lavorano, il CAU si presenta come una struttura
giovane: il 60% ha meno di 35 anni.
“A tre mesi e mezzo dall’avvio e con 31 CAU operativi
sul territorio, un ringraziamento va alle Aziende sanitarie e ai professionisti
coinvolti per il lavoro eccellente che stanno facendo, sia in termini di
organizzazione che di presa in carico dei pazienti- commenta l’assessore alle
Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Risultati raggiunti anche
grazie ai cittadini, che evidentemente stanno comprendendo qual è la missione
del CAU, cioè dare risposta alle patologie meno complesse, affinché i Pronto
soccorso prendano in carico i casi più gravi. Solo due pazienti su dieci
vengono indirizzati dal CAU al Pronto soccorso, anche questo, come i tempi medi
di attesa, è un dato incoraggiante”.
Questi, in sintesi, i numeri dell’attività svolta
dal 1^ novembre all’11 febbraio nei 31 CAU aperti e monitorati: 52.043
accessi (63.325 considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via
sperimentale come ambulatori a bassa complessità), l’81% dei quali in orario
diurno (compresi 3 Centri del ferrarese e quelli di Imola, Podenzano, Ravenna,
Santa Sofia, Bagno di Romagna, Novafeltria e Correggio aperti solo di
giorno); in media 16 accessi al giorno al mattino (dalle 8 alle 14) e 13 il
pomeriggio (dalle 14 alle 20); variano invece da un minimo di 1 a un massimo di
31 gli accessi giornalieri in orario notturno (dalle 20 alle 8).
8 pazienti su 10 (esattamente l’83%) sono
inviati al medico curante a conclusione del percorso, quindi con assistenza e
cura prestata in loco; i tempi di attesa continuano a scendere: 40 minuti nell’ultima
settimana di monitoraggio, da un minimo di 6 minuti a un massimo di 1 ora e 49
minuti, e mediamente di un’ora nelle settimane precedenti; casistica per la
maggior parte (53%) ortopedica, gastro-intestinale e relativa
a disturbi minori; nel 68% dei casi gli accessi sono effettuati da
persone tra i 18 e i 64 anni. Infine, il 60% dei medici che lavorano nei CAU ha
meno di 35 anni.
I CAU sul territorio
Con la recente inaugurazione degli ambulatori di
Fanano (Modena) e Novafeltria (Rimini) il 29 gennaio e del secondo ambulatorio
a Parma il 1^ febbraio, i Centri assistenza urgenza operativi sul territorio
sono diventati 31, con date di inizio attività differenti. Provincia di
Piacenza:
Bobbio 1^ dicembre, Piacenza 4 dicembre, Podenzano 8
gennaio
Provincia di Parma:
CAU Parma 19
dicembre, Fidenza 28 dicembre, Fornovo 15 gennaio, Langhirano 18 gennaio,
secondo ambulatorio CAU a Parma 1^ febbraio
Provincia di Reggio Emilia:
Reggio Emilia 19 dicembre, Correggio 27 dicembre
Provincia di Modena:
Castelfranco Emilia 11 dicembre, Finale Emilia 18
dicembre, Fanano 29 gennaio
Provincia di Bologna:
Budrio 1^ novembre, Vergato 8 novembre, Navile
(Bologna) 11 dicembre, Casalecchio di Reno 18 dicembre, Imola 21 dicembre
Provincia di Ferrara:
Ferrara, Comacchio, Copparo, tutti già attivi prima
del 1^ novembre, Portomaggiore 13 novembre
Provincia di Ravenna:
Cervia 18 dicembre, Ravenna 22 gennaio
Provincia di Forlì-Cesena:
Mercato Saraceno e Cesenatico 15 gennaio, Bagno di
Romagna e Santa Sofia 22 gennaio
Provincia di Rimini:
Cattolica 18 dicembre, Santarcangelo di Romagna 15
gennaio, Novafeltria 29 gennaio.
Prosegue la campagna di comunicazione che la Regione
ha messo a punto per spiegare come funzionano e a quali bisogni danno risposta
i CAU. Rivolta a tutta la popolazione, in cinque lingue (italiano, inglese,
francese, arabo e cinese) spiega le finalità della riorganizzazione delle cure
primarie territoriali e del sistema di emergenza urgenza regionale, le
caratteristiche della nuova rete, dove sorgono e come funzionano i CAU, per
quali patologie sono indicati.
Tra i materiali disponibili la sezione
Domande/Risposte, ovvero Faq Frequently asked questions - domande poste
frequentemente, https://salute.regione.emiliaromagna.it/emergenzaurgenza/domande-frequenti
all’interno della pagina web dedicata alla riforma del sistema emergenza
urgenza sul sito della Regione
https://salute.regione.emiliaromagna.it/emergenzaurgenza. È inoltre disponibile
online
(https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/unagiornata-al-cau
l’approfondimento “Una giornata al CAU”, a cura dell’Agenzia di Informazione e
comunicazione della Giunta regionale, che mostra come trascorre una giornata in
un CAU, raccontando in particolare quello che succede nel Centro di assistenza
e urgenza del Navile di Bologna, il primo aperto nel capoluogo, 7 giorni su 7,
24 ore su 24, all’interno della Casa della Comunità./CC
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