giovedì 8 febbraio 2024

Anche per giovedì grasso la Ferrovia Porrettana beffa i pendolari

 8 febbraio, un animale perde la vita sui binari e arriva l’ennesima giornata di passione per i pendolari.


Valerio Giusti sulla pagina del Comitato Ferrovia Porrettana riporta:

 

Causa l’investimento di un animale da parte del treno 19576 da Porretta, il convoglio è  patito con 22 minuti di ritardo cagionando ritardi a catena sui treni incrocianti e successivi carichi di studenti e lavoratori che dovevano timbrare il cartellino.

Treno 19578 delle 6:08 = 39 minuti

Treno 19580 delle 6:40 = viaggia con 16' di rirado

Treno 19584 delle 7:18 fermo a Pioppe in attesa di un incrocio

Da Bologna:

Cancellato Marzabotto 19583;

Treno 19589 delle 6:30 , viaggiava con 20 minuti di ritardo e poi soppresso a Riola. PERCHÉ??

Difficoltà anche per  il treno da Porretta 19586 delle 7:50.

Cosa faranno i viaggiatori che aspettavano il treno? Treno successivo, auto, ferie o solo imprecazioni?

Una pendolare scrive: "né oggi, né martedì 6 febbraio a Lama di Reno hanno comunicato il ritardo del treno. Nessun annuncio se non quando il treno è stato in arrivo alle 7:13 hanno comunicato il treno delle 6:47 era  in ritardo. Questo è un problema perché con l'annuncio in anticipo le persone potrebbero regolarsi. Oggi secondo giorno di ritardo in questa settimana e oltretutto siamo arrivati a Sasso Marconi e siamo di nuovo fermi in attesa del treno da Bologna. Altri 12 minuti. So che è difficile gestire tutto, io devo mettere ogni volta 30/60 minuti di permesso perché non ho orario flessibile".

Un'altra pendolare scrive:

"Prima di immaginare treni passanti che vanno a Pianoro sarebbe opportuno risolvere i disagi che da anni i pendolari sono costretti a subire. Anche questa mattina cancellato treno delle 7:50 da Porretta , motivo sconosciuto, vergogna!"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vergogna, vergogna e ancora vergogna!
Se ne sbattono le istituzioni e le terga dei politici locali al calduccio negli uffici.
I pendolari devono rassegnarsi all'idea che, da parte della dirigenza preposta, manca la volontà di lavorare per risolvere i problemi cronici della rete ferroviaria. Adesso anche un animale, immagino il solito ungulato, può provocare disservizi a catena. Roba da terzo mondo!
Ma chi li avrà messi lì questi stramaledetti ungulati che creano solo danni e nessun vantaggio se non ai cacciatori di turno! Peccato che i pendolari non possano invadere per protesta i binari con i trattori come fanno gli agricoltori!