Dubbio segnala:
In Italia c’è un’area
vasta quanto i territori di Lombardia, Veneto e Piemonte messi assieme
totalmente sprovvista di sportelli bancari. Per milioni di nostri concittadini
– si pensi agli anziani – significa dover sopportare pesanti disagi per
accedere a servizi necessari alla loro vita quotidiana. E negli ultimi anni il
problema si è perfino aggravato, senza che il ricorso sempre più spinto al
digitale riuscisse a tamponare le falle apertesi nel frattempo.
Per questo First Cisl ha deciso di lanciare un Osservatorio
sulla desertificazione bancaria che riporta gli studi e le analisi del
Comitato scientifico della Fondazione Fiba. Grazie alle informazioni e agli
strumenti presenti in questa sezione del sito sarà possibile seguire
l’evoluzione di un fenomeno che, da tempo, presenta i tratti dell’allarme
sociale.
Non sono infatti solo le persone a subire le
conseguenze dell’abbandono dei territori da parte delle banche. Anche per molte
piccole imprese la chiusura delle filiali rappresenta un problema rilevante. Un
problema che si riassume semplicemente con due parole: meno credito. La
finalità dell’Osservatorio è quindi quella di sensibilizzare l’opinione
pubblica e la classe politica sulle conseguenze che la desertificazione
bancaria comporta per lo sviluppo del Paese e la tenuta del suo tessuto
sociale.
1 commento:
La desertificazione è voluta.
Bisogna costringere il gregge a usare solo denaro elettronico, eseguire ogni operazione in home banking... Le banche chiudono le filiali con i muri non di proprietà (credetemi, ci ho lavorato per un importante istituto) Sempre meno bancomat, meno personale. Le banche ci guadagnano-
Gli anziano? cosa gliene frega.
Io finchè ce la farò userò solo contante, ma non per pagare in nero come viene affermato, ma io pago 5 euro al fornaio che poi li usa per pagare la colazione, il barista li usa per comprare il giornale ecc. ecc. Se avessero usato tutti il bancomat o pay qui o pay là ci avrebbero guadagnato solo le banche con le commissioni per ogni transizione.
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