domenica 28 gennaio 2024

Ucciso un lupo il giorno di Natale

Pubblichiamo un intervento del Tecnico per gli Interventi Faunistico-Ambientali Marzabotto e Gratiot (WI), Ettore Casanova, in merito alla presenza del lupo nell'Appennino Bolognese: 



 Il giorno di Natale è stato trovato ucciso un lupo in Wisconsin. Questa notizia apre finalmente il discorso sui lupi morti delle Valli del Reno e del Setta fra il 2022 e l’inizio del 2023. Come noto dalle cronache in quei mesi sono stati infatti avvelenati 5 lupi dentro il Parco di Monte Sole e ne sono stati uccisi 2 a fucilate: uno a Sperticano ed un altro a Badolo. Il discorso su questi eventi deve partire proprio dal confronto di come fatti analoghi siano stati raccontati con modalità opposte dalle autorità pubbliche dei rispettivi due sistemi: quello dell’Emilia Romagna e quello dello Stato del Wisconsin. Due sistemi accomunati entrambi da una un regime di protezione integrale del Lupo all’interno di una Fauna detta di proprietà pubblica. Come si vedrà, quello che divide i due sistemi è invece un’opposta concezione dei medesimi principi proclamati da entrambi. In altre parole, quello che fa la differenza, è la diversa struttura del potere. Come fu detto da Altri: a volte non è il gioco che segue le regole, ma sono le regole a seguire il gioco. Cioè: il Lupo non ci parla (solo) di ecologia, ma (soprattutto) dei giochi di potere nel Parco di Monte Sole, a Marzabotto ed oltre. Va notato fin d’ora che la popolazione di Lupo del Wisconsin (area: metà dell’Italia) è pari a quella della sola Toscana. Mentre la popolazione di Lupo italiana è addirittura pari o superiore a quella di tutti i 48 lower states, messi insieme, ed arriva a rivaleggiare per dimensioni con quella dell’Alaska (7mila per uno, come minimo). 

Scrive il Milwaukee Journal Sentinel (a firma di Paul A. Smith) che un uomo ha chiamato per un (testualmente) incidente; dove un lupo è rimasto ucciso per un colpo d’arma da fuoco all’interno della sua proprietà. L’articolo riporta che sono intervenuti sul posto gli agenti del Dipartimento Statale delle Risorse Naturali e quelli del Servizio Federale per la Fauna Ittica e Selvatica. La vittima era una lupa dotata di radio-collare. Si legge che l’investigazione tende ad accertare se lo sparo sia stato giustificato o non; dopo una procedura fatta di rilievi autoptici sulla carcassa sequestrata, intervista (attenzione: non interrogatorio, intervista) dello sparatore, rilievi sulla scena del fatto e acquisizione di evidenze materiali. Siccome l’indagine è ancora in corso gli agenti statali e federali hanno rifiutato di rilasciare ulteriori dettagli. Essi si sono limitati a dire che l’incidente è avvenuto nel nord dello Stato, ricordare che se lo sparo non risultasse giustificato, l’autore andrebbe incontro a una sanzione di più di $ 100 mila dollari e l’incarcerazione. Gli specialisti hanno previsto che le indagini avrebbero potuto protrarsi per diverse settimane (attenzione: settimane, non mesi). E basta. L’articolo prosegue ricordando che la popolazione di Lupo del Wisconsin è stimata in circa 1 migliaio di lupi; originatisi da un nucleo nel Minnesota del nord, sopravvissuti all’estinzione. Si informa ulteriormente che dal 2022, per sentenza federale, il Lupo è oggetto di protezione integrale nei 48 stati a sud dell’Alaska ai sensi dell’Endangered Species Act. L’abbattimento di un lupo può essere giustificata solo per la difesa della vita umana in caso di minaccia immediata. Si informa ulteriormente che la crescita della popolazione di Lupo in Wisconsin ha determinata la crescita di conflitti con l’uomo. La cronaca prosegue ricordando un incidente del 2017; occorso su area pubblica in una contea dello Stato in cui un uomo, sentendosi minacciato da un lupo aveva fatto fuoco con una pistola. Nessuna carcassa di lupo fu rinvenuta; l’uomo non fu incriminato. Nel novembre del 2023 invece un puma, specie non inclusa fra quelle dell’Endangered Species Act, fu colpito ed ucciso (altro fatto descritto come incidente; attenzione) da un cacciatore con arco, sentendosi minacciato; dopo che l’animale si era avvicinato alla sua altana. Anche in questo caso la persona non fu incriminata. L’articolo si conclude con una panoramica dei casi uccisione di uomini nel mondo, sottolineando che nei 48 stati a sud dell’Alaska nessun incidente mortale era accaduto in decenni precedenti; e l’indicazione dei recapiti per segnalare comportamenti minacciosi di lupi. Punto. Marzabotto e Grizzana; gennaio del 2022: vengono ritrovate le carcasse di 5 lupi morti all’interno dei confini del Parco Storico di Monte Sole; l’ultima il 31 gennaio 2022. Nel giro di un mese gli organi di direzione politica (“la Politica”, come si usa dire) avevano già prese decisioni due volte: il 10 febbraio e la sera del 24 di febbraio. La sera del 24 avvenne un incontro dell’Ente Parco con la Consulta del Parco Storico Regionale di Monte Sole. 

Dal verbale il collegio risultò formato da 4 persone. Vi si legge che Romano Franchi (rappresentante del Comune di Marzabotto): “… introduce il tema del Regolamento per l’Esercizio dell’Attività Venatoria nelle Aree Contigue… comunicando che che la versione che è stata trasmessa ai membri della Consulta è quella adottata dalla Comunità del Parco …riunitasi il 10 febbraio Passa quindi la parola al direttore affinché questi esponga … i contenuti della proposta… “. Notiamo che i membri della consulta sono … 1 solo: cioè una persona sola. Massimo Rossi (Direttore del Parco): “… fino a circa un mese fa avevo programmato di proporre ai membri della Comunità del Parco Storico di Monte Sole l’adozione dello stesso regolamento che da quasi 10 anni governa l’attività venatoria nell’area contigua … Poi … ritrovamento di 4 cadaveri di lupo … due dei quali è già stato accertato l’avvelenamento, mentre per gli altri sono in corso le analisi … ha molto colpito gli organi di vigilanza, sino a portare una decina di giorni fa, ad un’azione congiunta tra guardiaparco, una decina di agenti della Polizia Provinciale, sedici GEV e dieci agenti dei Carabinieri Forestali, ai quali si sono aggiunti uomini del reparto cinofili dei CC Forestali con due cani addestrati per il ritrovamento di esche avvelenate. Durante tale azione sono state ritrovate delle sostanze trattenute dai CC Forestali per analisi … in ragione di ciò la Comunità del Parco ha deciso di integrare il regolamento in scadenza con un articolo che, in caso di accertato decesso di un lupo per cause di avvelenamento, sparo o uso di lacci preveda la sospensione immediata della caccia per 12 mesi e in sua sostituzione con interventi di controllo al cinghiale tali da garantire almeno un prelievo pari a quello effettuato in caccia nell’annata precedente ”. Mazzoli (Coldiretti): “Non sapevo quanto accaduto … è un fatto gravissimo. Ci tengo a sottolineare una situazione oggettiva: a Monte Sole, soprattutto per il cinghiale, la situazione è migliorata tantissimo rispetto a quindici anni fa e da tempo non registriamo situazioni di malessere significativo. Approvo quindi convintamente quanto proposto e riferirò a chi sta sopra di me affinché Coldiretti si faccia carico di un fatto così grave … se possibile inserirei la parola “almeno” … poichè la caccia di selezione è uno strumento fondamentale per il controllo del cinghiale nel periodo in cui la caccia collettiva è ferma …”. Romano Franchi: “Condivido in pieno quanto detto da Mazzoli”. 


Dal verbale: anche il Presidente Ceccoli si associa; Rossi condivide la richiesta di Mazzoli. H. 18.45: si rompono le righe; tutti a tavola e poi a letto. La mattina dopo (25 febbraio) il Comitato Esecutivo della Comunità del Parco, all’unanimità dei presenti deliberò di approvare la proposta del Responsabile del Settore Ambiente dott. David Bianco di adottare il Regolamento dell’Attività Venatoria: “… la Comunità del Parco, convocata in proposito, con propria deliberazione n. 1 del 10 febbraio 2022, ha deliberato l’adozione del suddetto regolamento, che riprende integralmente quello in scadenza... integrandolo con un articolo che prevede che in caso di accertato decesso o avvelenamenti di uno o più esemplari di lupo (o di altri animali particolarmente protetti e tutelati dalla Direttiva 92/43/CEE o Direttiva 209/147/CE) che risulti causati da avvelenamenti, venga immediatamente sospesa l’attività venatoria a carico del cinghiale, del capriolo e del cervo per l’intera annata venatoria e comunque per almeno 12 mesi, sostituendola con operazioni di controllo a carico del cinghiale che portino ad un prelievo di capi almeno pari a quello realizzato in caccia nell’anno precedente, onde garantire il contenimento di questo ungulato….”. Successivamente, il 28 aprile 2022, la Giunta Regionale accolse all’unanimità la proposta dell’Ente Parco di adottare il nuovo regolamento venatorio del Parco di Monte Sole. 


Quindi: nuovo regolamento completo della clausola ritorsiva (sebbene questa volta emendata del bando della caccia al cervo); così come ideata dal personale politico già il 10 febbraio (a 15 gg. circa dall’inizio delle indagini) e come giustificata poi dalla determinazione, del Direttore dell’Ente e del Responsabile Area Ambiente, del 3 marzo successivo; indirizzata all’Assessorato regionale per le Aree Protette: “ … al fine di contrastare il gravissimo fenomeno di bracconaggio a carico del Lupo, specie particolarmente protetta e di interesse comunitario, riscontratosi in varie zone dell’Appennino Bolognese e, drammaticamente, in particolare all’interno del Siti natura 2000 di Monte Sole, nel corso del 2021/22, in caso di accertato decesso di uno o più esemplari di Canis lupus che risulti causato da avvelenamento, uso di lacci o colpi di arma da fuoco, ...…. “. A seguire la conferenza stampa dell’1 giugno 2022; divulgata a reti unificate e riportata dai quotidiani. Conferenza stampa tenuta da Regione Emilia Romagna, Città Metropolitana, Ente per la Gestione dei Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale, nonchè dall’Arma dei Carabinieri; alla presenza di rappresentanze di associazioni ambientaliste, di Guardie Ecologiche Volontarie in divisa, con cartelli inneggianti a vari slogans contro favole e superstizioni popolari considerate foriere di sentimenti ostili al Lupo. La cronaca dell’evento riportata da “la Repubblica”, “Resto del Carlino” e “Corriere della Sera” dell’1 giugno riporta le parole del sig. Sandro Ceccoli intervistato da Rai 3 Regionale, con accanto l’assessore Barbara Lori “E' un fatto gravissimo - ha aggiunto Ceccoli - anche perché a Monte Sole non ci sono pecore o altri allevamenti, e i lupi vivono in equilibrio, senza creare problemi". “ Il giorno seguente su “la Repubblica”: “Appennino bolognese, cinque lupi avvelenati nel Parco di Monte Sole”. “ … lupo, specie protetta e predatore indispensabile agli equilibri dell'ecosistema … Il decesso è avvenuto per aver mangiato delle esche avvelenate: si tratta di potenti rodenticidi …Polizia locale della Città metropolitana e dei Carabinieri Forestali con l'unità cinofila antiveleno - che portano al ritrovamento di materiali biologici contaminati con gli stessi principi attivi trovati nelle carcasse degli animali recuperati …. Le autorità stanno lavorando per cercare di individuare gli autori dell'avvelenamento...” "Credo che siamo di fronte ad un record negativo nazionale - sottolinea Bianco - in passato è successo di trovare lupi morti per avvelenamento, ma mai una cosa del genere". Poi sul “Corriere della Sera”: “Bologna, 5 lupi avvelenati sull’appennino. Trovate 600 scatole di esche” . “Un ecocidio nel cuore del parco storico di Monte Sole … Tutti presentavano evidenti tracce di avvelenamento (tramite l’utilizzo di potenti rodenticidi, il Brodifacoum e il Bromadiolone). «Chi avvelena un lupo rischia sino a tre anni di carcere”, spiega Aldo Terzi, comandante dei Carabinieri Forestali, che aggiunge come «sia molto complesso individuare i colpevoli in questo caso, ma stiamo ancora facendo verifiche … Luca Catania: «Abbiamo trovato 600 scatole di queste esche solo nella zona del comune di Bazzano, … »”. Ecco, appunto: a sei mesi dal ritrovamento, le indagini erano ancora in corso (perchè “molto complesse”, a detta degli stessi investigatori), i responsabili non ancora stati individuati dagli investigatori; ma la Regione e l’Ente Parco, avevano invece già prese le loro decisioni a carico di un gruppo di persone. Decisioni queste maturate però già dieci giorni dopo un fatto ancora da chiarire. Mentre la Polizia Locale Metropolitana ed i Carabinieri partecipavano attivamente ad un evento mediatico abbastanza inconcepibile (sia nei contenuti, come nei toni, infine anche nella coreografia) per funzionari ed agenti dello stato del Wisconsin. Allora, che dire ? Paese che vai, usanze che trovi ? Oppure: uno dei due sistemi è disfunzionale ? 

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non bisogna avvelenare i lupi non hanno colpa ma i fenomeni che li hanno portati dato che gli piacciono tanto se li portino a casa sua in quanto ai cinghiali cervi ecc ecc dare via libera ai cacciatori

Anonimo ha detto...

Quindi se ho capito bene per bloccare la caccia si sono inventati che i lupi sono stati avvelenati?
Il fine qual'è? Ambientalista o di spartizione degli areali di caccia e della carne della selvaggina?

Anonimo ha detto...

il lupo ha la sua indole in appennino svolge la sua vita, non interessa alla città se reca dei danni agli allevatori, MA APPENA SI AVVICINA ALLA CITTA! gridano AIUTO! chi li ha introdotti, se li prenda a casa sua.

Anonimo ha detto...

Nessuno ha introdotto i lupi nel nostro appennino, sono tornati dopo anni di assenza e sono i benvenuti. Informatevi prima di fare commenti.
Chi vive in campagna dovrebbe adeguarsi all'habitat in cui ha deciso di abitare, con rispetto e in punta di piedi.

Anonimo ha detto...

FALSO, FALSO,FALSO, si informi lei che è meglio, conosco chi ha fatto le introduzioni di LUPI, perciò che decada per sempre la narrativa dei DEVIATORI che come lei vantano una profumata riconoscenza istituzionale.