Una mostra fotografica che racconta gli ultimi duecento anni di storia del territorio, dei boschi e delle popolazioni dell’Appennino bolognese in parallelo a quella del Corpo Forestale dello Stato oggi confluito nell’Arma dei Carabinieri.
Alle 18 di domani, martedì 16 gennaio, all’interno della
Piazza Coperta di Sala Borsa, in Piazza del Nettuno 3, a Bologna, verrà
presentata la mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi” nel nuovo
allestimento realizzato per gli spazi della Biblioteca di Sala Borsa dove la
mostra potrà essere visitata fino al 27 gennaio.
Ai saluti degli organizzatori e delle Autorità seguiranno le
interessanti relazioni del Prof. Pierangelo Bellettini, già Direttore della
Biblioteca comunale dell’Archiginnasio e relatore della mostra insieme al Col.
Aldo Terzi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna e di Ferrara
e del Prof. Federico Magnani Ordinario della cattedra di Assestamento forestale
e Selvicoltura dell’Università di Bologna.
La mostra fotografica, realizzata dal Comando Regione Carabinieri Forestale “Emilia Romagna” e dall’ Accademia Nazionale di Agricoltura prende spunto, nella sua denominazione, dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che, nel libro “L’uomo che piantava gli alberi” narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier che, con la sola forza del suo impegno, riesce a far nascere una foresta in un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi cambiandone e migliorandone il destino. Il territorio montano italiano e in particolare quello appenninico è stato realmente trasformato dall’azione delle popolazioni montane nel corso della storia della Repubblica così come nel racconto dello scrittore francese. Il paesaggio che possiamo gustare oggi, quando camminiamo o visitiamo il nostro appenninico, ricco di verde e di foreste, è molto diverso da quello che vedevano all’inizio del novecento i nostri avi molto più simile ad un paesaggio lunare, desolato e spoglio. L’obiettivo del progetto espositivo è quello di far conoscere, attraverso le fotografie tratte dagli archivi storici dell’Arma Forestale e da altri archivi cittadini, l’imponente lavoro di sistemazione del territorio e delle foreste realizzato dagli uomini e dalle le donne delle popolazioni dei territori appenninici insieme ai Forestali, prima nel Corpo Forestale e oggi nell’Arma dei Carabinieri; una sorta di “epopea forestale” che ha visto la città di Bologna al centro di un progetto di sistemazione del territorio nazionale che lo ha profondamente modificato grazie al ritorno del bosco e che oggi, nonostante i cambiamenti climatici, continua ad assicurare i suoi benefici.
La gestione di questo immenso patrimonio è argomento di
grande attualità come è emerso in maniera palese già lo scorso anno con le
conseguenze dell’emergenza climatica che ha colpito la Regione Emilia Romagna.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Bologna e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e di Genus Bononiae.
3 commenti:
Sono 18.000 gli alberi che in provincia di Bologna dovranno essere tagliati per un miglior funzionamento del 5G, perciò di cosa stiamo parlando?
PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI, DAL 22 GENNAIO COMINCIA LA MOBILITAZIONE IN TUTTA ITALIA.
VERRANNO APPOGGIATI DA ALTRE CATEGORIE
Vedo in continuazione alberi abbattuti in città (Bo)per costruire di tutto: case,capannoni,scuole nuove quando si potrebbero ristrutturare le vecchie (Besta) fregandosene se si debba eliminare un Don Bosco.Il Comune non si dovrebbe vantare più di tanto.
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