Valerio Giusti del Comitato per la Ferrovia Porrettana, ci invia:
Oggi, lunedì 29 gennaio, a causa di un guasto agli
impianti RFI tra Vergato e Pioppe:
Il treno 19613 delle 12.37 da Bologna è giunto a Marzabotto con 15 minuti di ritardo
Marzabotto
Il 19618 da Bologna delle 13:22, cancellato
Il Marzabotto 19625 delle 15:37 da Bologna, soppresso
a Sasso Marconi Marzabotto
Il 19632 delle 16:22 da Marzabotto soppresso da Marzabotto a Sasso Marconi
Venerdì 26 gennaio un pendolare ci ha scritto:
Il treno 19584, partito da Porretta alle 7:18 carico
di pendolari, è giunto a Bologna con un sontuoso ritardo di 26 minuti. Un’altra
pendolare ha chiosato: vedrete dopo col passante!
Giovedì 25 gennaio: Un pendolare ci scrive:
Il treno 19584 delle 7:18 da Porretta (sempre quello…) è arrivato al binario Ovest dopo attesa di 15 minuti alle porte della stazione:
nessuna spiegazione e informazione fornita ai passeggeri, sarà un modo per
abituare il pendolare ai nuovi orari previsti dal 9 giugno?
Lo stesso giorno un altro compagno di sventure
ferroviarie ci racconta:
Il treno delle 18:55 con partenza da Marzabotto per
Bologna: 10 minuti di ritardo. Viene indicato nel monitor che è al binario 2 e
tutti ci spostiamo al 2, ma il treno arriva al 1°; tutti scapicolliamo di corsa
giù per le scale per ritornare al 1° e ho visto persone anziane correre per
evitare di perderlo: e se fossero cadute?
Mercoledì 24 gennaio
Il treno 19625 soppresso da Sasso a Marzabotto,
il treno 19632 soppresso da Marzabotto a Sasso.
Il treno 19630 delle 15:22 da Porretta, 16 minuti di
ritardo;
Il treno 19627 delle 16:04 da Bologna, 35 minuti di
ritardo.
Sempre mercoledì 24, treno 19578 delle 06:08 da
Porretta, partito con 30 minuti di ritardo per intervento forze dell’ordine;
stessa sorte subita domenica 21 gennaio dal treno 19623 delle 15:04 da Bologna.
Eventi che ripropongono il tema sicurezza sui nostri treni.
Completano la carrellata dei ritardi degli ultimi 10
giorni il ritardo variabile da 10 a 13 minuti dei treni 19589, 19587, 19584 e
19580 nella mattina di sabato 20 gennaio.
Aspettiamo il confronto con la Regione, auspicato
anche dai Sindaci dei Comuni dell’Unione dell’Appennino Bolognese, sperando che
non sia la solita carrellata di giustificazioni e tutto si risolva con una
semplice informativa su decisioni prese unilateralmente senza il coinvolgimento
degli abitanti delle nostre vallate.
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