I tempi di viaggio sono peggiorati: la tratta Bologna Porretta richiede 70’ – 75’ minuti di viaggio contro i 60’ della fine degli anni ’90
Dal Sindaco delegato Franco Rubini
I Comuni dell’Unione dell’Appennino Bolognese considerano da sempre il
Servizio Ferroviario Metropolitano un elemento fondamentale per lo sviluppo di
un sistema di mobilità sostenibile che consenta ai cittadini dell’Appennino
trasporti sicuri ed efficienti, e aumenti l’attrattività del territorio montano
contrastando i fenomeni di spopolamento ed invecchiamento.
Per questo motivo nel corso degli anni l’Unione ha presentato, in diverse
occasioni nelle sedi opportune, proposte e richieste volte ad affrontare i
problemi di qualità ed i disservizi troppe volte sperimentati dai cittadini, e
a migliorare concretamente il livello dei servizi offerti.
In occasione di incontri svolti con l’assessorato regionale competente, i
nostri rappresentanti hanno più volte evidenziato una serie di criticità purtroppo
ancora irrisolte e che coincidono in gran parte con quelle sottolineate nella
lettera aperta recentemente scritta dal comitato degli utenti della linea
Porrettana.
Questi punti sono:
1. Il raddoppio almeno parziale della linea Bologna – Porretta:
· necessario per supportare la completa realizzazione del servizio
previsto nell’assetto finale dell’SFM
· aumenterebbe la capacità della linea rendendola più resiliente rispetto a
perturbazioni del traffico e quindi contribuendo a raggiungere migliori
standard qualitativi
· consentirebbe l’adozione di modelli di esercizio più articolati che
alternino corse veloci e corse “complete” per risolvere il grave problema
dei lunghi tempi di viaggio (70’ – 75’ contro i circa 60’ che si avevano
alla fine degli anni ’90) che penalizzano gli utenti a più lunga percorrenza e
riducono l’attrattività del trasporto ferroviario rispetto al mezzo privato.
Questo potenziamento infrastrutturale è previsto nel PUMS
vigente ed è incluso nelle osservazioni al PRIT 2025 presentate sia dalla Città
Metropolitana che dall’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, ma manca
tuttora un iter concreto per la sua realizzazione.
2. Interventi infrastrutturali con un piano per la
risoluzione rapida e definitiva dei ricorrenti guasti a deviatoi e passaggi a
livello, che da qualche anno appaiono essere tra le principali cause di
disservizio nonostante l’innegabile miglioramento del materiale rotabile
ottenuto a fronte di ingenti investimenti pubblici.
3. La realizzazione sia lungo la linea Porrettana
sia sulla Direttissima del livello di servizio previsto nell’assetto
potenziato dell’SFM, con estensione dell’orario di esercizio fino alla
mezzanotte e aumento della frequenza delle corse.
Riguardo questo punto, l’attivazione del servizio
sperimentale di corse serali durante i weekend – fortemente sostenuta
dalle amministrazioni del territorio - è un primo risultato che deve essere
confermato e consolidato.
La lettera del comitato solleva inoltre l’importante questione dell’attivazione
delle linee passanti. Questa modifica organizzativa, prevista nel progetto
originale dell’SFM, ha sicuramente valide motivazioni tecniche ma appare
prematura e rischiosa in assenza dei potenziamenti infrastrutturali richiesti e
dello stabile raggiungimento di livelli qualitativi soddisfacenti. Il modello
di esercizio a linee passanti infatti innegabilmente aumenterebbe la criticità delle
linee coinvolte e rischia di peggiorare ulteriormente la qualità del servizio a
fronte di vantaggi limitati per i viaggiatori a più lunga percorrenza.
Riteniamo quindi necessaria l’apertura di un tavolo di confronto che
consenta la discussione delle tempistiche e dei prerequisiti che vanno
soddisfatti per l’attivazione delle linee passanti, nonché la verifica delle
problematiche collegate che appaiono attualmente non sufficientemente chiarite,
quali l’intermodalità e l’impatto dei nuovi orari sui servizi del territorio a
partire da quelli scolastici.
Concordiamo infine con le segnalazioni del comitato relative ad aspetti
solo apparentemente secondari ma di grande impatto per l’utenza, quali la gestione
dell’informazione all’utenza, l’operatività dei sistemi di emissione dei
biglietti, il monitoraggio delle frequentazioni e della rotazione
dei mezzi.
A questi punti riteniamo vada aggiunta la questione della sicurezza a
bordo, alla luce del recente verificarsi di episodi allarmanti che vanno
prontamente contrastati e repressi per garantire ai viaggiatori la necessaria
tranquillità in tutte le fasce orarie.
L’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese sostiene le richieste del comitato ed auspica un confronto nelle sedi competenti per la discussione della loro realizzazione.
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