Un anno di attività all’insegna della tutela dell’ambiente, della biodiversità e del territorio. Presentazione del calendario CITES 2024
Oggi, mercoledì 31 gennaio, presso la sede del Comando Legione Carabinieri
“Emilia Romagna”, il Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Colonnello
Gaetano Palescandolo ha presentato i risultati relativi alle attività che i
Carabinieri Forestali hanno svolto sul territorio regionale nell’anno 2023 a tutela
dell’ambiente, della biodiversità e del territorio.
Sono stati 70.149 i controlli svolti in tutta la Regione Emilia Romagna dalle 78 Stazioni Carabinieri Forestale e Parco dislocate sul territorio, nonché dai Nuclei Carabinieri CITES di Bologna, Modena e Forlì-Cesena che operano sia sul territorio regionale che presso l’Aeroporto “Marconi” di Bologna con il Distaccamento CITES.
Nell’anno 2023, su tutto il territorio regionale, le unità
Carabinieri Forestale hanno accertato complessivamente 755 illeciti penali,
denunciando 574 persone all’A.G., contestato 2.649 illeciti amministrativi per
un valore di 1.777.822 euro.
Le maggiori criticità riscontrate hanno riguardato
essenzialmente il settore della tutela del territorio, della fauna e del
benessere animale, il settore dei rifiuti e quello degli incendi boschivi.
Nel settore della tutela del territorio sono stati svolti 30.551
controlli, i quali hanno anche riguardato la protezione delle bellezze
naturali, l’attività urbanistico-edilizia, le zone sottoposte a vincolo
idrogeologico e di particolare interesse ambientale nonché le aree soggette ad
utilizzazioni boschive. Sono stati perseguiti 95 reati ed accertati 771
illeciti amministrativi per un totale di 402.574 euro di sanzioni elevate.
L’azione di contrasto ai traffici e smaltimenti illeciti di
rifiuti e alle discariche abusive è stata svolta attraverso oltre 5.300
controlli ed ha consentito di accertare 248 reati e 531 illeciti amministrativi
per un valore di oltre 694.000 euro.
Gravi illegalità riconducibili al maltrattamento animali e alla
tutela della fauna selvatica sono state riscontrate a seguito di 8.342
controlli, che hanno permesso di accertare 173 reati e 477 illeciti
amministrativi per un valore di 156.632 euro. Sono state portate a termine diverse
operazioni sul maltrattamento di animali e traffico di cuccioli. Di particolare
rilievo le attività messe in campo per contrastare il bracconaggio ittico sul
Delta del Po. Quest’area, caratterizzata dalla presenza di numerosi corsi
d’acqua, è divenuta meta di gruppi organizzati provenienti dall’est Europa
dediti alla pesca di frodo. Dalle indagini svolte è emerso un “modus operandi”
abbastanza tipico che prevede l’utilizzo di elettrostorditori, generalmente di
fabbricazione artigianale, costituiti da cavi elettrici collegati a batterie
per auto. Il pesce viene stordito mediante scariche elettriche e raccolto con
l’ausilio di reti, destinato presumibilmente all’est Europa per la maggior
parte, mentre solo una minima parte troverebbe sbocco sul mercato interno.
Nell’anno 2023 sono state deferite all’A.G. n. 23 persone, di cui n. 4
arrestate, sono stati sequestrati n. 7 veicoli destinati al trasporto del
pescato, n. 8 gommoni, n. 5 elettrostorditori, 2000 metri di rete e 3.150 kg di
fauna ittica pescata illegalmente.
Tra le attività poste in essere a tutela della fauna e flora
a rischio di estinzione, si annoverano tutte quelle svolte nel settore CITES
sui traffici illeciti di specie tutelate dalla Convenzione di Washington e nel
contrasto all’importazione e commercio illegale di legname “illegal logging” ai
sensi dei Regolamenti Comunitari “EUTR” e “FLEGT”.
Le azioni di prevenzione e repressione degli incendi boschivi
hanno comportato 740 controlli consentendo di accertare 188 reati, con il
deferimento all’A.G. di 9 persone, sono state elevate n. 18 sanzioni
amministrative per un importo totale di 162.114,34 euro.
Nel corso del 2023, sforzi particolarmente intensi ed assidui
sono stati profusi dal Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia–Romagna e
dalle articolazioni dipendenti, per far fronte alla grave emergenza originatasi
a seguito degli eventi meteorologici estremi che, nel mese di Maggio, hanno
martoriato il territorio regionale, colpendo, in modo particolare, le zone
della Romagna, ove, come noto, si sono verificate estese e persistenti
alluvioni nelle zone vallive e di pianura, nonché una miriade di fenomeni
franosi, alcuni anche grande entità, nelle aree collinari e montane.
Nel pieno dell’emergenza, le pattuglie dei Carabinieri
Forestale sono state impiegate per concorrere alle operazioni di evacuazione e
soccorso della popolazione, per la ricerca di dispersi in zone isolate, per
l’effettuazione di servizi antisciacallaggio, per attività di sorveglianza
idraulica, (monitoraggio argini dei corsi d'acqua, verifica del livello
idrometrico corsi d’acqua, etc.), per attività di verifica e gestione della
viabilità, per approvvigionamento di cibo agli allevamenti isolati, per il
recupero di animali in difficoltà, per servizi di vigilanza dinamica presso i
“siti di primo raggruppamento dei rifiuti”.
Con lo stabilizzarsi della situazione emergenziale, i Nuclei
Carabinieri Forestale e Parco, hanno proseguito nell’attività di acquisizione
dati ed informazioni utili alla definizione di un quadro conoscitivo d’insieme,
funzionale alla valutazione dei rischi, nonché alla realizzazione degli
interventi di ripristino e messa in sicurezza nelle zone colpite dalle
calamità. In tale contesto, i Carabinieri della Regione Forestale Emilia
Romagna sono stati impegnati in attività di ricognizione del territorio,
interessato dai diffusi fenomeni di dissesto idrogeologico (con particolare
riferimento alle frane), di sorveglianza idraulica, per l’individuazione delle
criticità ancora sussistenti sul reticolo idrografico primario e secondario,
nonché di monitoraggio sullo stato della viabilità “secondaria” (rurale e
forestale), per verificare la percorribilità di quel reticolo di strade minori
che consentono di accedere, anche per finalità di pubblico soccorso, alle aree
più impervie del territorio.
Tale attività prosegue tuttora in attuazione dell’Accordo siglato
lo scorso 19 dicembre tra il Comando Unità Forestali Ambientali e
Agroalimentari Carabinieri e il Commissario Straordinario alla Ricostruzione
Gen. C.A. Figliuolo, che prevede una reciproca cooperazione istituzionale volta
a realizzare i comuni obiettivi di miglior conoscenza e monitoraggio dei
territori colpiti dall’alluvione, la valutazione del rischio e l’adozione delle
opportune misure di mitigazione, per la riduzione e il contenimento delle
conseguenze prodotte dai fenomeni di dissesto idrogeologico, anche a tutela degli
interessi primari della collettività.
Nelle dodici tavole del calendario
viene mostrato il continente africano nella sua imponenza e vulnerabilità
attraverso dodici specie in via d’estinzione tipiche delle tre principali
macro-aree continentali: la zona arida e desertica, la zona equatoriale delle
grandi foreste primarie e la savana della fascia tropicale e subtropicale.
Attenzione a parte ha meritato il Madagascar, vero continente nel continente ed
autentico scrigno di biodiversità unico al Mondo.
Ciascun
bioma, che ospita le specie protagoniste del Calendario 2024, presenta
singolari peculiarità e straordinarie risorse per il nostro Pianeta, sempre più
esposte all’azione predatoria dell’uomo, impattante in maniera significativa
sulla biodiversità e sullo sviluppo sostenibile del continente africano.
L’excursus sulle problematiche presenti fa eco a spunti di riflessione e di
sensibilizzazione e trova riscontro nel contributo offerto dalla sapiente
azione dei Carabinieri forestali CITES, costantemente protesa alla salvaguardia
delle bellezze naturali in via d’estinzione.
Ma
racconta anche di quanto l’azione dei Carabinieri Forestali sul territorio
regionale e nazionale per la tutela della biodiversità si riverberi a livello
globale. Infatti il contrasto al bracconaggio o al commerico illegale di
animali e piante in via d’estinzione nel nostro paese significa anche tutelare
la biodiversità del pianeta.
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