E’ dell’altro ieri la notizia che a novembre il Pronto Soccorso di Vergato diventerà, Centro di Assistenza Urgenza (CAU), un pronto soccorso per i casi meno gravi. Alla richiesta di confermare la notizia il sindaco di Vergato, Giuseppe Argentieri, tentenna: “Mah. Di ufficiale non c’è ancora nulla. Questa si dice sia l’intenzione. L’attuazione trova però una grossa contrarietà sindacale”, sottolinea, come a indicare che il progetto potrebbe ancora trovare ostacoli efficaci. “Sull’ipotesi Cau sono politicamente contrarissimo”, continua il primo cittadino di Vergato: “ Dal punto di vista pratico però il Cau è da ritenere utile.” Alla domanda del perché sia da ritenere utile nonostante la intensa contrarietà che il CAU registra, egli dice: “ Perché l’alternativa era ugualmente la chiusura del Pronto Soccorso e quindi si sarebbe arrivati al nulla con la conseguenza che avrebbero dovuto chiudere tutti i reparti medici e i laboratori con la trasformazione dell’ospedale un una struttura poco più che un ricovero per anziani. Con il Cau rimarrà il reparto di medicina generale e tutte i servizi di completamento. ” Tutto bene dunque?
Il sindaco a questo punto ha reso
nota la sua dichiarazione ufficiale in cui espone la sua posizione che riportiamo:
Premesso che l'organizzazione dei servizi
ospedalieri non è di competenza dei sindaci ma di esclusiva decisione
dell'assessorato alla sanità regionale, prerogativa dimostrata nei fatti dalla
chiusura dei laboratori analisi avvenuta nonostante il voto contrario dei
sindaci dei territori interessati, ritengo indispensabile analizzare i percorsi
e progetti di modifica dei servizi sanitari proposti in questi mesi da parte
della regione Emilia-Romagna nella loro totalità.
Il piano elaborato e presentato ad aprile
prevedeva la chiusura del reparto di medicina generale con la trasformazione di
tutti i letti in lungodegenza gestiti quindi da medici del distretto e non del
dipartimento sanitario regionale, la dismissione totale della TAC e di vari servizi
di diagnostica, la chiusura del pronto soccorso e la riattivazione della
chirurgia ambulatoriale, determinando quindi la chiusura totale dell'attività
ospedaliera propriamente detta.
L'aspra interlocuzione avuta nelle diverse
sedi istituzionali ha determinato un radicale cambiamento di tale piano che
vede il mantenimento del reparto di medicina generale con relativo concorso per
la nomina del primario, elemento fondamentale di salvaguardia del servizio, il
rinnovo delle attrezzature diagnostiche attraverso nuovi acquisti, la nuova TAC
in primis, e quindi la salvaguardia degli stessi, il mantenimento dell'attività
della struttura di pronto soccorso H24 in forma CAU, la riattivazione ed il
potenziamento dell'attività di chirurgia ambulatoriale.
Sull'attività del CAU H24 il comitato di
distretto ha elaborato una serie di richieste operative che ne configurano una
attività sovrapponibile a quella attuale del Pronto Soccorso, senza le quali
tale progetto è inaccettabile, ad esempio il ricovero degli utenti nel reparto
ospedaliero direttamente dal CAU o l'accesso delle ambulanze dell'emergenza
territoriale, documento che è stato recepito integralmente.
Nonostante queste premesse non nascondo la
mia preoccupazione per questa operazione e la mia contrarietà per la
trasformazione dei pronto soccorsi in CAU.
Determinanti saranno i protocolli
operativi che regolano l'operatività di questa nuova organizzazione di
assistenza all'emergenza e di accesso diretto dei cittadini, che dovranno
essere chiari, trasparenti e condivisi per poter esprimere un parere non
gravato da ombre, perplessità o timori. La consapevolezza deve essere quella
che non possono esistere reparti ospedalieri di medicina generale senza una
attività diagnostica in presenza quindi accessibile senza programmazione. A tal
proposito non vi sarà la trasformazione del servizio di urgenza finchè non
saranno garantite tutte le condizioni di piena operatività nelle 24 ore, dalla
disponibilità di personale medico dedicato fino alla definizione di tutti i
protocolli operativi e percorsi di interazione con i medici del reparto.
E ha aggiunto il documento proposto dai sindaci in Comitato di Distretto
e recepito dalla Regione in Conferenza regionale:
Al
fine di formulare utili proposizioni ed ottenere gli elementi occorrenti per
una attenta valutazione e decisione politica, si ritiene necessario richiedere
alcune specifiche e determinati impegni rispetto al possibile riordino
ospedaliero, alla riconfigurazione dei punti di risposta dei servizi di cure
primarie e dell’emergenza urgenza ordinaria ed a minore criticità nell’area del
Distretto dell’Appennino Bolognese.
1. OSPEDALE DI VERGATO E
RIORGANIZZAZIONE PRONTO SOCCORSO
Presupposto
di base è che l’Ospedale di Vergato rimanga classificato come nosocomio per
acuti, entro il quale potenziare la medicina interna, i servizi diagnostici, la
bassa complessità chirurgica.
A
riguardo, si chiede quanto segue:
§ il CAU effettui servizio H24;
§ in caso di necessità di ricovero,
il CAU abbia le stesse capacità/possibilità del PS senza trasferimento dei
pazienti presso altre strutture;
§ il CAU non sia disgiunto da un
articolato sistema di medicina specialistica presso la medesima sede;
§ il Cau svolga tutta l'attività di
diagnostica garantita dal PS quali esami di laboratorio, radiologici, ecc…;
§ le ambulanze oggi presenti siano
deputate a un eventuale trasportato dei pazienti al CAU;
§ considerato il momento storico di
grave carenza di medici ed infermieri, conoscere - se già individuato -il
personale medico disponibile all’apertura del CAU, il livello di formazione
richiesta, il numero e la previsione degli orari (turni) di servizio;
§ in caso non sia ancora disponibile
tale informazione, definire il processo si selezione ed immissione in ruolo;
§ che non si predisponga nessuna
modifica del servizio fino a quando non si trovi il personale medico di cui
sopra;
§ quali strumenti (contrattuali o di
altra natura) sono stati pensati per garantire che il personale individuato
possa permanere in maniera stabile e strutturata, onde evitare le problematiche
connesse alla volatilità delle posizioni lavorative che già stiamo soffrendo;
§ ricevere un quadro sinottico - di
agevole interpretazione - con il confronto tra quali siano le precise
differenze nelle prestazioni erogabili dall’attuale pronto soccorso rispetto al
nuovo CAU. 2. NESSUNA MODIFICA DEL SISTEMA DELL’EMERGENZA TERRITORIALE 118 CON
AUTOMEDICHE 3. NESSUNA MODIFICA DEL SISTEMA DI OFFERTA DEI SERVIZI PRESSO
L’OSPEDALE DI PORRETTA Anche in questo caso, vista la attuale situazione di
grave carenza di medici ed infermieri, per garantire che il personale individuato
possa permanere in maniera stabile e strutturata si ribadisce quanto già
chiesto in sede di Comitato di Distretto e di CTSSM ossia di avviare il
progetto di recupero del vecchio ospedale di proprietà Asl da destinare a
servizi territoriali, medici di medicina generale, uffici amministrativi di
distretto e foresteria per professionisti in servizio presso le strutture
sanitarie del medio-alto Reno. 4.
POTENZIAMENTO
SERVIZI NELLA VALLE DEL SETTA Per raggiungere questo obiettivo si chiede quanto
segue:
§ il mantenimento del punto di primo
intervento H24 presso la Casa di Cura Villa Nobili di Castiglione dei Pepoli,
potenziato con il servizio di radiodiagnostica continuativo;
§ il mantenimento della sede della
Continuità assistenziale presso la Casa di Cura Villa Nobili;
§ il potenziamento delle attività
presso il Centro dei SERVIZI per la SALUTE di Pian del Voglio, necessario per
garantire adeguati livelli di servizio territoriali sempre più necessario alla
luce delle crescenti difficoltà legate al reperimento di medici di medicina
generale e pediatria. A riguardo, si chiede l’apertura dell’attività
ambulatoriale H24 possibile grazie all’integrazione del personale del 118,
presente H24, i medici di base presenti, nonché nuovi medici di Continuità
Assistenziale ed infermieri di comunità. In questo processo, la Farmacia
presente supporterà le attività presenti in loco tramite i servizi dalla stessa
erogati, compresi quelli di Prenotazioni CUP. A completare questo quadro, la
presenza nelle vicinanze della sede della Pubblica Assistenza Val di Sambro,
che ad oggi conta 52 persone in servizio H24 oltre a mezzi ed attrezzature.
2 commenti:
Non dovete cambiare nome o altro ,lasciate.il ps di Vergato anzi potenziatelo... tra Bologna e Porretta serve ....
Se Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro, è Presidente del Comitato del Distretto Socio Sanitario dell’Appennino bolognese e il Il comitato è l’organismo di governo locale delle politiche e degli interventi socio-sanitari, composto da tutti i sindaci del Distretto Socio Sanitario dell’Appennino bolognese (Alto Reno Terme, Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato) e da un direttore nominato dall’Ausl, non si capisce il senso di queste dichiarazioni. Il Presidente del Comitato ha votato a favore dei Cau, prescindendo dai desiderata.
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