A Santa Maria Villiana di Gaggio Montano sono state portate alla luce trecce di una antichissima presenza umana. Ciò conferma che la Valle del Reno è stata da sempre un transito importante transappenninico
di Martina Mari
Nel mese di settembre si è tenuta la prima campagna
di scavi archeologici presso il sito protostorico di Monte della Croce presso
la frazione di Santa Maria Villiana, nel comune di Gaggio Montano. Gli scavi, a
cui hanno partecipato circa venti studenti Unibo, hanno messo in luce strutture
abitative e monumentali fortificazioni risalenti alla tarda età del Bronzo
(XII-XI sec. a.C.), oltre che reperti diagnostici e di grande pregio, come armi
e ornamenti in bronzo, vasellame, utensili in vario materiale e perle d'ambra.
I materiali testimoniano l'importanza del sito e la
sua centralità rispetto alle vie di percorrenza transappenniniche durante gli
ultimi secoli del secondo millennio a.C.
Dopo una fase di abbandono, l'insediamento fu
rioccupato in epoca etrusca (IV-III sec. a.C.) per poi cessare definitivamente.
Il sito era noto già dalla fine dell’800 ma non era
mai stato indagato approfonditamente. Nonostante sia stato avviato solo
quest’anno, lo scavo di Monte della Croce ha già restituito evidenze
eccezionali che integrano il quadro ancora poco noto del popolamento
pre-storico in area montana.
Le ricerche sul sito e nel territorio circostante si
protrarranno per almeno altri due anni.
Sabato scorso hanno potuto visitarlo la delegata
alla Cultura del Comune di Bologna, Elena Di Gioia, e la direttrice dei musei
civici cittadini, Eva Degl’Innocenti.
“È un sito
interessante - spiega il vicesindaco di Gaggio Montano Maurizio Malavolti. - Ci
sono già scuole del territorio che sarebbero interessate alla visita. Come
Comune abbiamo sposato l'idea fin da subito e abbiamo raccolto le liberatorie
dei proprietari dei terreni su cui insistono gli scavi. Avremmo piacere che i
reperti rinvenuti, che devono essere studiati, possano nel futuro prossimo
essere visibili e ci daremo da fare per mantenerli in esposizione. Diamo tutta
la disponibilità affinché il progetto proceda”.
Le ricerche sono dirette dal Prof. Claudio Cavazzuti
e codirette dal Prof. Cristiano Putzolu, entrambi archeologi del Dipartimento
di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna.
Girati inoltre un paio di video. Accessibili a questo link:
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