Sospeso dopo una ricerca di contatto a scuola ritenuta impropria
Il professore di scuola media che ieri si è
ucciso in un paese della provincia di Bologna, da alcuni mesi portava avanti,
fuori dagli ambienti scolastici, un dialogo con una ragazzina di 12 anni sui
tematiche legate a un delicato disagio psicologico.
Un rapporto venuto alla luce e finito
all'attenzione dei carabinieri - secondo quanto si apprende in merito a una
vicenda su cui tutti mantengono un forte riserbo - quando alcune settimane fa
la ragazzina aveva cercato di raggiungere il docente a casa.
In quell'occasione il professore non era
presente, ma poi era arrivato e l'aveva accompagnata in ospedale, visto lo
stato in cui lei si trovava e da lì sono partiti gli accertamenti.
L'uomo, 50enne, era di ruolo nella scuola da una quindicina
di anni ed è descritto da chi lo conosceva come persona fragile, con alcuni
problemi di depressione, emersi nei dialoghi con i colleghi. Ma nel corso della
sua carriera non c'erano mai state macchie o problemi disciplinari. Dopo
l'episodio in cui la ragazzina aveva cercato di raggiungerlo, le condizioni di
salute del docente sembravano essere peggiorate e si stavano valutando misure
di sostegno. Rientrato, di recente avrebbe compiuto due azioni che hanno
portato alla sospensione cautelare, perché avvenute all'interno della scuola:
avrebbe cercato di contattare la ragazzina, in un modo ritenuto improprio.
Proprio ieri gli era stato notificato dalla preside il provvedimento di
sospensione. Per la ragazzina ora sarà pensato un percorso di tutela e presa in
carico. (ANSA).
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