giovedì 30 marzo 2023

Una cura per la medicina d’urgenza

Il governo prova ad arginare la carenza di personale nella medicina d’emergenza e urgenza. Nel decreto Bollette, approvato ieri in Consiglio dei ministri, sono presenti infatti una serie di misure per aumentare gli operatori

di Michele Damiani


Il governo prova ad arginare la carenza di personale nella medicina d'emergenza e urgenza. Nel decreto Bollette, approvato ieri in Consiglio dei ministri, sono presenti infatti una serie di misure per aumentare gli operatori in una disciplina, quella della medicina d'urgenza appunto, che da anni ormai vede calare i professionisti in attività e andare praticamente deserti i bandi di concorso. Le misure vanno dalle esternalizzazioni all'utilizzo di specializzandi, passando per gli aumenti in busta paga. E non sono gli unici interventi sulla sanità presenti nel decreto, visto che viene eliminato il vincolo di esclusività per i professionisti sanitari (che apre, quindi, alla libera professione) e introdotte misure restrittive per i cosiddetti medici gettonisti.

Gli aumenti. La medicina d'urgenza, come detto, è una di quelle discipline che soffre maggiormente di carenza di personale. Tra il 2020 e il 2022, solo per citare un numero, su 1.884 posti messi a bando il 60,7% (1.144) non è stato assegnato. Il ministro della salute Orazio Schillaci aveva già illustrato una serie di possibili soluzioni al problema, tra cui quella di rendere più attrattivo il lavoro nel Servizio sanitario nazionale, agendo anche sui compensi degli operatori. Da qui la misura presente nel dl approvato ieri che mira ad incrementare le tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive nei servizi di emergenza e urgenza. Viene disposto che, per il 2023, le aziende del Ssn potranno aumentare le tariffe orarie del Ccnl di riferimento. Nella bozza del dl si parla di un aumento fino a 100 euro, altri testi invece non indicano ancora la cifra, ma comunque ci sarà questa possibilità.

Esternalizzazioni. Un intervento che avrà un impatto immediato, invece, sarà quello relativo alla possibilità di esternalizzare. Nel dl si parla dello «stato di grave carenza di organico del personale sanitario», che potrà quindi essere fronteggiato per il 2023 affidando «a terzi i servizi medici ed infermieristici solo in caso di necessità e urgenza, in un'unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio, di assumere gli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, nonché di espletare le procedure di reclutamento del personale medico e infermieristico autorizzate». Questa possibilità sarà offerta solo nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri, per un periodo non superiore a 12 mesi.

Specializzandi e pensionati. Un altro fronte sarà quello relativo a coloro che hanno prestato servizio per un certo periodo di tempo nel settore. Viene previsto, infatti, che fino al 31 dicembre 2025 i soggetti che abbiano maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, presso i servizi di emergenza-urgenza, potranno partecipare ai concorsi per l'accesso alla dirigenza medica del Ssn, anche se non in possesso del diploma di specializzazione. Prevista anche una novità per quanto riguarda gli specializzandi, che durante la loro formazione potranno svolgere attività libero-professionale presso aziende del Ssn. Per tali attività «è corrisposto un compenso orario, che integra la remunerazione prevista per la formazione specialistica, pari a 40 euro lordi comprensivi di tutti gli oneri fiscali, previdenziali e di ogni altro onere eventualmente previsto a carico dell'azienda o dell'ente che ha conferito l'incarico». Infine, interventi anche sui pensionati. O meglio, sui pensionandi. Il decreto stabilisce infatti che, sempre fino al 31 dicembre 2025, il personale in possesso dei requisiti di pensionamento anticipato potrà chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, fino al raggiungimento del limite di età previsto dall'ordinamento vigente.

Le altre misure. La gran parte del pacchetto sanità del dl riguarda la medicina d'urgenza, ma ci sono altri interventi particolarmente attesi dal mondo sanitario. Uno riguarda la possibilità per i professionisti del Ssn di operare come liberi professionisti. Per gli infermieri, che da anni attendevano questa misura, in vista anche aumenti in busta paga grazie alla defiscalizzazione dell'indennità riservata alla categoria.

(Segnalato da Dubbio)


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