Bologna, Parma e Forlì-Cesena le province più coinvolte
Si è aperta il 7 marzo la sesta edizione della Banca nazionale delle Terre Agricole (Bta) di Ismea con quasi 20 mila ettari di terra rimessi in circolo, per un totale di oltre 800 aziende agricole potenziali e un valore a base d'asta di 260 milioni di euro.
In Emilia Romagna sono 35 i terreni soggetti alla procedura
di vendita competitiva, per un totale di 983,58 ettari di superficie e un
valore a base d'asta di 12.364.735 di euro.
Le province maggiormente coinvolte sono Bologna e Parma rispettivamente con
247,45 ettari (25% delle terre disponibili) e 206,25 (21%) ettari, seguite da
Forlì-Cesena 185,64 ettari (19%). Poi Ferrara 93,79 ettari (10%), Modena 91,70
ettari (9%), Ravenna 82,77 ettari (8%), Reggio nell'Emilia 61,57 ettari (6%) e
Piacenza 14,40 ettari (1%).
Con Bta, Ismea prosegue il suo impegno teso a favorire la
mobilità del mercato fondiario reimmettendo nel circuito produttivo terreni,
attraverso procedure semplici, telematiche, aperte a tutti e con la
possibilità, per gli imprenditori agricoli under 41, di ottenere una
rateizzazione del prezzo di acquisto fino a 30 anni. Un'importante novità di
questa edizione riguarda la procedura di vendita dei terreni che tornano su Bta
dopo il quarto tentativo; per questi è prevista la possibilità di effettuare
direttamente, sul portale dedicato, una prima offerta di acquisto e prenotare
la fase di rilancio. La Banca nazionale delle Terre Agricole è stata istituita
nel 2016, con la legge n.154 del 28 luglio, per agevolare l'incontro tra
domanda e offerta di terra, raccogliendo e rendendo accessibili a tutti le
informazioni sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali
relative ai terreni messi in vendita. Attualmente alimentata da terreni
agricoli derivanti dalle operazioni fondiarie di Ismea, la Banca nazionale
delle Terre Agricole può raccogliere anche le superfici fondiarie appartenenti
a Regioni e Province autonome e altri soggetti pubblici. (ANSA).
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