I ritardi hanno reso anacronistica la proposta in campo
Il capogruppo di RETE CIVICA, MarcoMastacchi ( nella foto) , ha presentato una risoluzione che impegna la Giunta regionale a valutare interventi strutturali da attuare nell’area dell’Appennino, per risolvere gli annosi problemi di viabilità che lo affliggono.
Mastacchi rileva: "Manca una visione globale che riporti sollievo agli abitanti, a tutti coloro che sono coinvolti nell’intero traffico veicolare e al territorio stesso. Da anni assistiamo a una politica fatta di scelte autoreferenziali che non hanno portato a nulla se non il dilatarsi dei cantieri di opere che oggi risultano superate e del tutto inutili alla vera soluzione del problema. Stiamo assistendo a una proposta viaria della Regione Emilia-Romagna che risulta anacronistica ancor prima di essere realizzata e che nel suo complesso non risolverebbe né le criticità legate ai tempi di percorrenza per arrivare al capoluogo emiliano, né agevolerebbe i transiti provenienti o diretti in Toscana, senza contare l‘impatto ambientale”.
Mastacchi ha messo nero su bianco in una risoluzione quale è la sua ricetta dell’importante tematica, determinante nel definire il futuro dell’area Reno Setta e chiede alla Giunta regionale di valutare la realizzazione della Bretella Reno – Setta quale opera strategica e nuovo investimento, finanziabile a tariffa secondo quanto previsto dagli articoli della Convenzione Unica del 2007 tra Anas e Società Autostrade per l‘Italia e a utilizzare i fondi ora previsti per la realizzazione della riqualificazione della Strada Statale Porrettana fra Vergato e Sasso Marconi, che ammonterebbero a circa 600/700 milioni di euro secondo quanto afferma l’assessore Taruffi, per realizzare lo studio di fattibilità e le relative infrastrutture per il collegamento fra Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena e del Reno e per il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, in zona casello autostradale Sasso Marconi sud. Questo porterebbe, sostiene Mastacchi, alla risoluzione dei problemi legati alla mobilità ordinaria ed alla sicurezza stradale, oltre al rilancio dell’economia e del turismo dell’Appennino Bolognese.
Pubblichiamo integralmente la Risoluzione “Viabilità in Appennino” sottoscritta da Marco Mastacchi , presidente del Gruppo RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna.
Premesso
che
il tema della viabilità nel
bacino dell’Appennino
bolognese è di
grande attualità, sia dal punto di vista
strutturale che dal punto di
vista delle situazioni di
emergenza che si sono concentrate negli ultimi anni
e l’eterna discussione politica sulle infrastrutture da
realizzare si risolve
costantemente con una contrapposizione, fra un intervento e l’altro, fra la
realizzazione della bretella Reno-Setta rispetto al
miglioramento della Porrettana
e la
realizzazione del Passante di Mezzo rispetto al Passante Sud;
-
il passante di mezzo, è una scelta antistorica già oggi, infatti chi viene da Milano si trova regolarmente imbottigliato nel traffico in condizioni normali e se poi c’è qualche fiera si blocca tutto: la tangenziale, l’autostrada e la città, mentre se si verifica un incidente tagliamo in due l’Italia, perché non abbiamo una via alternativa, fra pochi mesi inizieranno i lavori per la realizzazione del Passante di Mezzo e questo aumenterà le criticità, considerato che anche adesso quando c’è il restringimento anche solo di una mezza carreggiata, come succede nella zona dell’aeroporto, il traffico si blocca;
-
a una viabilità già precaria, tra qualche mese, si sovrapporrà il cantiere per il tram in città e mentre oggi i veicoli che escono dalla tangenziale entrano in città aumentandone il traffico, domani saranno bloccati in autostrada e troveranno anche la città intasata;
-
le nuove
infrastrutture che s’intende
realizzare non risolveranno i
problemi, che diversamente potrebbero
essere risolti con il Passante
Sud, ma continueremo
ad avere le
stesse criticità con un’infrastruttura già
datata e insufficiente
a smaltire il
flusso del traffico,
che verrà invece concentrato
sulla città peggiorandone la
qualità dell’aria, già
oggi compromessa dall’inquinamento e
inevitabilmente, se pur
con grande ritardo,
questo porterà a
riconsiderare l’ipotesi della chiusura dell’anello a sud di Bologna;
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distribuendo il traffico su due direttrici l’impatto verrebbe “diluito” e le emissioni in galleria, con le moderne tecnologie, potrebbero essere trattate e filtrate, abbattendo così la concentrazione in atmosfera e accorciando la direttrice sud-ovest e viceversa (Firenze A1 – A14 mare), riducendo ancor di più le emissioni considerato che questo tratto autostradale, secondo gli studi effettuati intercetta già oggi, circa il 20% del traffico, senza considerare l’incremento di traffico che intercetterebbe da e per Milano;
Evidenziato
che
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il
9 febbraio 2023 al lago di Brasimone, nel comune di Camugnano, è stata
presentata l’intera road map dei
progetti il "Programma di sviluppo sostenibile Sistema Appennino”, quale
strumento di governo che mette a sistema politiche e interventi per la nostra
montagna;
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sulla Valle del Reno esistono ormai sedimentate negli anni, diverse criticità che rendono la viabilità un percorso ad ostacoli, che vanno dalla chiusura della statale 325 per lavori in corso in località Gardelletta, al casello di Rioveggio interrotto a più riprese nel 2012 e nel 2019 e ancora incompleto, al cantiere per i lavori di decostruzione e costruzione del Ponte Da Vinci, i lavori sulle gallerie della A1 di Monte Mario sempre a Sasso Marconi e per finire con il mancato collegamento tra Pianoro e Sasso Marconi nelle valli del Savena e Reno, a ciò si aggiungono periodicamente ulteriori criticità come ad esempio il distacco del materiale roccioso in località La Rupe di Sasso Marconi verificatosi a novembre 2022;
-
il
collegamento tra le vallate del Reno e del Setta, fra la Carbona e Pian di
Setta o Rioveggio, rappresenterebbe
la soluzione ottimale
per ridurre i
tempi di percorrenza
e per collegare
questi territori in cui la viabilità risulta essere difficile, oltre che
per garantire livelli più adeguati di sicurezza e competitività a tutto
vantaggio dei cittadini e delle oltre 400 imprese insediate sul territorio;
-
l’Assessore Taruffi, ha recentemente sostenuto, che la Regione “non è a conoscenza dei contenuti dello studio realizzato da Autostrade per l’Italia sulla bretella Reno-Setta” mentre sarebbe auspicabile che il nostro Ente, rispetto ad un progetto già dichiarato prioritario dal Governo si attivi, seguendo l’esempio dei sindaci di Castel di Casio, Gaggio Montano, Monghidoro, Monzuno, Vergato e San Benedetto Val di Sambro, per chiedere al Ministero un incontro per visionare lo studio elaborato da Autostrade;
Atteso
che
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il progetto elaborato dai tecnici di Anas su richiesta della Regione prevede, per un costo di circa 600/700 milioni di euro, un intervento di oltre 20 chilometri, da Vergato a Sasso Marconi e prima della Rupe di Sasso, e ipotizza un collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, nei pressi del casello autostradale Cinque Cerri, ma nel suo complesso non risolverebbe né le criticità legate ai tempi di percorrenza per arrivare al capoluogo emiliano, né tantomeno agevolerebbe i transiti provenienti dalla Toscana, senza contare l‘impatto ambientale a seguito della realizzazione delle infrastrutture e la necessità di dover poi costruire diversi viadotti sopra i corsi d’acqua per agevolare il passaggio;
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il miglioramento del tempo di percorrenza fra Alto Reno e Bologna realizzando invece la bretella Reno-Setta consentirebbe una viabilità veloce, in grado di collegare i due punti in circa 35/40 minuti (A.Reno-Carbona 15’ – Carbona-Valle del Setta A1 10’ – Valle del Setta-Casalecchio di Reno 15’) e dimezzerebbe i tempi attuali di percorrenza, al contrario della riqualificazione della Porrettana che migliorerebbe il tempo di percorrenza soli di pochi minuti;
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non si può inoltre continuare ad ignorare il problema della necessità di un miglioramento del collegamento tra Pianoro e Sasso Marconi nelle valli del Savena e Reno, anche se nel recente studio fattibilità della Città Metropolitana, relativo al miglioramento del collegamento fra Pianoro e Sasso Marconi nelle valli del Savena e del Reno, si legge che “gli effetti del collegamento sarebbero di fatto solo a beneficio del traffico diretto dal versante est alla rete autostradale, quindi per un numero molto limitato di utenti”, perché è opinione consolidata che questa riflessione non corrisponde ai disagi che rilevano quotidianamente coloro che vivono in quei territori, i soli a rendersi conto del reale miglioramento che avrebbe la viabilità con la realizzazione del collegamento delle Ganzole;
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il medesimo intervento finanziario, circa 600/700 milioni di euro, se indirizzato alla realizzazione del collegamento di Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena e del Reno e del collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, coadiuvato anche con la realizzazione della Bretella Reno – Setta, finanziata invece quest’ultima a “tariffa”, quale nuovo investimento ai sensi del combinato disposto degli artt. 19, 21 e 22 della Convenzione Unica del 2007 tra Anas e Società Autostrade per l‘Italia, garantirebbe diversamente dal progetto regionale una riduzione dei tempi di percorrenza da e per il capoluogo bolognese, agevolando nel contempo il transito dei mezzi pesanti della vicina Toscana e svincolerebbe il finanziamento di circa 600/700 milioni di euro, che potrebbe essere utilizzato per realizzare a stralci il collegamento fra la Porrettana e il casello di Sasso Marconi (per risolvere il nodo della Rupe) e un intervento sulle Ganzole (vedi allegato con le due proposte);
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per dare sviluppo e futuro all’Appennino Bolognese è fondamentale garantire servizi, scuole, sanità, e potenziare le infrastrutture materiali e immateriali, assicurando un’adeguata viabilità che permetta a quel territorio di non rimanere isolato, mentre oggi la tortuosità della strada già in condizioni normali rende complicato il passaggio dei TIR, che creano lunghe file, dovendo salire quasi a passo d’uomo sui tornanti e i problemi si complicano quando nevica e c’è ghiaccio, come è successo nello scorso mese di gennaio, dove si sono verificati diversi casi di blocco del traffico in soli due giorni;
1
Art.19 Formula revisionale della tariffa media
ponderata, Art.21 Componente X investimenti, Art.22 Componente per la
remunerazione dei nuovi investimenti non inseriti alla data del 3 ottobre 2006
nel piano finanziario vigente alla stessa
data, dello “Schema di Convenzione Unica ai
sensi dell’art 2 commi 82 e segg. del Dl 3 ottobre 2006 N. 262 convertito dalla
legge 24 novembre 2006 N.286 e s.m.i”
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è necessario coordinare tutti gli investimenti tenendo conto comunque che il rafforzamento della linea ferroviaria rappresenta ad ogni modo una soluzione più che ottimale e anche più compatibile a livello sia economico che ambientale, oltre che essere in linea con le direttive dell’Unione Europea;
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l’assessore Corsini rispondendo alla mia interrogazione “oggetto 1584” relativa alla Bretella, ha affermato che rimane “sempre valida la possibilità di esplorare la fattibilità tecnico-economica di nuove soluzioni trasportistiche, qualora se ne ravvisi la necessità per risolvere particolari criticità, anche in variante agli strumenti pianificatori vigenti“ e che oggi appare più che opportuno, considerato il susseguirsi dei disagi sulla viabilità dell’Appennino, realizzare il collegamento di Pianoro a Sasso Marconi nelle valli del Savena e del Reno e costruire sia la Bretella Reno – Setta che il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, per dare finalmente una soluzione anche al nodo della Rupe sulla statale di Sasso Marconi;
Impegna
il Presidente e la Giunta Regionale
•
a valutare, per una riduzione dei tempi di percorrenza da e per il capoluogo bolognese, la realizzazione della Bretella Reno – Setta, quale opera strategica e nuovo investimento finanziabile “a tariffa” secondo il combinato disposto degli artt. 19, 21 e 29 della Convenzione Unica del 2007 tra Anas e Società Autostrade per l‘Italia, per la risoluzione dei problemi legati alla mobilità ordinaria ed alla sicurezza stradale, oltre che per il rilancio dell’economia e del turismo dell’Appennino Bolognese
•
ad utilizzare i fondi ora previsti per la realizzazione della riqualificazione della Strada Statale Porrettana fra Vergato e Sasso Marconi, che ammonterebbero a circa 600/700 milioni di euro, secondo quanto afferma l’assessore Taruffi, per realizzare lo studio di fattibilità e le relative infrastrutture per il collegamento fra Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena e del Reno e per il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325 in zona casello autostradale Sasso Marconi sud, per una riduzione dei tempi di percorrenza da e per il capoluogo e per il transito dei mezzi e utili anche per un rilancio turistico ed economico dell’Appennino, considerato che l’economia montana attualmente risulta sempre più penalizzata da una viabilità ormai datata e risalente ai primi del ‘900.
Primo
firmatario
Marco Mastacchi
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