Intervento del Soccorso Alpino a Poggio di Mezzo
di Danilo Righi
Brutta avventura di una
delle tre giovani bolognesi che nel pomeriggio
di ieri, 5 marzo, hanno affrontante una
impegnativa escursione al Corno alle Scale, in comune di Lizzano in Belvedere.
Lasciata la loro vettura nel parcheggio del Rifugio Sega Vecchia, hanno iniziato a salire percorrendo il sentiero CAI 119, conosciuto come sentiero Giulio Ruffo, che porta in cima al Corno per il cosiddetto Poggio di Mezzo. Si tratta di un sentiero lungo e impegnativo che si sviluppa attraverso uno sperone erboso partendo da quota 920 m, fino a quota 1945 m.
Una delle escursioniste, arrivata a quota 1700 metri, alle 14, ormai già fuori dalla vegetazione, si è sentita male. Immediato l’allarme al 112 che ha inviato sul posto l’ambulanza di Lizzano, i Carabinieri sciatori presenti nel comprensorio sciistico, il Soccorso Alpino e Speleologico stazione Corno alle Scale che ha inviato due squadre, già presenti in zona per un corso di aggiornamento tecnico. I tecnici, arrivati in quota, hanno iniziano a scendere lungo il Poggio di Mezzo, mentre una terza squadra risaliva dal basso. Raggiunto la ragazza colta da malore i soccorritori, dopo aver valutato la situazione, hanno richiedono l’intervento dell’elicottero 118 di Pavullo nel Frignano dotato di verricello con a bordo un Tecnico del CNSAS.
Nell’attesa dell’arrivo del mezzo aereo, la donna è stata posizionata su
una apposita barella per garantirle la protezione termica ed inoltre è stata
spostata di circa duecento metri per facilitarne il recupero. L’escursionista
raggiunta dal personale dell’elisoccorso è stata recuperata con il verricello e
trasportata al campo sportivo di Lizzano, dove l’ambulanza l’ha poi trasferita
all’ospedale di Porretta per accertamenti.
Link con breve filmato
2 commenti:
Francamente sono stufo di questi sportivi allo sbaraglio che in giornate chiaramente non indicate si intestardiscono a raggiungere le loro mete, tanto poi c'e' chi li va a salvare.
...quasi come i novax, che non si vaccinano e poi pretendono di essere curati gratis in ospedale quando si contagiano e successivamente si aggravano.
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