sabato 12 marzo 2022

All'Appennino dimenticato e maltrattato rimane solo la speranza

 

Frana di Gardeletta

Le criticità sulla rete viaria dell’Appennino sono numerose, di cui alcune eclatanti: la frana di Rioveggio che aspetta da anni la soluzione con il ripristino del tratto di provinciale franato, il Ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi, il nodo ferro stradale di Casalecchio di cui sono recentemente partiti i lavori. Questi solo per citare quelli essenziali per dare un minimo di funzionalità alla viabilità locale.
Da tempo seguiamo la tematica e con molta attenzione alle informazioni  sui tempi di realizzazione e sulle date degli avvii dei ripristini. Ultimamente siamo rimasti confusi da alcune affermazioni degli amministratori riguardo al nodo ferro stradale  di Casalecchio di Reno. Circa un anno fa, all’annuncio dell’imminente inizio dei lavori per il primo lotto del nodo ferro stradale, fu assicurato che il secondo lotto (ASL di Casalecchio – Nuova Porrettana di Borgonuovo) sarebbe stato realizzato in continuità al primo. Informazione riconfermata dall’assessore regionale alla viabilità a Porretta Terme. Ma ha raggelato gli entusiasmi il sindaco di Sasso Marconi che,   in una informativa al Consiglio Comunale, ha precisato che il secondo lotto non è ancora finanziato. L’affermazione ci ha preoccupato poiché notoriamente fanno fatica a partire i lavori degli interventi finanziati, figuriamoci quelli non finanziati. L’interrogativo non è di poco conto: se il secondo lotto non verrà realizzato o sarà ritardato, per lunghi anni ai pendolari delle valli del Reno e del Setta potrebbe succedere di giungere a Borgonuovo in modo abbastanza agevole grazie alla vecchia e alla nuova Porrettana (sempre che il ponte Leonardo da Vinci venga risistemato…) e dover poi imbottigliarsi nell’unico tratto percorribile di vecchia Porrettana per raggiungere Casalecchio. Sarebbe un vero e ulteriore sgarbo nei confronti delle vallate e neppure molto improbabile.

Preoccupati, abbiamo riproposto gli interrogativi al sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso, che ha risposto. “ Sì è vero, il secondo lotto del nodo non è finanziato, ma lo sarà certamente prima del termine dei lavori del primo. Anche l’interramento della ferrovia non è ancora finanziato, ma c’è l’impegno forte della Regione a concludere tutti gli interventi in continuità. Per il Nodo di Casalecchio e il ponte di Sasso Marconi è stato istituito il Commissario straordinario proprio per accelerare la soluzione tutta”

Vogliamo crederci.

Intanto l’ennesima schizofrenica attività amministrativa ai danni dell’Appennino la si sta consumando con il blocco totale dell’area montana bolognese da ogni iniziativa residenziale, fino alla esclusione del cambio d’uso anche dell’esistente. A Roma invece, il Governo ha approvato un finanziamento con cui sostenere il riutilizzo e recupero anche residenziale delle aree montane. Tanto per far capire che non si capisce niente. Anzi qualcosa si capisce: chi ci amministra è nel pallone.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno era noto che la Porrettana dal Cantagallo arrivava all'inizio del comune di Sasso e salendo c'è un progetto di prolungare la Porrettana dai comuni di vergato a marzabotto.manca un piccolo dettaglio non appare Sasso Marconi, lo avete fatto presente in un precedente articolo .

Anonimo ha detto...

"nodo ferrotranviario di Casalecchio"

Il tram a Casalecchio lo hanno eliminato nel 1956...