All’origine della protesta il tema della sicurezza portato in evidenza da due gravi incidenti. Il primo, spiegano i componenti della RSU, Andrea Rami Emanuele Aldrovandi e Denis Ramponi, quello di un ventenne che ha avuto l’amputazione di un pollice a causa di uno schiacciamento durante le operazioni di lavoro. Il secondo, anch’esso dovuto allo schiacciamento durante le lavorazioni, ha portato il ferito all’ospedale con 5 costole rotte 3 vertebre danneggiate , fratture al bacino e per un intervento all’osso sacro.
“L’accaduto è la conseguenza dello scarso
impegno dell’azienda su questo tema anche se la Rsu l’ha portato all’attenzione
da diversi anni. I due incidenti,” denunciano
ancora i sindacalisti Cgil Cisl Uil del settore chimico, “sono infatti la
conseguenza di questo scarso interesse. E ciò è solo la punta dell’Iceberg”.
I componente della RSU vanno anche oltre e
denunciano un atteggiamento inaccettabile: “ Di fronte agli incidenti la
direzione reagisce cercando di scaricare la colpa sui feriti con lettere di
addebito.”
Lo stesso
Rami racconta di essere alla verifica legale per una contestazione che gli è
derivata per aver chiesto ai medici dell’USL
di san Biagio di verificare lo stato di
insicurezza dello stabilimento.
Alla domanda di spiegare cosa ci si aspetta
da questa azione di protesta, la risposta è sintetica: “ Trattare il trema
della sicurezza approfonditamente e risolutivamente. Inoltre ottenere che il
ragazzo di vent’anni, in azienda per un lavoro interinale, sia assunto in
maniera definitiva.
Immediata la replica dell’azienda che in
un comunicato scrive:
Il sito di Pontecchio Marconi è lo
stabilimento più grande ed importante di BASF in Italia. Gli investimenti
realizzati negli ultimi 5 anni sono stati oltre 100 milioni di euro. In
particolare, gli investimenti per la sicurezza (20 milioni di euro negli ultimi
3 anni) hanno portato a miglioramenti delle dotazioni del sito in ogni sua area
operativa.
Nonostante gli investimenti per migliorare il livello già alto di sicurezza
degli impianti e dei processi produttivi e nonostante le tantissime iniziative
di comunicazione e formazione, i due infortuni avvenuti nelle ultime settimane
hanno ricordato come nessun traguardo raggiunto possa essere considerato
acquisito per sempre.
L’azienda è vicina ai lavoratori infortunati e ha immediatamente avviato il
dialogo con i Rappresentanti dei Lavoratori perché ritiene che, quando si parla
di sicurezza, si debba lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune: la
tutela della salute di tutti i collaboratori.
Per questa ragione BASF crede sia necessario proseguire dopo la giornata di
stop con ancora maggiore impegno, nel percorso di miglioramento continuo della
cultura della sicurezza; l’azienda è consapevole come, in questo processo, sia
centrale il coinvolgimento della RSU e degli RLSSA, portavoce delle esigenze
dei lavoratori.
Nessun commento:
Posta un commento