No.
Gli elettori della valle del Reno e del Setta non avranno il piacere
di assistere a un confronto diretto fra i candidati sindaci dei loro
comuni. Non siamo statunitensi i quali si aspettano come appuntamento
d'obbligo il confronto diretto dei candidati alla presidenza anche
per farsi un'idea su chi affidare il loro futuro.
Noi
no. Preferiamo il soliloquio del 'nostro candidato' e le inevitabili
storture che alimentano il ' nostro preconcetto' elettorale.
A
Marzabotto è fortissima la polemica per l'invito di Morris
Battistini al confronto diretto fra i tre contendenti alla poltrona
di primo cittadino. Qui il rifiuto per molti trova giustificazione
nel trascorso bellicoso dei contendenti in Consiglio Comunale dove la
discussione si dice sia avvenuta a fucilate e i banchi del Consiglio
fossero più una trincea che semplici scranni. C'è chi spiega invece
il rifiuto all'invito con pura e semplice paura di mettersi in
gioco.
E'
di oggi poi la notizia, riportata dal Carlino, del rifiuto all'invito
al confronto lanciato da Marco Mastacchi, candidato a Sasso Marconi,
di entrambi i suoi competitors. Mastacchi aveva proposto il confronto
diretto in piazza il 24 maggio a chiusura della campagna elettorale.
Entrambi, Parmeggiani e Muratori, accampano altri impegni programmati
da tempo e contestano l'iniziativa unilaterale non concordata. Il
diniego ha fatto discutere e diversi sono i commenti: da chi ritiene
legittimo il dribbling all'invito, a chi lo addebita alla paura e a
chi lo giustifica poiché chi ha già la certezza del successo, non
ritiene opportuno mettere a repentaglio il suo 'pacchetto di
consenso' in un impegnativo, inutile e probabilmente penalizzante,
confronto diretto in piazza.
Non tutto è deciso. A Monzuno l'invito è stato formulato per concordarne il programma e le modalità. Ma la conclusione è difficile: non ci si accorda sul giornalista cui affidare la conduzione ( chi e di chi), quali domande, in che giorno, in che luogo e non manca chi sostiene che l'inconciliabilità delle pretese celi la volontà di smarcarsi.
In
tutta questa disputa a rimetterci è sicuramente l'elettore, cui
viene preclusa la opportunità di assistere al confronto sui diversi
punti di vista riguardo a temi di interesse collettivo.
“Il
confronto è un diritto degli elettori e un dovere dei candidati”,
è stato commentato.
2 commenti:
Ci sono persone che hanno fatto dell'aggressività verbale il proprio stile politico.
Ad un buon amministratore comunale spetta anche il compito di saper scegliere gli interlocutori giusti.
Un amministratore comunale DEVE parlare con tutti, non scegliersi gli interlocutori giusti, dissento totalmente dalla sua visione delle cose caro anonimo delle 17.44 che è lo stesso sistema usato della sindaca di Grizzana, per anni ha fatto finta che non esistessero cittadini da lei considerati di serie "B". se lei vuole scegliersi le persone con cui parlare vada al BAR o si iscriva ad una loggia massonica.
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