domenica 11 giugno 2017

Ticket, salgono a 64 le malattie croniche che danno diritto all'esenzione.




E quindi a visite, esami e cure farmaceutiche a carico del Servizio sanitario. Nel nuovo elenco, in vigore dal 1° giugno, endometriosi, celiachia e Bpco


Da ER Salute

 Dal  1° giugno è in vigore il nuovo elenco di patologie croniche che danno diritto all’esenzione dal ticket e quindi a visite, esami e cure farmaceutiche a totale carico del Servizio sanitario regionale. Diventa operativo, infatti, uno dei punti centrali dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) approvati a inizio anno dal Governo, e in Emilia-Romagna tutto è pronto per partire.
Passano da 56 a 64 le malattie/condizioni croniche e invalidanti, e cambiano pertanto diversi codici di esenzione, ma per molti degli attuali 830 mila emiliano-romagnoli con malattia cronica cambia poco: chi ha già l’esenzione non deve correre allo sportello Cup dell’Azienda Usl per aggiornare la propria situazione perché il sistema regionale che gestisce l’anagrafe delle persone assistite ha già acquisito le novità. Il nuovo attestato, che sostituisce il tesserino di esenzione, può essere ritirato senza urgenza alla prima occasione in cui ci si deve recare al Cup per altro motivo.
Nei nuovi Livelli essenziali di assistenza le prestazioni (visite ed esami) da garantire in esenzione sono solo quelle correlate alla patologia cronica, ridefinite secondo criteri di appropriatezza ed efficacia. Per alcune malattie l’elenco delle prestazioni non è stato dettagliato: sarà il medico ad individuare di volta in volta le prestazioni da prescrivere, sempre nell’ambito di quelle previste dai Lea, in relazione alle necessità cliniche relative alla patologia del paziente.
Le nuove malattie croniche
Sono state introdotte 6 nuove patologie croniche: l’endometriosi moderata e grave, la Broncopneumopatia cronico-ostruttiva (Bpco) nelle forme moderata, grave e molto grave, l’osteomielite cronica, le patologie renali croniche, il rene policistico autosomico dominante, la sindrome da talidomide.
In questi casi cosa bisogna fare? Occorre rivolgersi ad un medico specialista per il rilascio del certificato che attesti la diagnosi e con questo certificato recarsi a uno sportello Cup della propria Azienda Usl per la registrazione nell’elenco degli assistiti esenti e per la stampa dell’attestato di esenzione.
Le malattie che da rare sono diventate croniche
Con i nuovi Lea è cambiata la classificazione di alcune malattie, che passano da rare a croniche: celiachia, sindrome di down, sindrome di Klinefelter, connettiviti indifferenziate.
Un passaggio motivato, essendo oggi consolidati gli studi epidemiologici di queste malattie che hanno permesso di determinare con più accuratezza la frequenza dei casi, superiori al dato che definisce la malattia rara (non più di 1 persona ogni 2000). Nel caso della celiachia, per esempio, oggi le persone con esenzione in Emilia-Romagna sono 14.697 (circa 6,6 ogni 2000).
Le persone con nuove diagnosi, dunque, d’ora in poi riceveranno l’attestato con il codice di esenzione per patologia cronica. Per i cittadini già esenti, invece, non cambia nulla al momento. Il cambiamento - che riguarda esclusivamente il codice di esenzione - sarà operativo dal 15 settembre, quando entrerà in vigore il nuovo elenco delle malattie rare definito dai nuovi Lea.
Tra le novità, anche il trasferimento nell’elenco delle malattie rare di due patologie in precedenza registrate come croniche (sclerosi sistemica progressiva e miastenia grave).
Le malattie croniche in Emilia-Romagna
Sono 830.000 le persone con una o più esenzioni per patologia cronica in Emilia-Romagna. Complessivamente le esenzioni sono oltre 1 milione e riguardano principalmente l’ipertensione arteriosa, il diabete, le malattie oncologiche, l’ipotiroidismo.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, le malattie croniche sono “problemi di salute che richiedono un trattamento continuo durante un periodo di tempo da anni a decadi”. Le malattie e le condizioni che danno diritto all’esenzione sono individuate in base alla gravità clinica, al grado di invalidità, alla onerosità della quota di partecipazione da parte della persona malata al costo del relativo trattamento.

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