L’Appennino si candida ad ospitare sul bacino del Brasimone un centro di ricerca internazionale per riuscire a realizzare il sogno di produrre sul nostro pianeta l’energia pulita del sole.
Riceviamo:
Il Centro ricerche del Brasimone potrebbe
divenire possibile sede di un’importante infrastruttura di ricerca inserita
nei programmi europei e internazionali di sviluppo della fusione nucleare:
la recente proposta del Sindaco metropolitano Virginio Merola è stata
accolta favorevolmente dagli amministratori di Castiglione dei Pepoli e
Camugnano.
La
fusione,
a differenza della attuale tecnologia basata sulla fissione nucleare, rappresenta una fonte energetica
inesauribile, economicamente competitiva, sostenibile e sicura, al cui
sviluppo sono interessati tutti i maggiori paesi industrializzati o in via di sviluppo.
Attualmente lo sviluppo di questa fonte di energia è legato alla necessità di
dimostrare tecnologicamente l’esercizio di un impianto di produzione di energia
elettrica. In questo contesto l’Europa ritiene essenziale la realizzazione di una macchina di ricerca
che supporti lo sviluppo tecnologico del reattore a fusione.
Ed è proprio l’obiettivo che si
pone il Divertor Tokamak Test facility (DTT), una macchina di ricerca
destinata a sviluppare e testare materiali adatti a resistere ad alte temperature
e capaci di funzionare in condizioni estreme, come sono quelle raggiunte
nel processo di fusione nucleare. Lo scopo di queste ricerche è quello di
riprodurre sulla Terra l’energia pulita del sole: sono ricerche che richiedono
investimenti per far nascere laboratori e strutture che generano nuovi posti di
lavoro nel lungo periodo (si parla di almeno trent’anni per raggiungere i primi
risultati).
Non è un caso infatti che però il
progetto interessi molti paesi europei e che quella dell’Emilia-Romagna sul
lago Brasimone dunque non sarebbe l’unica candidatura. Di sicuro però ci sono
le potenzialità per far bene, anche perché l’ENEA è uno dei pionieri in questo
ambito, e a Castiglione dei Pepoli si approfondirà il tema con
un convegno di portata nazionale che si svolgerà il 14 luglio e coinvolgerà esperti del mondo scientifico e
rappresentanti di quello politico.
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