La
nona edizione della manifestazione enogastronomica che in questi anni
ha raccolto migliaia di appassionati nel paese appenninico si
trasferisce in un agriturismo. Troppo grandi ormai i costi e i
vincoli per sostenere questi eventi in piena sicurezza in spazi
pubblici
Con
il titolo-precisazione: “Grazie Monzuno, ormai siamo troppo grandi”
è stata data informazione che il frequentatissimo appuntamento con
la cucina d'eccellenza organizzata in “Chef al Massimo” si
trasferisce da Monzuno a Sasso Marconi. I tantissimi cultori del buon
cibo che vogliono partecipare all'attesissimo appuntamento annuale
sono in continua crescita e, pur mobilitando l'intero paese, il
numero imponeva sforzi logistici e organizzativi elevatissimi.
L'ipotesi di un trasferimento a Sasso Marconi era nell'aria da tempo.
L'azienda Zivieri 'campione' nel sapere offrire quanto soddisfa i
palati più attenti, ha trovato nell'agriturismo Le Conchiglie la
struttura capace di soddisfare le esigenze dell'appuntamento.
L'agriturismo, posto in una zona collinare di altitudine simile a
Monzuno, infatti dispone di grandi e accoglienti spazi e di
strutture capaci. La 'location' è quindi certamente adatta alla
grande kermesse. Quest'anno quindi 'la prova del fuoco' o meglio
ancora 'la prova dei cuochi' a 'Le Conchiglie' .
Il
comunicato:
La
nona edizione di “Chef al Massimo”, la manifestazione
dedicata al ricordo di Massimo Zivieri e organizzata dalla omonima
azienda che negli anni è diventata un appuntamento imprescindibile
per gli amanti della buona tavola, non si svolgerà a Monzuno ma
presso l’Agriturismo Le Conchiglie a Sasso Marconi.
In
una lettera ai numerosissimi appassionati la famiglia Zivieri
illustra i motivi di questa scelta “Pur con un grandissimo
dispiacere nel cuore, con la consapevolezza di aver creato
un’alchimia unica tra l’evento di paese ed una rassegna
enogastronomica secondo noi irripetibile, salutiamo il Comune di
Monzuno. Ringraziamo l’amministrazione comunale che fin da subito
ci ha supportato ed aiutato in questo sogno a cielo aperto e tutto il
paese (sia quello che aspettava un anno per l’altro questo evento,
sia quei pochi che infastiditi se ne domandavano il valore aggiunto).
L’immagine dei tanti volontari che animava le vie del paese rimarrà
uno dei pezzi pregiati della collezione”.
La
lettera spiega come ormai le dimensioni e la partecipazione raggiunta
(oltre 2500 persone per un evento a numero chiuso e tanti rimasti a
malincuore fuori dalle liste d’attesa), unita ad una gestione
privata del suolo pubblico, avrebbero imposto misure di sicurezza,
tempi di allestimento e sgombero fuori dalla portata degli
organizzatori. Quello che di tragico sta succedendo in giro per il
mondo ha riflessi anche sui piccoli paesi dell’Appennino; quindi
tenendo conto delle normative più stringenti in termini di sicurezza
e del nostro budget limitato, la famiglia Zivieri si è resa conto
che non sarebbe stata in grado di continuare nel pieno rispetto della
legge, senza mettere in difficoltà nessuno e senza chiedere sconti.
La
lettera si chiude con il saluto della famiglia Zivieri al territorio
che ha accolto e visto crescere la manifestazione: “il nostro più
sentito e sincero ringraziamento al Comune di Monzuno, al sindaco
Marco Mastacchi, alle centinaia di volontari che hanno permesso di
trasformare il nostro sogno e la nostra utopia in qualche cosa di
concreto, di vero e di realizzabile; augurandoci che non sia un
piccolo spostamento territoriale ad interrompere questo sogno e
questa voglia di continuare insieme”.
Non
nasconde il suo rammarico il sindaco di Marco Mastacchi che
questa manifestazione ha visto nascere con un successo sempre più
straordinario “le misure si sicurezza che ci vengono richieste a
seguito degli ultimi drammatici eventi possono mettere in difficoltà
gli organizzatori e gli amministratori pubblici. A Monzuno avremmo
dovuto ridurre molto la partecipazione, a fronte di una richiesta
sempre crescente. Meglio allora chiudere così con il ricordo delle
migliaia di persone che ci hanno fatto visita in questi bellissimi
otto anni nella consapevolezza che Monzuno e Chef al Massimo
rimarranno sempre indissolubilmente legati”.
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