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Per sostenere gli allevamenti terremotati arriva la caciotta solidale, resa possibile da una mobilitazione straordinaria per garantire ogni giorno la mungitura e l’alimentazione delle mucche sopravvissute, raccogliere quotidianamente il latte su strade dissestate o chiuse, organizzare la trasformazione nella cooperativa dove è diretto ora gran parte del latte proveniente dalle stalle delle aree colpite dal sisma, da Amatrice a Norcia.
Il
progetto per valorizzare e difendere nella ricostruzione l’identità
del territori colpiti è nato grazie ad una rete di solidarietà
coordinata dalla Coldiretti con la collaborazione della cooperativa
Grifo latte che nonostante le difficoltà ha garantito continuità
nel ritiro e nella trasformazione del latte mentre l’Associazione
Italiana Allevatori (AIA) sulla base delle richieste ha consegnato
carrelli per la mungitura e generatori di corrente e i Consorzi
Agrari d’Italia (CAI) sono impegnati a fornire cibo per
l’alimentazione degli animali.
La
caciotta della solidarietà è prodotta con il latte di Amatrice,
Norcia e Leonessa e viene venduta al prezzo di 10 euro nei mercati di
Campagna Amica dove è riconoscibile da una speciale etichetta per il
sostegno alle aree terremotate “Aiutaci ad aiutarli”.
“Neanche
una goccia di latte deve essere piu’ gettata per far vivere le
stalle e garantire il presidio di un territorio dove l’agricoltura
e l’allevamento sono una risorsa imprescindibile per contrastare lo
spopolamento e l’abbandono e dare un futuro alla popolazione” ha
affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel
sottolineare che “Far vivere le stalle significa far ripartire
l’economia e l’occupazione e contrastare l’abbandono in un
territorio senza alternative all'agricoltura”.
Accanto
alla caciotta, la Coldiretti ha lanciato un’altra iniziativa per
sostenere le aziende terremotate. Negli agriturismi di Campagna Amica
e Terranostra sarà promossa l’Amatriciana 100 per cento italiana,
dal grano nazionale impiegato nella pasta al pomodoro, dal pecorino
romano fino al guanciale ottenuto da maiali allevati in Italia, che
ora sono scomparsi dal territorio di Amatrice. Due euro a piatto
andranno devoluti quale contributo solidale.
Sono
quasi mille le aziende agricole delle campagne terremotate dove si
sono verificati danni strutturali alle case, alle stalle e ai
fabbricati rurali ma anche perdite di mercato per la difficile
collocazione del prodotto, costi aggiuntivi per la sistemazione degli
animali sfollati con seimila pecore e mucche presenti nella zona ora
anche colpita dal maltempo fino al crollo delle presenze negli
agriturismi per la paura del sisma. Lo stress provocato dalle scosse
ha causato un crollo della produzione di latte. Non solo stalle
ma anche fienili e casolari sono lesionati o distrutti con gli
allevatori che non li possono abbandonare e c’è bisogno di
roulotte e tende per stare vicini agli animali che devono mangiare
tutti i giorni e le mucche vanno munte due volte al giorno.
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