giovedì 8 settembre 2016

Terremoto, danni strutturali e di mercato per mille aziende agricole. Per sostenerle arriva la caciotta solidale.

Segnalato

Per sostenere gli allevamenti terremotati arriva la caciotta solidale, resa possibile da una mobilitazione straordinaria per garantire ogni giorno la mungitura e l’alimentazione delle mucche sopravvissute, raccogliere quotidianamente il latte su strade dissestate o chiuse, organizzare la trasformazione nella cooperativa dove è diretto ora gran parte del latte proveniente dalle stalle delle aree colpite dal sisma, da Amatrice a Norcia. 

Il progetto per valorizzare e difendere nella ricostruzione l’identità del territori colpiti è nato grazie ad una rete di solidarietà coordinata dalla Coldiretti con la collaborazione della cooperativa Grifo latte che nonostante le difficoltà ha garantito continuità nel ritiro e nella trasformazione del latte mentre l’Associazione Italiana Allevatori (AIA) sulla base delle richieste ha consegnato carrelli per la mungitura e generatori di corrente e i Consorzi Agrari d’Italia (CAI) sono impegnati a fornire cibo per l’alimentazione degli animali.
La caciotta della solidarietà è prodotta con il latte di Amatrice, Norcia e Leonessa e viene venduta al prezzo di 10 euro nei mercati di Campagna Amica dove è riconoscibile da una speciale etichetta per il sostegno alle aree terremotate “Aiutaci ad aiutarli”.
Neanche una goccia di latte deve essere piu’ gettata per far vivere le stalle e garantire il presidio di un territorio dove l’agricoltura e l’allevamento sono una risorsa imprescindibile per contrastare lo spopolamento e l’abbandono e dare un futuro alla popolazione” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “Far vivere le stalle significa far ripartire l’economia e l’occupazione e contrastare l’abbandono in un territorio senza alternative all'agricoltura”.
Accanto alla caciotta, la Coldiretti ha lanciato un’altra iniziativa per sostenere le aziende terremotate. Negli agriturismi di Campagna Amica e Terranostra sarà promossa l’Amatriciana 100 per cento italiana, dal grano nazionale impiegato nella pasta al pomodoro, dal pecorino romano fino al guanciale ottenuto da maiali allevati in Italia, che ora sono scomparsi dal territorio di Amatrice. Due euro a piatto andranno devoluti quale contributo solidale.
Sono quasi mille le aziende agricole delle campagne terremotate dove si sono verificati danni strutturali alle case, alle stalle e ai fabbricati rurali ma anche perdite di mercato per la difficile collocazione del prodotto, costi aggiuntivi per la sistemazione degli animali sfollati con seimila pecore e mucche presenti nella zona ora anche colpita dal maltempo fino al crollo delle presenze negli agriturismi per la paura del sisma. Lo stress provocato dalle scosse ha causato un crollo della produzione di latte.  Non solo stalle ma anche fienili e casolari sono lesionati o distrutti con gli allevatori che non li possono abbandonare e c’è bisogno di roulotte e tende per stare vicini agli animali che devono mangiare tutti i giorni e le mucche vanno munte due volte al giorno.


 

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