ASL informa:
Ogni anno
presso la Maternità del Maggiore nascono circa 50 neonati gravemente prematuri,
dopo una gestazione inferiore a 30 settimane e con un peso che non supera il
chilogrammo e mezzo. La metà di loro, grazie alle cure e all’assistenza
ricevute dalla Neonatologia dell’Ospedale, rientrano a casa con elevate
probabilità di avere una vita normale, paragonabile a quella dei nati al
termine naturale della gravidanza. Un dato che colloca la Neonatologia
dell’Ospedale Maggiore tra le migliori del mondo, al di sopra delle medie
internazionali.
Ai neonati
prematuri è dedicato, lunedì 17 novembre, il 1° H-Open Day Nazionale,
organizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, (O.N.Da), in
occasione del VI World Prematurity Day.
Gli operatori della Neonatologia e Ostetricia, in collaborazione con l’associazione genitori La Chiocciola Onlus, saranno a disposizione dei cittadini dalle 14.30 alle 16.30, per illustrare il percorso di assistenza e cura dell’Azienda Usl di Bologna, dedicato ai neonati prematuri. Un percorso che garantisce benessere e sicurezza ai bimbi e alle mamme, anche dopo il rientro a casa.
Gli operatori della Neonatologia e Ostetricia, in collaborazione con l’associazione genitori La Chiocciola Onlus, saranno a disposizione dei cittadini dalle 14.30 alle 16.30, per illustrare il percorso di assistenza e cura dell’Azienda Usl di Bologna, dedicato ai neonati prematuri. Un percorso che garantisce benessere e sicurezza ai bimbi e alle mamme, anche dopo il rientro a casa.
La
Neonatologia dell’Ospedale Maggiore, nella quale operano 23 infermieri e 9
medici, dal 2007 al 2013 ha assistito 348 neonati gravemente prematuri, il
90,5% dei quali è sopravissuto (83.3% il dato medio internazionale). Di questi,
inoltre, il 61.8% non ha riportato patologie o disabilità rilevanti (50% il
dato medio internazionale). La Neonatologia è un reparto ad accesso libero,
aperto 24 ore su 27, 7 giorni su 7. Una scelta che intende promuovere e
facilitare la presenza dei genitori e il loro sostegno, anche attraverso la
condivisione costante delle cure e dell’assistenza prestata ai loro bambini.
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