Di Sergio
Salsedo
Assessore
all'ambiente e allo sviluppo sostenibile.
Sono 259 i corpi illuminanti di
Grizzana Morandi interessati dal progetto di efficienza energetica intrapreso
dal Comune nel corso dell’ultimo
anno, con l’obiettivo di contenere i consumi partendo dall’illuminazione
pubblica, uno dei servizi pubblici più
energivori e costosi.
Inserendo in ogni lampione delle
tratte caratterizzate dai maggiori consumi un alimentatore elettronico
dimmerabile (Dibawatt®), che permette di
abbattere gli sprechi e razionalizzare il consumo del corpo illuminante, sarà
possibile raggiungere un risparmio di
energia elettrica significativo e non inferiore al 30%; le misure effettuate
sull’impianto pilota, una tratta di circa 30
punti luce, sono state confortanti e il risultato è stato addirittura superiore
a quanto preventivato e pari al 36,8%.
“Le rilevazioni fatte sull’impianto
pilota già durante i lavori hanno permesso di disporre di risultati comparabili,” spiega l’assessore Raffaele Nanni, “facendo misurazioni prima e dopo l’installazione del Dibawatt®. Al Comune sono stati garantiti i risultati
e soprattutto le rilevazioni, affidabili e certificate da Bureau Veritas, sono
state
soddisfacenti. Poiché questi dati
possono essere considerati rappresentativi dell’intero intervento, ci
aspettiamo che gli obiettivi del nostro progetto
possano essere raggiunti nei tempi previsti”.
La buona pratica attivata dal
Comune consentirà d’ora in poi un consistente calo delle spese energetiche grazie
alla riduzione dei consumi rilevati e
all’abbattimento totale (-100%) dell’energia dissipata e non utilizzata
correttamente (la cosiddetta componente
reattiva del carico).
“Il tipo di procedura adottata,"
continua l’assessore allo Sviluppo delle nuove tecnologie, " e la sicurezza
delle garanzie fornite hanno avuto
anche altri vantaggi: siamo stati in grado di agire nei limiti previsti dalla
spending review e dal patto di stabilità
perché i costi dell’intervento si ripagheranno nel breve tempo con il risparmio
conseguito sui consumi, e quindi
con i tagli della bolletta”.
Grizzana Morandi ha ottenuto un
miglioramento della propria sostenibilità anche dal punto di vista ambientale:
la riqualificazione dell’impianto
comporta l’adozione di metodi per ridurre l’inquinamento luminoso, come
richiesto anche dalla Legge regionale dell’Emilia
Romagna.
3 commenti:
Questo è un buon lavoro che sostenni, come consigliere portavoce di Altro Appennino, nello scorso mandato amministrativo.
Sempre in Consiglio Comunale, però, sottolineai che è anche necessario DIMINUIRE il numero dei punti luce (e qui si apre il tabù assoluto della decrescita, le menti si contorcono di terribili sofferenze, è stata pronunciata la parola vietata).
E di ribaltare il paradigma diabolico che i privati vanno a tirar per la giacchetta gli amministratori perché vogliono il nuovo lampione davanti a casa a spese del comune (che ha le casse vuote).
I privati che vogliono la luce SE LA PAGHINO (non c'è miglior sensibilizzatore ecologico del portafogli). W il pareggio di bilancio!
Sottolineai più volte la grottesca, orribile illuminazione pseudo ecologica a led del nulla intorno al campo di calcio di Pioppe.
365 (no, scusate, forse solo 364 o 363 notti all'anno) una sfilza di lampioni a led che... illuminano il vuoto e deserto assoluto. Una marea di energia e soldi gettati nell'inquinamento luminoso e sottratti ad altre cose importanti. Non c'è NULLA di ecologico in uno spreco fatto con strumenti ritenuti ecologici.
Osservo anche le richieste insensate fatte in innumerevoli occasioni e luoghi da parte dei paesani di illuminare questo e quel tratto di strada, come se le auto non girassero con i fari, come se questo diluvio di lucina merdogiallognola avesse qualche presunto effetto di presunta sicurezza.
Questo è solo UNO dei passi necessari per una decrescita anche energetica.
Si potrebbe anche passare allo spegnimento definitivo del 50% dei lampioni, specie nelle nuove strade a diluvio illuminatorio e allo spegnimento completo (tutti i lampioni) in orari (ad esempio dall'ora 1 alle ore 5) etc.
Questo è solo un buon primo passo.
O lo facciamo noi o verrà imposto brutalmente dall'avvitarsi della crisi.
Condivido in parte, anche se con toni meno coloriti, quanto scritto da Cesare Zecca.
E’ dovere di una pubblica Amministrazione adottare misure di contenimento dei costi, ma è altrettanto doveroso completare l’informazione con la spesa sostenuta per la sostituzione di questi corpi illuminanti affinchè i cittadini possano giudicare da soli.
Agli assessori Salsedo e Nanni chiedo quale risultato complessivo otterrà il Comune in termini di risparmio visto che annualmente si aumentano a discrezione e non razionalmente, i cosiddetti punti luce?
E qui mi ricollego a quanto scritto da Zecca, ma costoro si sono accorti dell’avvitarsi della crisi? Si risparmia su un certo numero di prelievi ma si aumentano gli stessi e questa sarebbe spending-review?
Suvvia i cittadini non sono poi così ingenui da credere ancora alle favole raccontate da qualcuno!
Ringrazio Cesare e l'anonimo utente per l'attenzione verso questa notiziola.
Il costo dell'intervento è tale che, nell'ipotesi di progetto che il sistema permettesse risparmi dell'ordine del 30%, si ripagherà in 5 anni di esercizio. I primi test qui riportati indicano che il risparmio atteso è reale e quindi questa previsione sarà confermata. Dal sesto anno in poi quindi, al vantaggio ambientale di un minor consumo si aggiungerà un ritorno economico. Per questo motivo intendiamo estendere gradualmente il sistema ad altre tratte.
La proliferazione dell'illuminazione pubblica a seguito di frequenti richieste da parte dei cittadini è un fenomeno che va effettivamente contrastato sia per evidenti esigenze di bilancio che per evitare che quanto ottenuto mediante l'uso di impianti a maggiore efficienza venga perso globalmente per l'aumento dei punti luce.
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