domenica 16 novembre 2014

Sasso Marconi. Alle 10.05 l'applauso liberatorio per il 'cessato allarme'. La bomba di Viale Nuovo è solo un ricordo.



Unità di Crisi

Alle 10 e 05 il ‘cessato allarme’. La bomba d’aereo  di Viale Nuovo a  Sasso Marconi era stata resa innocua. Gli artificieri in poco più di mezz’ora sono riusciti a  disinnescarla togliendo la spoletta fuori dal pericoloso ordigno, residuato della seconda guerra mondiale.
I militari hanno potuto entrare in azione solo alle 9.30 poiché il controllo sull’effettivo abbandono del centro cittadino  da parte dei seimila sassesi residenti all’interno dell’area di sicurezza ha allungato di un’ora il tempo programmato.   
La fine dell’operazione di disinnesco è stata salutata con grande soddisfazione e un applauso da tutti i componenti dell’unità di crisi organizzata a Colle Ameno avvertiti via radio.
Punto informativo
Quindi l’ordigno ha potuto essere sistemato su un mezzo del comune di Sasso Marconi e trasferito alla cava Ventura di Lama di Setta per il brillamento.
Soddisfati dell’intervento ben riuscito anche gli artificieri che hanno modestamente commentato ‘Se la chiave funziona è una operazione di poche decine di minuti’,  mostrando la spoletta ancora inserita nel congegno per l’espulsione e la bomba ormai priva di ogni capacità offensiva. Alla domanda di quale fosse la potenzialità dell’ordigno hanno precisato: “La distruzione degli edifici nel raggio di una trentina di metri dal punto di esplosione e la morte per chi si trovava nel raggio di 300 metri se raggiunto da una scheggia. Quest’ultimo dato è anche ampliabile per determinati imprevisti”.
La mattina di Sasso Marconi si è subito presentata impegnativa e le strade di evacuazione si sono trovate intasate comunque fin dal primo mattino.  Un esercito di volontari ha comunque indirizzato l’evacuazione nel migliore dei modi. La stramaggioranza di coloro che hanno dovuto lasciare la casa lo ha fatto   con mezzi propri e ha sopperito alla mancanza del proprio bar per la colazione invadendo quelli dei paesi limitrofi. In moltissimi hanno approfittato di ciò che offriva Casalecchio per  proseguire per i centri commerciali o per soddisfare l’obbligo  della Messa  domenicale a San Luca. In definitiva il bilancio è stato più che positivo anche perché è stata una ‘prima prova’ di ‘unione dei comuni’. All’organizzazione e al controllo hanno infatti partecipato volontari e protezione civile di Casalecchio di Reno, Zola Predosa e Monte San Pietro, oltre, ovviamente a quella di Sasso Marconi. I 19 posti di blocco sono invece stati assegnati ai Carabinieri e alle Polizie municipali.
L’attesa all’Unità di Crisi è stata anche occasione per parlare delle emergenze e dei prossimi lavori: ne è uscita la notizia che è imminente l’avvio della realizzazione del ‘tubone’, la galleria sotterranea che attraverserà Casalecchio e della quale da tanti anni si parla. Metterà in collegamento diretto la nuova Porrettana con la tangenziale di Bologna. 


La bomba non fa più paura

 
La spoletta ancora nella chiave a morsa.

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