“I dati sugli
incrementi percentuali dell’inflazione sono incoraggianti per il contenimento
dei prezzi che ne consegue, ma non si registra uno stimolo agli acquisti. Rallentano, in alcuni casi si raffreddano, anche i
prezzi dei prodotti agricoli, ma il carrello della spesa rimane vuoto”. E’ la
constatazione preoccupata di Pietro Sabbioni della Confederazione Italiana
Agricoltori (CIA) di Bologna.
Pietro Sabbioni |
“La riduzione netta dei
listini di verdura e frutta fresca, che calano rispettivamente del 4,4% e del 1% circa, contribuisce a
scongiurare rincari nel capitolo alimentare, ma non cambia la situazione sul
fronte dei consumi.
La domanda interna
resta drammaticamente debole, con gli italiani costretti ad una feroce ‘dieta’ sulla tavola, che ha portato nel 2013 al
crollo del 3,1% della spesa alimentare, pari a 3,6 miliardi in meno rispetto
all’anno precedente.
Oggi un italiano su due
compra solo l’essenziale, con il risultato che nell’anno le vendite alimentari
sono crollate sia nei supermercati (-1,3%) che negli ipermercati (-1,9%),
restando in positivo solo nei discount (+1,6%), infatti, 6,5 milioni di
famiglie dichiarano di fare regolarmente la spesa solo nei discount per
risparmiare.
Nel dettaglio,” aggiunge
Sabbioni, “ nel 2013 solo la
spesa per i prodotti ittici è scesa del 13,2%, seguita da quella per la pasta
(-8,7%) e per latte e yogurt (-7,9%). Male anche l’olio extravergine di
oliva(-5,8%) e la frutta (-2,8%).
Le imprese agricole,”
conclude preoccupato, “ anche in questo caso fanno la loro parte, però senza
una adeguata e tempestiva politica mirata e di coordinamento, rischiano di
essere una goccia d’acqua in un mare di incertezze politico-economiche”.
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