lunedì 10 marzo 2014

Monzuno punta all'energia 'da bosco'.



Monzuno punta all’utilizzo delle biomasse per generare calore ed energia. A tal fine, e per trovare una conferma sulla opportunità della scelta, si è tenuto un convegno in cui hanno relazionato i maggiori esperti del settore.
Che l’argomento fosse interessante lo hanno certificato gli oltre 100 partecipanti.

Abbiamo incontrato in sindaco di Monzuno Marco Mastacchi (nella foto), evidentemente convinto dell’opportunità di utilizzare le biomasse,  per chiedergli quale fosse la ragione di una scelta abbastanza ‘anomala’ rispetto all’impostazione generale nazionale dove si punta al solare e all’eolico.

“La prima ragione è la grande disponibilità di materia prima che il patrimonio boschivo del nostro comune assicura. Inoltre si possono attenere due risultati: energia a basso costo e pulizia del boschi . Proprio in questi giorni abbiamo verificato il degrado di questo importante patrimonio e le conseguenza che ne derivano nei casi di eventi atmosferici fuori dalla norma. Se i cambianti climatici sono una realtà definitiva, è prevedibile che di questi fenomeni ne avverranno numerosi”.

Dove utilizzerete questa nuova fonte  di energia?

“Il primo obiettivo è quello di realizzare una ‘mini rete’ di teleriscaldamento che fornirà calore al municipio e alle scuole del capoluogo. L’edificio comunale sarà il primo a essere riqualificato a questo fine e a essere adeguato alle prescrizioni di prevenzione antisismica.”

I tempi?

“I lavori saranno affidati entro maggio 2014 e si prevede un tempo lavoro di circa 12 mesi, durante i quali gli uffici e i servizi comunali saranno trasferiti in una sede provvisoria in via di definizione”.

Avete individuato i fornitori del combustibile e valutato il costo ?

“Contiamo di coinvolgere gli imprenditori locali e gli agricoltori per la realizzazione di una piattaforma di raccolta delle bio masse su modello già utilizzato in Alta Italia e in centro Europa. Il fine è anche quello di dare una ragione in più agli agricoltori locali di rimanere sul territorio e garantire all’ambiente il presidio umano indispensabile per una corretta ed efficace prevenzione idrogeologica.  A riguardo dei costi, innanzitutto mi preme sottolineare che sono previsti per questo tipo di interventi sovvenzioni governative tali da coprire gran parte del costo iniziale dell’impiantistica. In merito poi al costo del combustibile, c’è l’intenzione di utilizzare tutta la massa verde, frutto di sfalci e potature,  oggi per noi un costo di smaltimento. Su questo versante è possibile  persino un risparmio”.

La combustione inquina ?

“No. E’ come avere 10 camini in funzione e , a differenza di quelli domestici che scaricano  fumi senza controlli, qui ci sono filtri che intercettano e trattengono le micro polveri.  Quindi con valori inquinanti di poco lontani dallo zero”.

C’è qualcosa da aggiungere?

“E’ uno dei tanti interventi coerenti con l’impegno che abbiamo preso con l’Europa chiamato ‘patto dei sindaci’ che prevede 20 % di riduzione delle immissioni inquinanti in atmosfera, 20% di energia ottenuta da fonti rinnovabili e 20 % di risparmi energetici”.



8 commenti:

Cesare Zecca ha detto...

Stefano Montanari - centrali a (bio)massa

Ecco la nuova jattura verniciata di verdognolo.

Anonimo ha detto...

A me pare una buona idea!

Anonimo ha detto...

peccato che rimanga solo un'idea.... pulendo i boschi ne gioverebbero in salute la natura in genere e utilizzando poi il tutto x combustibile.

Anonimo ha detto...

Purchè non sia inventato un obbligo per chi taglia il bosco di dovere conferire gli scarti a società che gestiscono i rifiuti, magari a pagamento, attraverso appositi regolamenti Regionali, Provinciali, Comunali che trasformano i residui (che DEVONO essere lasciati nel bosco per essere ritrasformati dai microorganismi)in rifiuti pericolosi con obbligo di smaltimento o conferimento, ai soliti noti.Gli scarti del bosco possono essere consegnati ai cippatori dietro pagamento di corrispettivo.

Cesare Zecca ha detto...

> A me pare una buona idea!
Ehm.
Provi a cliccare qui e a seguire per qualche minuto il video divulgativo di Stefano Montanari.
Lo scienziato modenese è molto chiaro, il video è di facile comprensione.

A meno che NON lo si voglia capire, continuando a credere che le centrali a (bio)masse siano una soluzione, "buone idee".
Sono un problema, come gli inceneritori o le nuove autostrade, i piatti di plastica, etc.

"La grande Dissonanza porta a chiudere gli occhi, a volte serrandoli come fanno i bambini, di fronte le realtà scomode e alle decisioni improrogabili."
Antonio Turiel via Ugo Bardi

Il bosco di monzuno ha detto...

Energia dal bosco o energia verde , chi non sarebbe d'accordo ?
Peccato che :
- la centrale a biomasse deve sorgere in centro a Monzuno per poter riscaldare la scuola , la biblioteca e la palestra . Tutti d'accordo vero ?
- quale centrale verra scelta e quanto costera' ? Nessuno lo sa ?
- Che filtraggio dei fumi verra' fatto ? Saranno pericolosi per la salute ?
-Chi recupera le biomasse ? I cittadini o le aziende agroforestali a pagamento ?
- Come entriamo nelle foreste per recuperare le biomasse? Facciamo le strade in mezzo ai boschi giusto ?
Ecco con poche domande come il progetto del sindaco si rivela per quello che e' : una scatola "verde" elettorale vuota .....

Anonimo ha detto...

Per il sig. Zecca: ho guardato il video da lei segnalato. Ho DAVVERO provato a capire. Seguendo il discorso del conferenziere, divido il problema in parti. 1. "La legge potrebbe consentire o gia' consente delle "porcherie" sul materiale da bruciare". Risposta: c'e' qualcosa che VIETI di utilizzare quelle possibilita' "truffaldine"? Ovvero: nel mio impianto si brucia solo legna e nient'altro. Si scrive un regolamento pubblico, si mette su un comitato di garanti (volontari, che i soldi pubblici sono pochi) e poi si parte a dare lavoro e un po' di soldi per la legna, con tutti i controlli dovuti. Che ne dice? 2. "Chi brucia legna inquina perche' la legna contiene anche metalli". Obiezione: perche' non siamo tutti morti? I nostri antenati - generazioni e generazioni - si sono riscaldati quasi esclusivamente con la legna per secoli e fino a "ieri". 3. "non c'e' abbastanza legna". Si fa un impianto piccolo, adeguato alle risorse disponibili e niente piu'. 4. "Per avere la legna bisogna creare strade nel bosco." I nostri nonni andavano nel bosco in tanti per pulire e curare i castagneti, per raccogliere le castagne, per fare legna e certamente i boschi stavano meglio di oggi. Si trattera' di fare le cose con cura e rispetto, per i boschi e per le proprieta'.

E' proprio tutto cosi' difficile?

Anonimo ha detto...

effettivamente sembra la solita propaganda pre elettorale in vista delle prossime elezioni