lunedì 6 maggio 2013

C'è una 'grande sofferente' che attende aiuti.



Per Luigi Marino è  un rischio quotidiano ‘andare nell’ orto’. Sul piccolo appezzamento,  nella parte collinare dei Borghetti, una grande quercia secolare si è spezzata a metà e presenta una larga ferita che divide in due l’intero  grosso tronco di base. Il rischio che il distacco diventi definitivo e che di conseguenza una grande mole di fronde e legno cada a terra è ogni giorno più evidente.




Luigi Marino e la quercia malata
Se si trovasse a passere proprio in quel momento le conseguenze fisiche potrebbero essere gravi. Quindi, ogni volta che si trova all’ingresso dell’area coltivata, Luigi si sincera della stato della bella quercia poi, velocemente attraversa il tratto ombreggiato dal grande albero con un po’ di patema.  Non si sa mai.  Fortunatamente Marino, ex elicotterista specialista, ora in pensione, con il rischio ha avuto a che fare da sempre e quindi sa affrontarlo.  Ora però lo stato di quella quercia lo preoccupa molto e non può neppure intervenire poiché non è nel terreno che ha in uso. Informerà quindi la proprietà, ma si augura possa esserci una soluzione per mantenere in vita il bellissimo albero, una bella testimonianza della capacità dei boschi della valle del Reno.
Come dire, se qualcuno ha suggerimenti si faccia avanti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Con i problemi che abbiamo sta a vedere che dobbiamo soffrire per un albero. Consiglio: farne legna da ardere per chi non può più riscaldarsi col gas......