venerdì 3 maggio 2013

Budrio: tolto il vincolo al centro Rai. Tardi però per trasformarlo per altro uso



Gli  interrogativi di Elio Santucci:  

Una piccccccolissssima domanda: ma è ‘normale’ che mettano per iscritto che hanno fatto pressioni sulla soprintendenza regionale  per superare il vincolo di tutela ???? Ritenete che ci possano esserci gli
estremi per qualche azione ????

Ecco il comunicato stampa che motiva i miei interrogativi:

Ha sortito i suoi effetti la pressante richiesta del sindaco di Budrio  Giulio Pierini, del vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi e  dell'assessore regionale alla programmazione Territoriale Alfredo Peri verso  la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia  Romagna, affinché fosse superato il vincolo di tutela per interesse  culturale del complesso ex centro trasmittenti ad onde medie di Budrio.
E' quanto emerso dalla riunione del Collegio di Vigilanza dell’Area  Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA) tenutasi nei giorni scorsi,  durante la quale si è fatto il punto della situazione alla luce dello  scenario profondamente modificato dalla chiusura positiva del procedimento  di verifica.
Purtroppo però la lunghezza nell'attesa di questa risposta ha indotto la  società Pizzoli Spa a rinunciare al trasferimento nell’area di Cento di  Budrio, pur confermando la volontà di delocalizzare l
attuale stabilimento  produttivo.
La rinuncia al trasferimento è maturata in questi mesi,  principalmente a causa dei tempi non certi per la soluzione del vincolo sull’ex centro trasmittente Rai: un allungamento dei tempi che si aggiunge a quello già subìto soprattutto a causa dellautorizzazione allo  smantellamento dell’antenna Rai. La situazione ha sostanzialmente obbligato  Pizzoli Spa, durante il periodo di verifiche della Soprintendenza, ad  avviare un percorso alternativo che ormai sembra essere già definito.
Ora il percorso andrà profondamente ripensato sia per quanto riguarda l’area  produttiva di Cento, sia per la necessaria delocalizzazione dello  stabilimento Pizzoli Spa, che rimane un
a operazione di rilievo quanto meno  sovracomunale.
La società Part Tre srl (Gruppo Maccaferri) ha invece espresso la  disponibilità a procedere con gli impegni assunti e la programmazione dell’intervento.
Occorre quindi riavviare il lavoro di valorizzazione del polo produttivo e  commerciale di Cento di Budrio, nel rispetto delle condizioni di  sostenibilità ambientali e territoriali e nell'ambito di scelte urbanistiche  di scala sovracomunale.
«La scorsa estate
- afferma il sindaco di Budrio Giulio Pierini – tutto era  pronto ed eravamo a un passo dall’inizio dei lavori per la realizzazione dell’APEA di Cento di Budrio. Poi tutto è stato bloccato. Il Comune ha  lavorato per molti anni al fine di arrivare a una soluzione che vedesse  protagonista una tra le più importanti realtà produttive del nostro  territorio, la Pizzoli Spa, in un disegno ambientalmente compatibile e innovativo. Oggi tutto questo sembra sfumare a causa di una procedura di  vincolo che ha congelato investimenti, lavoro, realizzazione di opere,  risorse per l'amministrazione e per la comunità. Nel merito la verifica ha  confermato la bontà dell’attività svolta dagli enti pubblici coinvolti e  questa è una ulteriore beffa: il risultato è che formalmente siamo tornati al  punto di prima quindi si potrebbe partire; ma in questi 8 mesi tutto è  rimasto fermo in un quadro di forte incertezza che ha spinto Pizzoli Spa su  altre soluzioni. La difesa del Centro Rai si è poi rivelata infondata, ma  ha ripercussioni assolutamente negative su Budrio e la sua comunità a seguito di una scelta che non è indolore nemmeno per la Pizzoli Spa e i suoi  lavoratori. Chi, soprattutto dal punto di vista politico, si è intestato quella rivendicazione sul Centro Rai, da oggi dovrà fare i conti con gli effetti disastrosi di una battaglia che rischia di impoverire Budrio.» Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia, ha dichiarato: «Dopo che nelle sedi opportune si è concluso il procedimento di verifica di  interesse culturale del complesso ex trasmittente ad onde medie di Budrio  riconoscendo la fondatezza delle nostre previsioni urbanistiche e la legittimità degli  atti adottati, è spiacevole dover rendere conto ai cittadini che un  investimento che poteva costituire - in una fase così difficile - una  salutare boccata di ossigeno per il Comune di Budrio e una iniezione di  fiducia per il territorio non si realizzerà.
Dispiace dover constatare che quando le amministrazioni compiono il loro  dovere nei tempi giusti e nei modi corretti sia possibile rendere vano  questo impegno in nome di ragioni che nulla hanno a che vedere con questi  elementi, ma piuttosto con una battaglia politica che non essendo riuscita a  prevalere sul terreno della conquista del consenso, si decide di spostare su  altri piani e con iniziative singolari
fuori tempo massimo, rispetto alle  regole amministrative e di buon senso.
Uno dei soggetti privati che aveva promosso l'iniziativa non realizzerà più il nuovo stabilimento nell’area indicata per quell'investimento, a causa  dell'allungamento dei tempi e degli ostacoli incontrati ed infondati che non  lo rendevano più compatibile con le proprie volontà e le proprie  indicazioni.
Spesso si accusa la lunghezza e la farraginosità della burocrazia come  l'ostacolo che non consente investimenti consistenti sui nostri territori e  nelle nostre realtà.
Era infatti ovvio che questo sarebbe stato l'esito vista l'inconsistenza  delle motivazioni e delle ragioni portate dai comitati a sostegno della  richiesta di bloccare quell'intervento, ma oggi - amaramente - dobbiamo  prendere atto che hanno raggiunto l'obiettivo che si sono prefissi e che il  danno lo pagheremo tutti anche se l'hanno provocato solo alcuni.»




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio un bellissimo spettacolo, il comune che fa pressione sulla sovrintendenza, questa che a quanto pare tentenna e cede, e poi il solito fumo in politichese sulla "valorizzazione del polo produttivo e commerciale di Cento di Budrio, nel rispetto delle condizioni di sostenibilità ambientali e territoriali e nell'ambito di scelte urbanistiche di scala sovracomunale" (traduzione, metteranno una Coop molto grande?) quando ormai la Pizzoli se n'e' andata. Questi signorotti del mattone non hanno piu' ritegno davanti a niente, ha fatto benissimo chi ha cercato di salvare la palazzina Rai, Pizzoli si trasferira' ma non per questo licenziera' gli operai mentre un pezzo di storia non lo ricostruira' nessuno

IW4ANV ha detto...

ovviamente concordo con Elio e l'anonimo delle 11:25