L'edificio principale del complesso e' meglio noto come palazzina Marconi in quanto voluta dal celebre premio Nobel ed a lui dedicata come dimostra una targa purtroppo oggi rimossa.
Il terreno fu acquistato nel 1934 dal Comune di Bologna, che si fece carico della realizzazione degli edifici per ospitare le apparecchiature radio. Il complesso venne inaugurato nel 1936 come testimoniato da numerosi documenti, fotografie e persino cartoline.
È importante sottolineare che l'edificio ha subito solo lievi danni dal secondo conflitto mondiale subendo poi un ampliamento. Nel 1951 viene re inaugurato conservando in gran parte il suo aspetto originario (le ombre dei fasci littori che sono stati rimossi sono ancora visibili nelle foto a testimonianza del fatto che il corpo principale dell'edificio è sopravvissuta al conflitto mondiale).
Questo sito, oltre a rappresentare un importante pezzo di storia (essendo stato la sede dei primi esperimenti in onde medie), e' stato anche il simbolo dell'orgoglio Bolognese per aver dato i natali all'illustre genio dell'etere. In quell'area si concretizzò l'affetto dei nostri concittadini per Guglielmo Marconi.
Lo spirito emerge bene dagli articoli dell'epoca: in particolare vi trascrivo un brano tratto dal Resto del Carlino del 1 luglio 1934 a firma di Majorana, Righi, Ducati--
Antonucci presso il centro trasmittente di Budrio |
"Sarà stata appresa con particolare
soddisfazione e con legittimo orgoglio dalla
cittadinanza bolognese la deliberazione presa ieri a Roma dal Consiglio dei Ministri relativa all'impianto
di una stazione radio a
Bologna, a cura dell'EIAR. A nessuno può sfuggire l'importanza di questa deliberazione in quanto essa, oltre a coronare una giusta aspirazione di tutti i radioamatori, pone Bologna anche in questo campo all'altezza delle altre grandi città italiane.
Ma non basta: per noi la decisione ha il significato più profondo di un riconoscimento. Infatti, Bologna, città che ha dato i natali a Guglielmo Marconi, mago della radio e che l'illustre scienziato tiene particolarmente cara - essendone del resto ricambiato con pari affetto - non poteva e non doveva rimanere senza una stazione trasmittente. Bologna per i suoi vincoli indissolubili con Galvani, Righi, Marconi, non poteva rimanere assente dal coro delle voci e non poteva non esser concesso il giusto orgoglio di ricordare ai popoli della terra, spesso immemori, che qui scoccò' la prima scintilla della più splendente scoperta dell'epoca nostra.
La Radio-Bologna esalterà nel mondo il genio della gente della nostra terra e legherà nel tempo il nome della nostra vecchia e gloriosa città al genio del suo grande figlio che qui nacque, studiò e diede ali al suo grande volo. Il Comune sarà come sempre in prima fila perché l'alta nobilissima iniziativa divenga realtà".
Nell' atto Partecipazione all'impianto di una stazione radiofonica in Bologna del Comune di Bologna datato - 21 dicembre 1934 si legge ...Che Bologna invece attribuisce all'attuazione di tale iniziativa un valore anche di alto significato morale, come omaggio ed affermazioni della città che diede i natali a Guglielmo Marconi e come nuova, fattiva espressione di quel patrimonio culturale, che, per il suo antico
studio e per la sua presenza in tutte le manifestazioni del pensiero, la onorano dall'appellativo di "dotta"...
L'ex centro trasmittente Marconi di Budrio fu sollecitato da Guglielmo Marconi e voluto dal Comune di Bologna per ricordare degnamente la stessa figura di Marconi, ora lo stesso Comune di Bologna lo ha venduto per farlo scomparire dalla faccia della terra, mi domando: possono farlo?? Possono cancellare impunemente un 'pezzo di storia' e pietra miliare della radiofonia italiana?
http://www.radiomarconi.com/marconi/budrio.html
Bologna, a cura dell'EIAR. A nessuno può sfuggire l'importanza di questa deliberazione in quanto essa, oltre a coronare una giusta aspirazione di tutti i radioamatori, pone Bologna anche in questo campo all'altezza delle altre grandi città italiane.
Ma non basta: per noi la decisione ha il significato più profondo di un riconoscimento. Infatti, Bologna, città che ha dato i natali a Guglielmo Marconi, mago della radio e che l'illustre scienziato tiene particolarmente cara - essendone del resto ricambiato con pari affetto - non poteva e non doveva rimanere senza una stazione trasmittente. Bologna per i suoi vincoli indissolubili con Galvani, Righi, Marconi, non poteva rimanere assente dal coro delle voci e non poteva non esser concesso il giusto orgoglio di ricordare ai popoli della terra, spesso immemori, che qui scoccò' la prima scintilla della più splendente scoperta dell'epoca nostra.
La Radio-Bologna esalterà nel mondo il genio della gente della nostra terra e legherà nel tempo il nome della nostra vecchia e gloriosa città al genio del suo grande figlio che qui nacque, studiò e diede ali al suo grande volo. Il Comune sarà come sempre in prima fila perché l'alta nobilissima iniziativa divenga realtà".
Nell' atto Partecipazione all'impianto di una stazione radiofonica in Bologna del Comune di Bologna datato - 21 dicembre 1934 si legge ...Che Bologna invece attribuisce all'attuazione di tale iniziativa un valore anche di alto significato morale, come omaggio ed affermazioni della città che diede i natali a Guglielmo Marconi e come nuova, fattiva espressione di quel patrimonio culturale, che, per il suo antico
studio e per la sua presenza in tutte le manifestazioni del pensiero, la onorano dall'appellativo di "dotta"...
L'ex centro trasmittente Marconi di Budrio fu sollecitato da Guglielmo Marconi e voluto dal Comune di Bologna per ricordare degnamente la stessa figura di Marconi, ora lo stesso Comune di Bologna lo ha venduto per farlo scomparire dalla faccia della terra, mi domando: possono farlo?? Possono cancellare impunemente un 'pezzo di storia' e pietra miliare della radiofonia italiana?
http://www.radiomarconi.com/marconi/budrio.html
4 commenti:
Posso solo dire:
-mi dispiace.
Questa gente, quando ci sono degli interessi economici non si fermano.
Questo "monumento" sarà perso per sempre.
Bologna si sta cancellando dalla italia....
Che tristezza....
Uno scandalo la decisione della sovrintendenza, se c'e' stata!
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