mercoledì 14 settembre 2011

Kemet non allontana le radici della ex Arcotronics da Sasso Marconi e investirà sul lavoro italiano.







Il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti ha informato che oggi, mercoledì 14 settembre, Kemet Group, la multinazionale statunitense proprietaria della ditta Arcotronics, ha ritirato il permesso di costruire il nuovo stabilimento a Pontecchio Marconi, come annunciato lunedì scorso, durante l’incontro che si è svolto nella sede della Regione Emilia-Romagna. Kemet Group ha inoltre versato , in un’unica soluzione, il contributo previsto per gli oneri di urbanizzazione secondaria.

Il ritiro della licenza è stato salutato da tutti con molta soddisfazione appunto perché è un ottimo indicatore che Arcotronics, a differenza di molte altre imprese industriali, non intende abbandonare la vallata.

Il sindaco Mazzetti (nella foto) ha detto: “Da oggi, Kemet ha un anno di tempo per avviare i lavori e tre per concluderli. Il ritiro del permesso di costruire rappresenta una tappa fondamentale nel percorso per risolvere la vertenza Arcotronics. Ora ci aspettiamo notizie altrettanto positive sul piano occupazionale e di arrivare alla definizione di un nuovo piano di riorganizzazione industriale in grado di consolidare la presenza dell’azienda sul territorio e a preservare così i posti di lavoro”.


L'assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli (nella foto) in un comunicato ha aggiunto: "Il ritiro del permesso di costruire è un primo segnale di buon auspicio, per potere proseguire la trattativa ed assicurare un rilancio completo dell'attività. Nel prossimo incontro, tra un mese esatto, verificheremo il pieno rispetto degli impegni, per consolidare un'azienda così importante per l'occupazione e lo sviluppo del sistema emiliano-romagnolo",

Compiacimento anche da parte del consigliere comunale del PDL, Eugenio Salamone (nella foto): “E’ certamente una buona notizia. Kemet è quindi intenzionata a investire a Sasso Marconi e ciò, in questo momento storico, è certamente importante,” ha detto. “Non vendiamo però la pelle prima di aver ucciso l’orso. E’ fondamentale che Kemet ritiri l’annuncio dell’esubero di 212 posti di lavoro e mantenga gli accordi del 2008. Su questo fronte notizie rassicuranti non ci sono ancora”.

2 commenti:

Sergio Tonioni ha detto...

Leggo con sconforto che importanti amministratori e politici sono contenti di un ritiro del permesso di costruire perchè lo associano ad un legame dell'Azienda al territorio!, altri Amministratori (Comune di Monghidoro) non pensano che l'Azienda legata al territorio ce l'hanno ma la stanno perdendo!.....ma..... alla Kemet, cari Sigg Amministratori, un piano industriale serio con eventuali penali importanti lo avete mai chiesto !?.....lo Stabilimento nuovo sarà ultimato e riempito?....ma forse sto parlando di niente perchè della Montagna (Monghidoro e comuni limitrofi) non interessa niente a nessuno e tra i 212 esuberi non ci siete voi, avete già una poltrona molto comoda !....Come al solito finirà tutto a tarallucci e vino! POVERA ITALIA !

Anonimo ha detto...

Caro Sergio Tonioni, sono un tuo ex collega dell'Arco, e mi trovo in perfetta sintonia con le tue idee che hai esposto ora e nei precedenti commenti inerenti all'Arcotronics. Spero che i tuoi dubbi sulla gestione del problema non diventino realtà ma conoscendo la Kemet e chi ci deve tutelare ho paura che sarai un buon profeta. Voglio anche dire che non hanno rispettato l'accordo del 2008 quindi quali garanzie abbiamo che questa volta sono leali?
Ciao e in bocca al lupo a tutti noi!