Ha preso il via ieri la ‘caccia alla selvaggina stanziale’, quella cioè che non migra come la lepre e il fagiano. Più di seimila cacciatori bolognesi hanno ritirato i tesserini venatori e altri tremila sono giunti da altre province e regioni. L'Assessore alla Pianificazione faunistica della Provincia di Bologna Gabriella Montera sottolinea il ruolo positivo dell'attività venatoria esercitata nel rispetto delle regole.
Il periodico dell’Urca (Unione regionale cacciatori dell’appennino) scrive:
Il 18 settembre parte ufficialmente la stagione venatoria 2011-2012. Il calendario approvato dalla Giunta provinciale prevede periodi e quantità differenziati per le diverse specie con limitazioni più stringenti per i territori di interesse comunitario inseriti nella Rete Natura 2000 e destinati alla conservazione della biodiversità.
In particolare, con l'"apertura generale" di domenica , gli oltre 6.000 appassionati bolognesi che hanno ritirato il tesserino venatorio, a cui si aggiungono circa 3.000 provenienti da altre regioni e province, potranno cacciare lepri, fagiani, pernici rosse, starne, quaglie, volpi, corvidi, beccaccia, colombaccio e le varie specie di anatidi. Nei primi 15 giorni l'attività è limitata a giornate fisse (il giovedì e la domenica) e solo al mattino, sino alle 13. Al pomeriggio, e fino al tramonto, la caccia sarà invece riservata ai falconieri, vale a dire coloro (nella provincia di Bologna sono in 7) che al posto del fucile utilizzano falchi addestrati.
Per le altre specie, invece, il calendario venatorio, consultabile sul sito www.provincia.bologna.it/cacciapesca , prevede periodi differenziati: ad esempio, per i cinghiali la caccia è iniziata in maggio, mentre per i caprioli l'attività è partita in giugno. Sono previsti limiti ben precisi sul numero di animali che è possibile abbattere da parte di ciascun cacciatore (ad esempio, per le lepri quest'anno ogni appassionato potrà abbattere nell'arco dell'intera stagione solo 7 esemplari, invece dei i 10 tradizionali). Vigileranno sul rispetto delle regole la Polizia provinciale e i volontari autorizzati a svolgere le funzioni di guardie giurate.
"Affiancandosi alle nostre attività di controllo e rispettando le indicazioni e i limiti del calendario venatorio, i cacciatori - commenta l'assessore provinciale Gabriella Montera - contribuiscono a mantenere l'equilibrio tra le attività antropiche, e in particolare quelle agricole, e la natura. I periodi di caccia rispettano i cicli biologici di ciascuna specie e le quantità imposte di animali abbattibili salvaguardano la ricchezza della fauna del nostro territorio".
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