mercoledì 8 ottobre 2025

Padre Paolino Baldassarri, dall’Appennino all’Amazzonia: un missionario tra giustizia sociale ed ecologia integrale

 Un uomo partito dall’Appennino che ha saputo lasciare un segno indelebile nel cuore dell’Amazzonia.

 

La vita di Padre Paolino Baldassarri non è stata solo un viaggio di migliaia di chilometri, dalle montagne dell’Appennino bolognese fino al cuore dell’Amazzonia, ma un percorso che ha unito mondi lontani anticipando di decenni i temi più urgenti del nostro tempo: la difesa dei più deboli e la tutela dell’ambiente.

Missionario emiliano, originario di Loiano, ha dedicato oltre sessant’anni alla foresta e alle comunità indigene dell’Acre, in Brasile. Figura di rara concretezza, ha lasciato un’eredità che va ben oltre il suo ministero religioso: una testimonianza di vita che intreccia giustizia sociale, ecologia e dignità umana.

Il suo nome torna oggi al centro dell’attenzione anche grazie a un’interrogazione del consigliere regionale Marco Mastacchi (Rete Civica), che ha invitato la Giunta a promuovere iniziative per celebrare il decimo anniversario della sua scomparsa (2016) e il centenario della nascita.

La memoria di Padre Paolino non si è spenta con la sua morte. Nel 2022 è stato avviato il processo di beatificazione presso il Vaticano, che potrebbe portare al riconoscimento come “primo santo dell’Amazzonia”. Un riconoscimento spirituale che si affianca a quello terreno: la sua figura è stata anche proposta per il Premio Nobel per la Pace. Già in vita, Loiano gli aveva intitolato la scuola media, un tributo raro per una comunità che non ha mai dimenticato le sue radici.

Oltre al servizio spirituale, Baldassarri fu un riferimento sanitario per intere comunità indigene. Imparò a curare con le piante locali, raccogliendo le conoscenze tramandate dalla tradizione amazzonica. Per questo divenne noto come il “medico della foresta”, arrivando a pubblicare un volume sulla fitoterapia amazzonica e ricevendo la laurea honoris causa in medicina.

Molto prima che si parlasse di sostenibilità, predicava e praticava un approccio che oggi viene definito ecologia integrale: l’idea che giustizia sociale e difesa dell’ambiente siano inseparabili. Si oppose al disboscamento illegale, difese i diritti dei seringueiros (i raccoglitori di caucciù) e delle popolazioni indigene, i primi a subire le conseguenze della devastazione ambientale.

Convinto che l’emancipazione passasse da istruzione e indipendenza economica, costruì dal nulla oltre 40 scuole in aree di difficile accesso. Fondò cooperative per sostenere l’economia locale e promosse programmi di alfabetizzazione che hanno permesso a intere generazioni di uscire dall’analfabetismo.

Difendere la foresta e gli ultimi significava però scontrarsi con interessi economici potenti: Padre Paolino visse sotto minaccia costante, ma rifiutò sempre la scorta armata per non esporre altri al pericolo.

La vita di Baldassarri dimostra che la difesa dell’ambiente e quella della dignità umana non sono battaglie separate, ma un’unica missione. La sua esistenza resta un modello di coraggio, umiltà e dedizione capace di parlare al presente, quando i temi che aveva intuito in anticipo — sostenibilità, giustizia sociale, tutela dei popoli indigeni — sono diventati sfide globali. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sig. Mastacchi, spesso la critico, ma in questo caso la ringrazio che porta alla luce una persona nobile nella fede, come Saulo Da Tarso la fede si deve unire alla vita quotidiana perché è quello che si fa che qualifica chi siamo.

Anonimo ha detto...

"Imparò a curare con le piante locali, raccogliendo le conoscenze tramandate dalla tradizione amazzonica."... Ma guarda un pò....