lunedì 26 ottobre 2015

Tenta la truffa dello specchietto retrovisore ma finisce nuovamente nei guai: 23enne denunciato dai Carabinieri.


E' proprio in caso di dire che 'il lupo perde il pelo ma non il vizio'. Un giovane di Noto, già molto noto per la suoi tentativi di truffa con la finta rottura dello specchietto revisore, ha ritentato il colpo e ancora una volta gli è andata male.
I Carabinieri di Minerbio hanno infatti denunciato il 23enne di Noto (SR) per tentata truffa ai danni di un automobilista 64enne di Minerbio che si stava dirigendo a Bologna. E’ accaduto la mattina del 19 ottobre scorso in via Nazionale a Cà dé Fabbri quando il 64enne, alla guida della sua Lancia Delta, era stato costretto a fermarsi lungo la strada da un altro automobilista che pretendeva di essere risarcito per la rottura dello specchietto retrovisore che, a suo dire, gli era stato provocato durante un sorpasso. La vittima, però, a conoscenza della nota 'Truffa dello specchietto retrovisore', ha respinto ogni addebito, è ripartito e ha informato i Carabinieri. Gli inquirenti, dopo aver analizzati gli ultimi casi avvenuti in Bologna e provincia, sono riusciti a risalire all’identità del giovane truffatore, proprietario di una Fiat Punto di colore grigio e noto alle Forze dell’Ordine per i suoi precedenti di polizia specifici-


Ecco alcuni dei precedenti del giovane di Noto. 
 
Bologna e provincia, 6 ottobre 2015 – Truffa dello specchietto retrovisore rotto: una denuncia e un arresto da parte dei Carabinieri.
E’ di un arresto e una denuncia l’ultimo risultato dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna impegnati nella lotta alle truffe di strada, in particolare a quella comunemente conosciuta come la “Truffa dello specchietto retrovisore rotto”. Si tratta di una tecnica semplice ed efficace, dove il truffatore entra in contatto con un automobilista accusandolo di avergli rotto lo specchietto retrovisore durante un sorpasso. A quel punto, la vittima ha due possibilità, avvisare subito le forze dell’ordine per accertare i fatti, oppure pagare l’impostore, disposto a “chiudere un occhio” nei confronti della compagnia assicuratrice in cambio di un risarcimento immediato di alcune centinaia di euro. Purtroppo, la maggior parte delle volte le vittime, spesso anziani o soggetti maggiormente vulnerabili, scelgono la seconda soluzione perché, intimorite dall’atteggiamento arrogante dei truffatori, hanno paura di subire rappresaglie.
Questa volta però, due malviventi di Noto (SR) sono finiti nei guai con l’accusa di truffa aggravata grazie al coraggio di due automobilisti, un 66enne e una 34enne incinta, che hanno deciso di raccontare tutto ai Carabinieri. Un 25enne è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo e un 23enne è stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Budrio.
L’arresto è stato eseguito sabato pomeriggio, dopo che un 66enne di Pianoro aveva denunciato ai Carabinieri di essere stato truffato in via Filippini a Bologna da un giovane automobilista che con la scusa del rimborso immediato per la rottura dello specchietto retrovisore, era riuscito a farsi consegnare 50 euro, dileguandosi subito dopo per le vie del capoluogo alla guida di una Fiat 500 che la vittima riusciva e segnarsi il numero di targa. Il 25enne, risultato intestatario dell’auto, nonché truffatore seriale gravato da un “Avviso orale” della Questura di Torino, è stato identificato dal denunciante nel corso di un riconoscimento fotografico. A quel punto, i Carabinieri, essendo a conoscenza che in via del Legatore a Bologna vi erano parcheggiati alcuni camper in uso a soggetti, anche pregiudicati, tra cui esperti nel settore delle truffe, si sono recati sul posto per una verifica e dopo aver individuato la Fiat 500, parcheggiata nelle vicinanze, hanno bloccato il giovane malvivente con un “malloppo” di 695 euro in contanti. Il denaro rinvenuto, ritenuto provento di una precedente attività delittuosa, è stato posto sotto sequestro.
La denuncia, invece, è scattata ieri mattina nel corso di un’indagine che i Carabinieri di Budrio avevano avviato domenica sera, dopo che erano stati informati da una 34enne di Medicina che un giovane alla guida di una Fiat Grande Punto era riuscito a truffarla di 40 euro in via Edera a Budrio, con la stessa pretesa del rimborso immediato per la rottura dello specchietto retrovisore. La donna, spaventata dall’atteggiamento vessatorio del truffatore e temendo eventuali conseguenze per il bambino che porta in grembo, evitava qualsiasi discussione, pagava la somma e faceva allontanare il giovane automobilista, a cui prendeva il numero di targa. Anche in questo caso, il 23enne, intestatario dell’auto è un truffatore seriale gravato da numerosi precedenti di polizia.

Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna




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