lunedì 4 luglio 2011

Sei anni e mezzo all'aggressore del titolare dell'Antica Trattoria Etrusca.


“Ero entrato per fare arrotare due coltelli e sono stato accolto da un pugno in faccia”, ma il giudice non gli ha creduto e lo ha condannato a sei anni e mezzo di carcere per ‘tentato omicidio’.

Si è difeso così il quarantenne albanese che si era reso protagonista di un assalto a ‘mano armata’ (due coltelli ‘affilati) alla ‘Antica Osteria Etrusca’ di Sperticano a Marzabotto.

All’origine del gesto vi era la pretesa dell’uomo che la moglie, una cameriera impegnata nel locale, tornasse a vivere con lui. L’uomo però trovò all’ingresso il titolare del ristorante , Armando Veronesi (nella foto all’epoca del ricovero). Ai tentativi del gestore di calmarlo, l’ albanese residente a Bologna, lo assalì furiosamente. Armando, da tutti conosciuto come ‘Ninni’, cercò di difendersi e rimase ferito in più parti del corpo.

Attirata dalle grida intervenne anche la moglie dell’aggressore, H.S., 29enne che, nel tentativo di fermare l’ex marito, fu colpita al braccio, per fortuna in modo lieve. Prima che potesse verificarsi il peggio, confortati dal suono delle sirene dei Carabinieri allertati dai presenti, si mobilitarono in difesa di Veronesi anche alcuni clienti del locale e quindi i Carabinieri bloccarono l’albanese e lo arrestarono.

Veronesi fu ricoverato all’ospedale con diversi tagli all’addome, al braccio, al viso e a una mano che fortunatamente non penetrarono in profondità e non lesero organi vitali. Anche il colpo all’addome, che poteva essere fatale se fosse arrivato al fegato, risultò solo un lungo taglio superficiale di lato. Per chiudere le ferite furono necessari quindici punti.

La moglie dell’uomo si era rifugiata da alcuni mesi a Sperticano dove vivono i suoi fratelli e aveva trovato lavoro presso la trattoria. Il marito però continuava a perseguitarla e i Carabinieri gli avevano inibito di recarsi nel comune di Marzabotto. Incurante della limitazione, aveva raggiunto il posto di lavoro della moglie ma , grazie al tempestivo intervento dei carabinieri di Marzabotto, fu bloccato prima che potesse avventarsi sulla donna .

Nella sua auto i militari trovarono anche un grosso bastone in legno.

La sentenza ha soddisfatto l’avvocato Alfredo Giusti di Vergato che ha assistito Armando Veronesi nel processo, ma soprattutto lo stesso titolare della trattoria, Ninni: “Certamente l’uomo resterà in carcere almeno tre anni e mezzo”, ha detto per sottolineare che per questo tempo la tranquillità è assicurata. “Poi potrebbe avere qualche agevolazione come la libertà vigilata. Ma fra tre anni e mezzo chissà cosa sarà successo, forse si sarà fatto finalmente una ragione dell’abbandono della moglie”, ha concluso. E un suo amico-cliente fra il divertito e il preoccupato ha aggiunto. “Metti comunque all’ingresso la scritta ‘qui non si affilano coltelli’, non si sa mai … ”.

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