Il Gruppo di Azione Locale (GAL) dell’Appennino sosterrà con contributi a fondo perduto i progetti di riqualificazione di 39 piccole imprese agricole di montagna.
L’importo dei contributi ammonta a 847.000 euro e
supporta un investimento complessivo di oltre 2,1 milioni di euro. Il
contributo concesso è pari al 45% di un importo di spesa massima ammissibile di
100.000 euro.
Gli interventi cofinanziati riguardano in prevalenza
l’acquisto di macchinari ed attrezzature funzionali all’innovazione del
processo produttivo. Le aziende beneficiarie sono insediate nelle quattro valli
dell’Appennino bolognese: 17 nella valle Santerno-Sillaro, 9 nella valle
Savena-Idice, 9 nella valle LavinoSamoggia, 4 nella valle del Reno.
Il Presidente del GAL, Tiberio Rabboni (nella foto),
nell’esprimere la soddisfazione per il buon esito di questa ulteriore
iniziativa di sostegno agli agricoltori che non indietreggiano a fronte dei
tanti svantaggi dell’operare in montagna, annuncia l’imminente avvio di una
nuova stagione di programmazione GAL con tante importanti novità a favore del
mondo agricolo appenninico: “Entro i primi mesi del 2024 daremo avvio ad un
nuovo ciclo programmatorio GAL con nuove risorse, nuovi bandi e nuovi
interventi. Quello che non cambierà sarà la centralità del sostegno alle
piccole imprese. Se in questa programmazione abbiamo aiutato 405 imprese, di
cui 244 agricole, oltre a 20 progetti dedicati agli enti pubblici locali, in
quella che inizierà il prossimo anno vogliamo fare ancora meglio: alle imprese
agricole e non agricole dedicheremo il 70% delle risorse operative disponibili.
Prevediamo inoltre aiuti per piccoli investimenti agricoli e forestali anche a
tutela della biodiversità; ripristino di situazioni di dissesto idrogeologico
in ambito aziendale; valorizzazione dei castagneti; protezioni da fauna
selvatica. Inoltre - altra novità - i bandi saranno aperti anche ai titolari di
partita IVA agricola secondaria, dal momento che coloro che conducono i fondi
agricoli come secondo lavoro sono una realtà diffusa e determinante ai fini produttivi
e dell’assetto idrogeologico”.
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