L'attenzione per le feste natalizie sollecita l'inventiva di quanti danno spazio al loro estro producendo opere e creazioni uniche e accattivanti
Fra queste opere il grande albero di Natale ottenuto con cassette di frutta dai ragazzi e dalle ragazze di 'Ortofrutta Giada' al Chiù di Pontecchio Marconi. L'albero è ben visibile anche ai passanti perchè si trova al lato della Porrettana.
La gara dei presepi vede in lizza anche quello dell'Immobiliare Classe A nel centro di Sasso Marconi che ha messo in mostra una magnifica natività composta con statuette provenienti da Assisi dove il presepe è nato.
Anche nello studio Progea di Valerio Bignami si è accolti da una bella creazione dell'artista Roberto Barbato, noto per aver realizzato le statuette di numerosi presepi allestiti a Bologna.
Grande assente a Sasso Marconi, di cui però tanti sentono la mancanza, è il prestigioso 'Presepe della Città', le cui statue sono state realizzate dagli artisti Nicola Zamboni e Sara Bolzani (nella foto sotto) che fino a qualche anno fa caratterizzava le feste natalizie di Sasso Marconi. L'opera artistica, voluta dall'Amministrazione comunale in accordo con il parroco, veniva ogni anno arricchita con una nuova statua.
Queste festività saranno poi caratterizzate da 'Presepi Viventi'. A quello già organizzato dalla Fattoria Zivieri di Lagune, si aggiungerà domenica prossima, 24 dicembre, alle 15, quello al Mulino di Tignano. Tutta la frazione è freneticamente all'opera per il confezionamento di costumi e particolari capaci di rappresentare la Betlemme di 2023 anni fa.
C'è poi grande attesa per quello di Panico, programmato per la notte della Natività, ormai divenuto un appuntamento consueto in cui la capacità di rappresentazione dei residenti stupisce per l'attenta e efficace ricerca di particolari . I bellissimi e appropriati costumi dei figuranti e l'ampiezza della rappresentazione arricchiscono la bella chiesa romanica di Panico e il complesso religioso esalta la rappresentazione: un binomio che riporta alla magica notte di Betlemme e ricorda con compiacimento l'antica presenza dei Conti di Panico, una eredità che i marzabottesi non hanno ancora dimenticata.
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