di Roberto Giusti
Sabato scorso, 9 dicembre, lungo la via Don Giorgio Pederzini, sono stati inaugurati a Vergato i lavori di recupero del viale attiguo ai giardini pubblici che, nella parte alta, hanno interessato il complesso monumentale denominato 'Pincio'.
Al taglio del nastro tricolore del Sindaco Giuseppe
Argentieri, accompagnato dal responsabile dell'Ufficio Tecnico Lavori
Pubblici Giovanni Facciorusso, sono seguiti vari interventi degli esperti
a descrizione dei lavori eseguiti.
A conclusione, una breve presentazione a cura
dell'associazione di scalpellini 'Ciancabilla'.
Un grande lavoro, impreziosito da un'interessante mostra di stampe, in riproduzione di vecchie cartoline e foto di Vergato, allestita grazie alla disponibilità di alcuni collezionisti locali, fra cui il vicesindaco Stefano Pozzi.
All’inaugurazione sono stati ringraziati gli esperti, i tecnici e coloro che hanno preso parte ai lavori per il bel risultato ottenuto. Espressa inoltre riconoscenza alle Forze dell'Ordine, al Gruppo Alpini di Vergato e a tutte le persone accorse alla mattinata inaugurale.
Il complesso architettonico in arenaria fu
realizzato nei primi anni del ‘900, quando molte città italiane, compresa
Bologna, si dotarono di strutture monumentali e parchi pubblici che
richiamavano nel nome il ‘Pincio della Capitale' e ne riproducevano le caratteristiche
principali: panoramicità, scalinate e fontane; rievocare l’omonima struttura
romana con gli stessi elementi serviva a festeggiare un avvenimento lungamente
atteso: quello di Roma che finalmente ( 1870) era diventata capitale. Così
anche Vergato ebbe il suo Pincio con tutte le caratteristiche: dalla balaustra
panoramica, intervallata da quattro piccoli obelischi molto eleganti dalla
quale si osserva il Parco della Rimembranza che circonda il Monumento ai Caduti
con le aiuole geometriche, alle scalinate ( due) che portano alla strada Porrettana, alla
fontana collocata quasi al centro.
Il professor Dario Mingarelli ( a sin. nella foto, con Roberto Giusti) , cui si deve questa analisi storica, ipotizza che il progettista possa essere stato lo stesso architetto Tito Azzolini ( 1837 – 1907) bolognese, professore di architettura dall’Accademia di Bologna, nonché consigliere comunale della stessa città, che progetto anche le scalinate del Parco della Montagnole e le balaustre del monumento chiamato Pincio.
“Sappiamo che l’Azzolini, ai primi del novecento venne a Vergato”,
spiega Mingarelli, “e progettò la facciata del Palazzo dei Capitani, sede
municipale del paese; inoltre con le dovuto proporzioni il Pincio di Vergato
presenta una tipologia molto simile a quello di Bologna, con balaustre,
scalinate e fontana”.
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