Il Consigliere regionale Daniele Marchetti ha interrogato la Giunta regionale sulla riorganizzazione dei laboratori analisi di Budrio, Loiano e Vergato che prevede la sostituzione dell'attuale strumentazione con apparecchiature POCT (Point Of Care Testing).
Nella interrogazione si legge:
Appreso della riorganizzazione dei laboratori di analisi di Budrio, Loiano e Vergato che prevede la sostituzione dell’attuale strumentazione con apparecchiature POCT (Point Of Care Testing.
Considerato che i laboratori analisi sono un servizio
essenziale, si chiede:
- se i Tecnici di Laboratorio attualmente
presenti all’interno degli ospedali di Budrio, Loiano e Vergato verranno
ricollocati in altre strutture dell’Ausl di Bologna o se resteranno all’interno
dei suddetti ospedali alla gestione dei POCT.
-quali
tipologie di POCT sono già stati acquistati, quali si stanno acquistando e
quali pensa di acquistare l’AUSL di Bologna.
-se è intenzione predisporre una “Procedura regionale per la gestione dei POCT” e favorire la creazione di gruppi di lavoro interni alle AUSL per la stesura delle procedure.
-se si ritiene che le strumentazioni POCT debbano essere gestite
esclusivamente da Tecnici di Laboratorio Biomedico. Come valuta la proposta
avanzata dai Sindaci, cioè, quella di avere un sistema misto con la presenza di
POCT in rete mantenendo un laboratorio per 68 ore.
Dettagliata e ampia la risposta dell'assessore Raffaele Donini:
La
riorganizzazione della rete dei laboratori si inserisce in un processo di efficientamento
della rete iniziato da diversi anni. Infatti già la legge 27 dicembre 2006, n.
296 (comma 796 lettera o) prevedeva che le regioni approvassero un piano di
riorganizzazione della rete delle strutture pubbliche e private accreditate
eroganti prestazioni specialistiche e di diagnostica di laboratorio, al fine
dell'adeguamento degli standard organizzativi e di personale coerenti con i
processi di incremento dell'efficienza resi possibili dal ricorso a metodiche
automatizzate. Successivamente l’Accordo Stato-Regioni del 23 marzo 2011
(Criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta diagnostica di
laboratorio) introduce una soglia minima di efficienza di 200.000 esami di
laboratorio complessivamente erogati/anno, prodotti in sede e non tramite
service, prevedendo considerazioni diverse e più articolate per i laboratori
specialistici (ad esempio nei settori della microbiologia, dell'anatomia
patologica, della genetica medica). Infine il DM 73/2021 all’Art. 29.
(Incentivo al processo di riorganizzazione della rete dei laboratori del
Servizio sanitario nazionale) prevede un finanziamento finalizzato ad adeguare
gli standard organizzativi e di personale ai processi di incremento
dell’efficienza per favorire il completamento dei processi di riorganizzazione
della rete delle strutture pubbliche e private accreditate eroganti prestazioni
specialistiche e di diagnostica di laboratorio e raggiungere le soglie di cui
sopra.
La
regione ha trasmesso al ministero il cronoprogramma per la riorganizzazione
della rete entro il 31/12/2022, approvato poi dal comitato LEA. Tale documento
prevedeva tra l’altro che l’attività di laboratori sotto la soglia di
efficienza prevista, per quanto possibile fosse convogliata per lo più ai
laboratori unici di ambito provinciale o aziendale (L.U.P), puntando
parallelamente alla diffusione degli esami con tecnologia PoCT (Point of Care
Test) per consentire anche alle strutture più decentrate o agli ambulatori che
necessitano di risposte rapide, di avere a disposizione le prestazioni di cui
necessitano pur senza la presenza di un laboratorio nella struttura. A tale
scopo a livello regionale è stato
istituito il gruppo di lavoro regionale per la definizione di indicazioni in
merito all'accesso alle prestazioni eseguite con tecniche PoCT, che sta
provvedendo alla condivisione di un documento regionale di Indicazioni in
merito all’organizzazione, all’utilizzo ed all’accesso alle prestazioni con
POCT in regime SSN. Con questo documento si intende avviare un processo di
regolamentazione sull’utilizzo dei sistemi PoCT in regime SSN, con particolare
attenzione alla appropriatezza clinica, al ruolo delle diverse figure
coinvolte, ai sistemi di manutenzione e verifica del corretto funzionamento e
validazione dei risultati, alle caratteristiche del referto, alla connettività
ed alla tracciabilità del campione e dell’attività. Inoltre si propone di
definire ed uniformare a livello regionale indicazioni relative alle modalità
di accesso, funzionali alla individuazione di regole amministrative e di
rendicontazione, refertazione per le prestazioni erogate mediante POCT in
regime SSN. Parallelamente si è avviata, sempre a carico del gruppo regionale,
una rilevazione delle strumentazioni presenti nelle aziende, delle prestazioni
erogate e dei relativi setting assistenziali, allo scopo di censire e
codificare tali prestazioni e poterle rilevare nei flussi regionali. In tale
ottica quindi i dispositivi PoCT, che rappresentano una crescente innovazione
nell’offerta diagnostica della medicina di laboratorio, si integrano alle
attività di governo e controllo dei laboratori di riferimento, rappresentando
strumenti a maggior efficacia clinica che garantiscono risultati di qualità in
tempi nettamente inferiori rispetto al laboratorio centrale, fondamentale
caratteristica nei setting di urgenza ed emergenza. Si evidenzia che i
dispositivi PoCT sopra considerati si differenziano completamente dai
dispositivi di tipo PoCT, presenti nelle farmacie o utilizzati dai pazienti,
che invece non rispondono alle garanzie di qualità del risultato e ad indicatori
di standardizzazione previsti dalle indicazioni citate e non prevedono verifica
di corretto funzionamento ed utilizzo da parte del laboratorio provinciale di
riferimento. Per tale ragione sono dichiarati strumenti di sola autodiagnosi.
Nelle more della pubblicazione del documento regionale, l’AUSL di Bologna si
avvale di un gruppo multidisciplinare per la valutazione dei fabbisogni, dei
dispositivi e delle infrastrutture di supporto. È stata infatti redatta una
procedura aziendale che regolamenta l’utilizzo dei dispositivi ed il
laboratorio ha prodotto le istruzioni operative specifiche. Il governo ed il
monitoraggio del processo diagnostico eseguito con dispositivi di tipo PoCT
ricadono nella responsabilità del laboratorio che garantisce il corretto funzionamento,
la qualità e la sicurezza del dato prodotto, nonché la formazione del personale
dei setting clinici che utilizzano i dispositivi. Il laboratorio di riferimento
garantisce la formazione necessaria agli utilizzatori e rilascia l’autorizzazione
all’utilizzo di tali dispositivi solo dopo aver completato il percorso
formativo. Sono inoltre previsti corsi di retraining e di ripetizione in base
ai fabbisogni espressi dagli utilizzatori stessi. La validazione ed il rilascio
dei risultati, coerentemente a quanto avviene all’interno dei laboratori, si
basa su due tipologie di verifiche: - la qualità dei dati prodotti, che sono
costantemente monitorati dal laboratorio durante l’operatività quotidiana
mediante software che permettono di verificare i parametri strumentali, i dati
dei controlli di qualità e i parametri di ciascuna misurazione effettuata; - i
risultati prodotti dagli strumenti controllati sono sottoposti ad algoritmi di
verifica e validazione impostati dal personale di laboratorio, secondo le linee
guida internazionali in tema di Medicina di Laboratorio, con particolare
attenzione ai valori critici e alla plausibilità dei dati. Il laboratorio
produce decine di migliaia di dati al giorno e, per garantire la
standardizzazione delle verifiche di validazione dei risultati, si avvale
necessariamente di sistemi di verifica automatica basati su criteri decisionali
condivisi e formalizzati dai professionisti del laboratorio stesso. Il referto
contenente risultati prodotti da dispositivi PoCT è chiaramente identificabile,
i risultati vengono rilasciati come referto di laboratorio, compilato secondo i
requisiti di legge e firmati digitalmente, e ciò ne attesta la responsabilità
del laboratorio. Il referto PoCT, così compilato, è stato verificato dal servizio
di Medicina Legale dell’Azienda USL ed è in linea con i referti PoCT prodotti
presso le altre Aziende Sanitarie. Per ciò che attiene al personale, l’azienda
USL di Bologna precisa che il personale Tecnico Sanitario di Laboratorio
Biomedico sarà ricollocato presso una sede LUM identificata in accordo con il
personale tecnico direttamente coinvolto. Attualmente in uso presso l’Azienda
USL di Bologna vi sono: - dispositivi per la misurazione dei gas ematici, per
la diagnostica ematologica, della coagulazione, dei parametri biochimici,
marker cardiaci ed ormonali per coprire il pannello degli esami previsti in
urgenza/emergenza. - glucometri PoCT presenti nei setting clinici ed
ambulatoriali, - PoCT per il controllo della terapia dei pazienti in trattamento
orale con anticoagulanti ad uso del servizio infermieristico domiciliare da
febbraio 2022, ciò ha permesso di ottimizzare il processo diagnostico,
migliorando la qualità della cura percepita dai pazienti, ottimizzando il tempo
assistenziale del personale infermieristico e garantendo la qualità dei dati
prodotti sotto il controllo del laboratorio. Infine si precisa che la funzione
di laboratorio per ciascun presidio ospedaliero è garantita nel rispetto degli
indicatori di efficienza previsti dalle normative sopradescritte. I laboratori
spoke ad attività H24 sono caratterizzati da isolamento geografico, alto numero
di richieste e/o presenza nei presidi ospedalieri di UO di media e/o alta
intensità. Rientrano in questa classificazione il laboratorio dell’Ospedale di
Bentivoglio e quello dell’Ospedale di Porretta. I laboratori spoke ad attività
H6 sono invece caratterizzati da ridotto numero di richieste e vicinanza ad
altro laboratorio H24. Rientrano in questa classificazione i laboratori di
Bazzano, San Giovanni in Persiceto e Ospedale Bellaria. Durante gli orari di
chiusura gli esami in regime di emergenza saranno eseguiti presso le postazioni
PoCT; gli esami in urgenza saranno inviati presso il laboratorio H24 di
riferimento territoriale (Laboratorio Ospedale di Porretta per il Distretto
dell'Appennino Bolognese, Laboratorio Ospedale di Bentivoglio per i Distretti
della Pianura, Laboratorio Ospedale Maggiore per il Distretto Reno, Lavino,
Samoggia, Laboratorio Ospedale S. Orsola per il Distretto Savena Idice). Negli
Ospedali di Vergato, Budrio e Loiano l’Azienda si avvale di dispositivi PoCT
per gli esami in regime di urgenza ed emergenza, potendo comunque avvalersi
anche dei laboratori H24 di riferimento sia per queste che per altre tipologie
di esami.
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